Nel post scriptum per la mia gara di domenica scorsa, in occasione della mia giornata della Memoria, che ho voluto ricordare con la corsa della “Maratona della Memoria”, nella parte finale ho accennato alle mani pietose di migliaia di cittadini polacchi che durante la seconda guerra mondiale non si girarono dall'altra parte, non fecero finta di non vedere le atrocità commesse dagli aguzzini nazisti, ma tesero una mano in gesti pietosi verso quelli che qualcuno non considerava esseri umani. Sono passati decenni da allora, ma sembra che la storia non abbia insegnato nulla. In quelle zone stiamo assistendo ad un altro dramma, certo non delle stesse proporzioni, ma pur sempre tragico. Non mi dilungo sui particolari, sono certo che sappiate di cosa sto parlando. Ora come allora ci sono persone che non si girano dall'altra parte, che vogliono aiutare chi ha estremo bisogno di aiuto. Piccole cose: un abito confortevole che ripari dalle gelide temperature, un pasto caldo che ristori chi per giorni ha vissuto con temperature polari, un paio di scarpe comode. Possono sembrare piccole cose, me per molti sono la salvezza. Per fare questo, e per non incorrere in “grane penali”, hanno avuto un'idea, geniale nella sua semplicità: hanno acceso una luce verde nelle loro case, in molti casi la luce è quella di una candela verde, hanno in pratica acceso tanti fari dove i “naufraghi” sanno che possono trovare conforto e forse iniziare il loro viaggio verso la salvezza. Questo è il filo rosso che lega la popolazione polacca di ieri con i suoi discendenti. Questo succede in terre che per noi possono sembrare lontane, ma se fossimo più attenti ci accorgeremmo che anche ai nostri confini ci sono episodi simili, ma non è di questo che voglio parlare. Mi ricollego alla luce della candela. Amnesty International ha come simbolo una candela accesa avvolta da filo spinato. Amnesty International è da anni impegnata in una iniziativa che ci tocca da vicino come cittadini italiani: conoscere la verità sulla vicenda di Giulio Regeni, rapito. il 25 gennaio e trovato morto il 6 febbraio; era il 2016! Sono passati ormai 6 anni e tutto sembra dimenticato. Le indagini sembrano confermare la responsabilità di membri governativi egiziani; le nostre autorità, tranne encomiabili eccezioni, sembrano privilegiare l'aspetto commerciale rispetto alla ricerca della verità e soprattutto all'ottenimento della giustizia.
Nel mio piccolo ho acceso la “mia candela verde”, per tenere accesa quella luce. Certo, il lieve bagliore della luce verde si perde quasi inosservato, qualcuno ritiene che sia ancora una luminaria natalizia. Questo mi consente di spiegare il significato del piccolo gesto.
Domenica 30 gennaio, ecco che si accende (beh, in senso figurato) anche una “luce verde” sul circuito della Roncola. Come al solito, il mio modo di festeggiare un avvenimento lieto, di ricordare una ricorrenza, in questo caso di essere vicino a Paola e Claudio, i genitori do Giulio, è quello di organizzare e correre una gara. In questo caso una mezza: “Una luce per Paola e Giorgio”. Gare quasi sempre corse in solitaria, ma da qualche tempo ho la gradita compagnia di Stefano, per cui è quasi una … vera gara. Ripensandoci bene, non c'è competizione: Stefano si prende cura del “vecchietto”; ecco, lui per me è la mia “luce verde”.
La giornata, anche se nel mezzo dei giorni della merla, i giorni che dovrebbero essere secondo la tradizione i più freddi dell'anno, ha offerto una temperatura gradevole, che ha reso la corsa piacevole. Più numerosi del solito i podisti presenti sul circuito e questo è anche dovuto al fatto che l'annullamento della Mezza di Bergamo, ha lasciato in libera uscita molti “podisti/agonisti” (visto il ritmo che tenevano), che hanno approfittato delle bella giornata per non … perdere il ritmo. A proposito della Mezza di Bergamo, è una di quelle gare che hanno scelto di spostare la data nell'anno in corso e non di rimandarla al prossimo anno. Decisione che io reputo negativa ( a questo scopo vi rimando all'articolo di Michele Marescalchi, pubblicato su Podisti.net – vedi - ).
Termino la mia mezza corsa, tutta in compagnia di Stefano, con il tempo di 2h 44' 44”.
Auguro a Paola & Claudio che presto si accenda anche per loro la “luce verde”, per ottenere non solo la verità, ma anche giustizia per Giulio!
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