Domenica di fine febbraio. In scena la “Maratona dei Luoghi Verdiani” (denominazione doc) o “VerdiMarathon” (denominazione per … darsi un tono; ma anche no!). Inserita in calendario FIDAL è stata annullata. Lo scorso anno neppure in calendario e pensare che fu l'ultima maratona corsa prima delle sospensioni, annullamenti, rinvii, non solo delle corse, maratona comprese, ma di tutte le manifestazioni sportive. La causa il “malo male” e non solo. Per le verità quest'anno io e Ferdinando avevamo fatto un pensierino per poterla correre; la situazione verso la fine dello scorso anno sembrava favorevole alla ripresa delle competizioni sportive. Sappiamo tutti che le cose non sono andate per il verso giusto. Vista la complessità organizzativa di una maratona, i costi ed i sacrifici che devono essere messi in campo per fare una gara di livello, si è pensato bene di annullare l'edizione 2022 e di rinviare il tutto all'anno prossimo. Decisione che mi trova pienamente d'accordo; infatti spostare la data avrebbe inevitabilmente reso la vita complicata, non solo agli organizzatori di altre gare che si sarebbero trovati in competizione, ma anche a molti atleti, creando loro problemi di partecipazione. Nessun problema per me. Come già ampiamente descritto sul blog, ho a disposizione un campo gara personale (validato FIDAL) e quindi ecco che la maratona si è spostata da Salsomaggiore alla Roncola di Treviolo. Lo scorso anno la maratona l'avevo chiamata “Un ballo in maschera ed una maratona in mascherina”, infatti le norme prevedevano che anche all'aperto si dovesse indossare la mascherina; quest'anno le regole anticovid hanno eliminato l'obbligo della mascherina all'aperto, per cui con molta fantasia la denominazione della maratona sarà “Un ballo in maschera ed una maratona senza mascherina”. Partenza come al solito senza nessun problema di orario, ed ecco che la partenza fissata per le ore otto sarà alle … otto e cinque minuti. Parto con la convinzione che anche oggi sarà una gara corsa tutta in solitaria, a parte gli ultimi giri che farò in compagnia di Rossana; ma anche no! Dopo un centinaio di metri, mentre sto ancora camminando, sono raggiunto da “Quattro primi”. Penso che come la scorsa volta che l'ho incontrato starò poche decina di metri in sua compagnia per poi … lanciarmi. Ma anche no! La mia andatura, anche se corro, non è molto più veloce del suo camminare e raggiungiamo un compromesso per fare almeno il primo giro assieme. Io rallento di poco, mentre lui aumenta di poco. Ci accorgiamo che è un buon compromesso ed iniziano a chiacchierare tranquillamente. Ci conosciamo dal … secolo scorso, ma non abbiamo mai condiviso tratti in corsa. Lui era molto più forte di me (beh, da rivedere il suo PB sulla maratona pubblicato sul sito dei Fò di Pe 1h 25 mi sembra un po' troppo basso -*-), le uniche nostre occasioni di incontro erano alla partenza e a volte alla fine, beh, se non arrivavo molto dopo.
Ecco, siano alla fine del primo giro; io ne ho altri 19 da percorrere, mentre lui solo 9. Ora ci dovremmo lasciare, ma anche no! La compagnia è buona, il passo adeguato, perché perdere questa occasione per fare altri giri discorrendo in buona compagnia? Alla fine saranno sei i giri fatti assieme. Discorrendo con Dario (ebbene sì, anche i Fò di Pe hanno un nome registrato all'anagrafe) vengo a scoprire che abbiamo molto in comune: figli con nipoti trasferiti in Gran Bretagna, per nostra fortuna le nuove tecnologie le avvicinano. Dario è da 25 anni appartenente ai Fò di Pe, un gruppo con comportamento “talebano”. Intendo talebano nella migliore accezione del termine, cioè un gruppo che rispetta e fa rispettare le regole, regole che per altro si sono accettate quando si è entrati nel gruppo, regole sportive che sono la base di ogni competizione e regole di buona educazione, che si dovrebbero rispettare a prescindere.
Ma ogni regola ha le sue brave (e motivate … dal buon senso) eccezioni. Chiacchierando con lui, Dario mi dice che, anche se il suo soprannome è “Quattro primi”, segue sempre delle bune regole alimentari e che nel mese di settembre fa pure una settimana di digiuno (beh, solo liquidi). Dieta sempre? Ma anche no! Quando si ritrova in compagnia, dopo qualche gara o dopo le corse della Luna piena, non si tira certo indietro e si adegua allo spirito conviviale degli amici.
In corsa non ha (aveva) “nemici”, ma avversari (anche e soprattutto in … casa propria), che cercava in tutti i modi di batterli. Avversari? Ma anche no! Terminata la gara, indipendentemente dal fatto che si sia vinto o preso, ecco che il gruppo si ricompatta e la gara diventa occasione per un simpatico scambio di battute … soprattutto se si è arrivati davanti. Quello che mi ha piacevolmente sorpreso sono state le parole di stima nei confronti del comune amico Antonio, parole ancora più apprezzate in quanto Antonio è stato da sempre un amico/rivale di Lucio, fondatore del suo gruppo. A proposito di Lucio, mi ha raccontato delle uscite di gruppo in cui TUTTI dovevano stare in gruppo. Questo comportamento ha decisamente contribuito a compattare lo spirito di gruppo, che a mio giudizio lo rende uno dei gruppi non solo più longevi, ma dei più coesi nella bergamasca. Tutti assieme? Ma anche no! Vi era la libera uscita ad un paio di chilometri (indipendentemente dalla distanza percorsa a volte anche 30 chilometri) e chi aveva “gambe” aveva il permesso di scappare. Eccomi ora solo, il tempo è soleggiato per cui si ritrova sulla pista la solita fauna umana: genitori con figli, nonni con nipotini, coppie, molti corridori che si stanno allenando, tutto come sempre e come sempre ad un tratto mi ritrovo solo. Eh, sì, il campanile scocca dodici rintocchi. Ora tutti sono attorno ad un tavolo, davanti ad un piatto di pasta fumante. Ora il campanile, mio fedele cronometro, scocca l'una ed ecco comparire all'orizzonte Rossana. Vuol dire che anche io sono alla fine della mia corsa. Ma anche no! Mi mancano un paio di giri.
5h 46' 46”. Ora sì ho terminato la mia maratona senza mascherina, ma con un amico in più!
Alla prossima, Dario, pardon, “Quattro primi”.
-*- in realtà il suo PB della maratona è 2h 59' 27” (2001 – FirenzeMarathon), anche se lui preferisce ricordare un 3h 03' e spicci ottenuto in una maratona di Livorno con un forte vento, vento che secondo Velo ha influito negativamente per 10/15 secondi a chilometro.
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