… anzi due! I recenti
tragici fatti di questi ultimi giorni mettono in secondo piano la
maratona che ho corso ieri. Era già capitato che prima di una
maratona fatti esterni rendessero meno importante la “corsa” e
più importante il “trovarsi” assieme per dimostrare che non si
ha paura. Mi riferisco alla Maratona di Padova, corsa, o meglio
“partecipata”, il 21 aprile 2013, una settimana dopo l'attentato
alla Maratona di Boston. Allora il fatto, per quanto lontano per la
distanza, era più vicino agli atleti in quanto toccava compagni di
corsa. Ben diverso quello di venerdì. Il vile attacco, oltre a
togliere vite umane, voleva incutere timore per azioni quotidiane,
come il semplice ritrovarsi. Mi sono chiesto come e se potevo fare
qualcosa per ricordare i morti e dimostrare un piccolo senso di
riscossa. Nel nostro comune molti di noi hanno acceso una candela
sulla finestra, candela idealmente vicina alle centinaia di candele
accese in Place de la Concorde a Parigi.
Una piccola fiammella per
tenere accesa la speranza. Ho deciso che per la Maratona di Verona
avrei messo sul mio pettorale un simbolo di pace. Anzi, il simbolo
della pace modificato utilizzando la Tour Eiffel come logo. Molti
altri atleti, in diversa maniera, hanno avuto la mia stessa idea: chi
correva con la bandiera francese sulle spalle, chi la bandiera
l'aveva dipinta sul volto, etc. Sorpresa alla partenza:
l'organizzazione aveva predisposto degli adesivi per ricordare! Per
cui i simboli sul mio pettorale sono diventati due.
Veniamo ora alla
Maratona. Era da qualche anno che non correvo a Verona. Percorso
completamente diverso dall'ultima volta, ma con la stessa “spina
dorsale”: il fiume Adige. Questa volta il percorso era sulle rive
verso la sorgente. Giro turistico nel centro della città, oltre che
per la partenza e per l'arrivo, anche a metà percorso; in pratica la
“maratonina” non ha mai abbandonato la sorella maggiore, la
“maratona”, se non per l'arrivo. Scelta intelligente: si
risparmia personale sul percorso e si riutilizzano gli stessi
ristori. Quello che reputo non intelligente è far partire
contemporaneamente non solo le due gare competitive, ma anche la non
competitiva di dieci chilometri. I partecipanti di questa gara, non
so come mai, erano mischiati con quelli delle gare competitive.
Certo, vedere un serpentone di 10.000 atleti è molto scenografico,
ma si deve pur rilevare che i partecipanti alla maratone erano più
di 3.000 e quelli della mezza più di 3.500, per cui il colpo
d'occhio sarebbe stato egualmente grandioso; non sono molte le gare
in Italia che possono contare su questi numeri. Come sempre, buona la
partecipazione dei Runners Bergamo: circa un centinaio di atleti e
quasi al completo il gregge delle Pecore Nere, nel quale c'è stata
la riscossa dello “Zio” nei confronti del “Mao”.
Erano mesi
che i due atleti si preparavano minuziosamente e … silenziosamente
a questo appuntamento. Un breve accenno alla “disfida”. Partito
come un razzo Dario, ma sempre tenuto a vista da Fausto; verso il 15°
chilometro si è perfino rischiato l'aggancio. Li incrocio verso al
33° chilometro (io sono al 30°!). Il vantaggio ora è di soli 300
metri; aggancio dopo un paio di chilometri, poi Fausto si invola
verso il successo! Riscattata Padova! Tutto finito, dunque,
quest'anno? Fonti bene informate danno per certo la “bella” nella
maratona di Reggio Emilia. Potrete seguire la prossima puntata
dell'evento su questo blog, oppure leggendo la Gazzetta dello Sport,
lunedì 14 dicembre. Tranquilla la mia gara e non poteva essere
diversamente: qui ero in veste di giudice arbitro (azz... bella e
originale questa scusa per andare piano!). All'ultimo giro di boa mi
si affianca (rifacendo un tratto di percorso... già percorso)
Gabriele, un amico di Verona, compagno di molte maratone ed in
particolare di quella del Custoza. Ottima occasione per parlare dei
vecchi tempi e dei “vecchi” amici, in particolare di Simone “deus
ex machina” della compianta maratona del Custoza. Vengo così a
sapere che si è dedicato alla bicicletta. Ma poteva Simone correre
con una ultramoderna e superaccesoriata bicicletta? Certo che no!
Eccolo quindi partecipare alle gare con una bicicletta di circa
cent'anni!
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Ormai sono all'arrivo
in piazza Bra!
Oppppss, scusami, Gabriele, non ti ho aspettato:
dovevo decretare la pecora nera vincitrice!
Aggiornamento del 17 novembre
Oggi ho avuto una piacevole conversazione con Simone, era da Natale scorso che non ci sentivamo. E' stata non solo l'occasione per ricordare i vecchi tempi in cui correvamo assieme ma per mettere in cantiere qualche "simpatica" e futura iniziativa, ora solo abbozzata. Vedremo se sapremo concretizzarla!
PS i baffi della foto non sono posticci ma VERI BAFFI!
Ciao oltre a essere 1 ottimo maratoneta 6 anche un buon Giornalista sportivo COMPLIMENTI .
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