venerdì 22 novembre 2019

Chi ben comincia, è a metà dell'opera

Chi segue abitualmente questo blog avrà notato che i post quest'anno si sono ridotti di numero. Il motivo principale è il “non avere” lo spunto per scriverli. Trovare argomenti senza cadere nel banale è sempre più difficile, facile capirne però la causa: il blog è praticamente monotematico, principalmente tratta di corse, ed il post vuole (… vorrebbe) andare al di là del semplice resoconto della corsa. Come mi capita spesso, decido l'argomento del post in corsa, dove, oltre ad impegnare la “testa” (e non pensare ai dolori alle “gambe”), posso trovare spunti in diretta. In corsa domenica, alla “VeronaMarathon”, l'argomento trovato, per la verità era già pensato prima della partenza: il debutto in gara di Mattia ed Angelo.

Tutto facile, questa volta, dunque? Sì e no! Argomento trovato, ma dubbi sul titolo. Il primo titolo pensato, “La prima volta di Mattia ed Angelo”, mi sembrava un titolo azzeccato, ma, ripensandoci bene, la maggior parte dei lettori avrebbe di certo frainteso … maliziosi! “Buona la prima!” … titolo banale. “Due mezzi maratoneti a Verona”, avrei di certo declassato la loro prima gara e forse pure il loro impegno. Passano i chilometri, le “gambe” diventano un po' pesanti, ma per fortuna la “testa”fa il suo dovere ed ecco il titolo del post: “Chi ben comincia, è a metà dell'opera”. La prima lettura è la constatazione di aver portato a termine un obiettivo, a cui si erano impegnati da tempo nella preparazione, in modo positivo. Approfondendo l'analisi, si può trovare lo spunto per un futuro proposito: togliendo l'accento a “metà” si legge “meta”, che ha come sinonimi: arrivo, obiettivo, scopotraguardo! Traguardo fissato in questo caso a 42.195 metri!

Ho conosciuto Mattia solo un paio giorni prima della gara: mi era stato presentato da Stefano, il nostro comune massaggiatore. Abbiamo fatto il viaggio assieme per ritirare i pettorali di gara. Stefano mi aveva presentato come un superman, per aver corso numerose maratone, per cui Mattia mi ha subissato di domande. Non tanto su come prepararsi o sul ritmo da tenere in gara (domande a cui non potevo dare risposte consone), ma sull'abbigliamento, sull'alimentazione, ma soprattutto su come affrontare mentalmente la gara. Spero che le “dritte” che ho fornito siano servite. La conoscenza di Angelo è avvenuta il giorno della gara. Viaggio in auto “fantozziano”: abbiamo incontrato un diluvio lungo tutto il percorso di avvicinamento a Verona. Qui i dubbi di Angelo e Mattia aumentavano e forse anche un leggero scoraggiamento li rendeva un po' insicuri sull'esito della loro prima gara. Ma, si sa, che lassù qualcuno, buttando un occhio sugli amici che corrono quaggiù, mette una buona parola. (vedi)Come per miracolo (ma forse è stato l'intervento degli amici …), la pioggia cessa. Perdo di vista Mattia ed Angelo prima del via; li rivedrò a fine gara felici e contenti con la medaglia al collo: prima gara terminata! Quello che mi ha fatto particolarmente piacere è stato vedere l'entusiasmo a fine gara dei due amici, ma anche constatare lo spirito con il quale hanno parlato della loro gara: nessun riferimento ai tempi, nessuna recriminazione sul fatto che un vento fastidioso ha di certo limitato la loro prestazione. Hanno solo parlato dell'emozione … delle emozioni che hanno provato in gara. Hanno fatto una gara parallela, pur avendo corso separati. La testimonianza dell'amicizia e dell'unione che hanno avuto nella loro prima mezza sta nel fatto che nelle circa 20 fotografie che mi hanno inviato sono sempre in coppia! Ora hanno un paio di obiettivi futuri: il più immediato è battere “il piro” (Stefano), al quale hanno lanciato il guanto di sfida; il secondo, più lontano, è tagliare il traguardo di una maratona. In questo caso mi piacerebbe essere presente pure io. Eh, sì, avete regione, è per egoismo: avere l'argomento per il post!
 
 
Ah, dimenticavo, a Verona c'ero pure io, dove ho corso la maratona, naturalmente! Tutto perfetto come sempre. Consegna borse migliorata: non più uno striminzito sacchetto, ma un capiente zainetto. Lungo il percorso personale educato raccoglieva blister di reintegratori dimenticati da atleti maleducati. Ristori, dopo la mezza, provvisti di “melina”, la marmellatina della mia fanciullezza. Percorso di gara chiuso ermeticamente al traffico. Personale sempre con il sorriso sulle labbra, anche se quest'anno costretto a fare gli straordinari per recuperare i bicchieri dispersi dalle folate di vento. Medaglia “bella e pesante”. Allora nessuna recriminazione? … beh, non sarei Pecora Nera.In corsa, verso il 10° chilometro, sono stato raggiunta dal gruppo Simone in “bike barella” (non saprei attribuire altro termine). Gruppo numeroso (e molto rumoroso), con un paio di biciclette a fare da apripista. Un paio di considerazioni. Come mai è concessa la partecipazione a questo gruppo? La FIDAL non ha nulla da ridire a proposito delle biciclette che ostacolano la corsa degli atleti, zizzagando in modo pericoloso tra gli atleti? La stesa FIDAL, che non permette ad una mamma (pena la squalifica) di partecipare ad una gara spingendo un baby jogger, o che minaccia la squalifica di un atleta che taglia il traguardo con il figlio, con cui ha condiviso gli ultimi metri di una maratona. Intendiamoci, io non ho nulla di contrario alla partecipazione di atleti come Simone alla gara, sempre che il gruppo di supporto si comporti in modo adeguato, ma permettiamo pure alla mamma di partecipare con suo figlio e soprattutto regaliamo un attimo di felicità ad un figlio, che vuole condividerla con il proprio genitore.Termino il post con la notizia che Arlecchino, anche questa volta, ha battuto il Moro di Venezia! ( vedi )


WEB manifestazione
Ordine di arrivo
Sito WEB
Ordine di Arrivo
 

18a VeronaMarathon

Data
 

17.11.2019
 

Progressivo anno


12
 

Progressivo totale
 

674
 

Tempo ufficiale


4h 50' 29”


Tempo reale


 
4h48 48”


Media min/km


6' 53”


Posizione assoluta
 

1662/1810


Posizione categoria (SM65)


20/29

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