Legge nr. 92 del 30 marzo 2004, articolo 1: “La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale «Giorno del ricordo» al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.” Molti confondono il “Giorno del Ricordo” con la “Giornata della Memoria”, dimostrando una certa superficialità. Molti equiparano l'orrore delle Foibe allo sterminio e alle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti, dimostrando una scarsa conoscenza della Storia o peggio una lettura della storia di parte. Sono due tragedie profondamente diverse, sia per i fatti storici che hanno determinato gli eventi, sia per la portata numerica. Non è questo il luogo per approfondire la questione; sono certo che una visita in una qualsiasi biblioteca potrà essere di aiuto. Ma perché questi “argomenti” storici in un blog che dovrebbe parlare di corse? La mancanza di gare ufficiali mi “costringe” a cercare un valido motivo non solo per correre, ma, visto che dovrò correre in solitaria, anche delle motivazioni per pensare. L'occasione in questo caso mi viene data dall'ASI (Associazioni Sportive e Sociali Italiane). Non conoscevo questo ente, riconosciuto sia dal CONI che dalla FIDAL, ma ha organizzato per il 13 febbraio la “Corsa del Ricordo”, che si sarebbe dovuta disputare in contemporanea a Roma, Milano e Trieste. La manifestazione in realtà è stata spostata, per motivi legati alle problematiche sanitarie, al 22 settembre. Io, come per la “Run for Mem”, correndo in solitaria, non ho questi problemi, per cui domenica 6 febbraio ho corso la mia “Maratona del Ricordo” (poteva forse essere una distanza diversa?). Le motivazione della mia maratona sono quelle di commemorare le vittime delle Foibe, che ricordo essere non solo italiane.
La giornata si preannuncia favorevole per correre una maratona. Anche se sono da poco passati i giorni della merla, le prime giornate di febbraio offrono un clima quasi primaverile. Oggi sono solo; Stefano, il mio compagno delle mie ultime gare, è al caldo sole in terra Spagnola. Correre solo non è un problema. Solo? Beh, in queste domeniche si incontra sempre qualche amico che approfitta del circuito per allenarsi. Nei primi giri incrocio “Quattroprmi”, atleta dei Fò di Pe. Come tutti sanno, chi fa parte del loro gruppo all'ingresso perde l'identità assegnata all'anagrafe e prende il “nikname” (beh, una volta si sarebbe detto il soprannome) assegnato dal gruppo. Nel caso di “Quattroprimi” non si tratta di vittorie, ma di primi piatti che può mangiare solo per riempire un buco allo stomaco. In questo periodo è un po' acciaccato … Questo è quello che lui dice; in realtà si sta preparando per la 100 chilometri del Passatore che ha intenzione di fare tutta di passo. Dopo poco ecco sbucare alle mie spalle “Gigione”, anche lui un Fò di Pe. Un rapido saluto e dopo pochi secondi è già un puntino lontano sulla pista; lo rivedrò ancora un paio di volte sorpassarmi con passo veloce. Come al solito, la pista si anima ed è un piacere per me “gareggiare” con un paio di bambini, che corrono felici cercando di scappare ai propri genitori.
Passo alla mezza maratona con il tempo quasi identico a quello di domenica scorsa in compagnia di Stefano, anzi 10 secondi in più, per la precisione, ma, visto che mi sono fermato per chiacchierare un paio di volte, vuol dire che sto correndo più veloce. Vuoi vedere che Stefano, in previsione del “duello all'ultimo secondo” con Mattia, vuole nascondere il suo stato di forma? Come al solito, verso mezzogiorno, la pista si “svuota”, eccomi quindi correre in solitaria. Nell'ultima maratona corsa qui, dal 30° chilometro ero entrato in difficoltà, non riuscivo più a correre per l'intero giro e dovevo “riprendere” fiato un paio di volte al giro. Sarà di certo dovuto alla mia scelta di bere solo acqua (che per di più era pure gelata). Oggi ristori regolari e quindi nessuna “crisi”. Come di consueto, anche oggi mi raggiunge Rossana. Oggi, oltre che fotografa e “mental coach”, è anche vivandiera. Porta infatti del tè caldo per il povero atleta, vista l'ultima esperienza. Riesco a correre bene gli ultimi due giri e credo anche che abbiano un tempo inferiore ai primi. Tempo finale 5h 38' 38”. Sono soddisfatto della mia prestazione odierna. Lo so che per molti questo è un tempo più consono ad una 100 chilometri che ad una maratona, ma conoscete il detto “Chi si accontenta, gode”?
Termino il mio post con le parole del discorso, tenuto lo scorso anno, dal presidente Mattarella.
“Nel Giorno del Ricordo, che la Repubblica ha voluto istituire, desidero anzitutto rinnovare ai familiari delle vittime, ai sopravvissuti, agli esuli e ai loro discendenti il senso forte della solidarietà e della fraternità di tutti gli italiani. I crimini contro l’umanità scatenati in quel conflitto non si esaurirono con la liberazione dal nazifascismo, ma proseguirono nella persecuzione e nelle violenze, perpetrate da un altro regime autoritario, quello comunista. Tanto sangue innocente bagnò quelle terre. L’orrore delle foibe colpisce le nostre coscienze. Il dolore, che provocò e accompagnò l’esodo delle comunità italiane giuliano-dalmate e istriane, tardò ad essere fatto proprio dalla coscienza della Repubblica.
Tratto dal discorso del Presidente Mattarella, in occasione del Giorno del Ricordo, 10 febbraio 2021 – vedi il discorso integrale)
Grande come sempre! Ps: Non montati la testa che non parlo della prestazione cronometrica...😘
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