martedì 7 maggio 2019

Orobico Ribelle batte il Leone di San Marco

Domenica si è disputata nelle Marche la 17a edizione della “ColleMar-Athon”, la maratone che partendo dal paese in collina di Barchi, raggiunge il mare ed arriva a Fano. Ormai collaudato il percorso si parte in collina e si attraversano borghi medievali; più che attraversarli si “passa dentro” infatti gli organizzatori non accontentano di far ammirare le bellezze paesaggistiche, te le fanno vivere! Ecco quindi passare in mezzo a file di giovani damigelle che con il loro sorriso ti rendono meno gravosa la corsa, oppure essere “spinti” da nerboruti armigeri che non vedo l'ora che transiti l'ultimo concorrente per togliersi le pesanti e scomode armature.

Ecco, più avanti sentire la musica prima di vedere i musicanti e simpatiche donne (di una certa età) che ti invitano a fare qualche passo di danza. Trovare in gara ristori “fuori dalle regole” che ti offrono succulente fragole. Certo per i puristi della maratona tutte queste cose sono viste come una “brutta cosa”: infatti costringono chi traccia il percorso ad abbandonare la diritta strada che taglia in due i paesi per prendere tortuose viette spesso in salita e con un fondo sconnesso che rallenta il ritmo. Beh che come me viaggia nelle retrovie non si lamenta anzi tutte le situazioni che distolgono il pensiero dalla corsa sono ben accette. Non è forse la ColleMar-athon la maratona dei valori? Lo scorso anno pur essendo presente non avevo preso parte alla gara per un infortunio ma quest'anno eccomi regolarmente al via. Come sempre perfetta l'organizzazione, non mi dilungo oltre, l'ho già scritto nei post pubblicati gli anni scorsi. Buona l'idea della Messa il sabato. Quest'anno non l'ha celebrata il solito “prete-maratoneta”, ma un sacerdote che nella sua vita ha corso solo una mezza maratona (!). Le previsioni meteorologiche per la giornata di domenica erano pessime, con tanto di annuncio di bora, raffiche previste di 100 km, e con allerta meteo arancione.
Ma anche in questa domenica un Santo ha “guardato giù” e visto che essendo i ristori erano regolari non era necessario una giornata di pioggia, uhmmm forse all'ora di pranzo si è distratto infatti verso mezzogiorno un violento temporale ha accompagnato gli atleti fino all'arrivo. Evabbè, rispetto alle previsioni solo una doccia anticipata. Domenica ho corso una parte della gara con Mariolino. Devo dire che era “scatenato”, l'ho raggiunto poco prima della mezza e mi ha confidato che, viste la buone condizioni in cui era arrivato alla Maratona di Padova, avrebbe voluto tentare di terminare la gara odierna con un tempo inferire alle cinque ore, tempo che non riusciva ad ottenere da un paio d'anni. Beh, non potevo lasciarlo solo, per cui abbiamo fatto corsa di coppia fino al 32° chilometro. Lo strano era che in salita ero io a fare l'andatura, mentre appena la strada iniziava a scendere … mi lasciava sul posto! Pensandoci bene forse non l'ho lasciato solo perché non riuscivo a staccarlo e forse è stato lui a tirare me! Alla fine il buon Mario ha frantumato il muro delle cinque ore! Grande.
Della gara di domenica ho un solo rammarico, non aver potuto salutare gli amici al termine della maratona, ma la fredda temperatura ed il fatto che ero “bagnato come un pulcino” forse meglio dire “bagnato come un vecchio caprone” mi ha consigliato una rapida ritirata in hotel per una doccia calda.
Ivano, Mauro "il barista"
&
Sir Marathon





Mi sembra doveroso accennare ad un piccolo gesto, che fanno grandi le persone. Arrivato molto presto a Barchi ho avuto tempo e modo di salutare molti amici, durante l'attesa nei locali adibiti a spogliatoi, Mauro mi aveva proposto un caffè, ma io non volendo rinunciare al posto caldo ho rifiutato. Dopo un paio di minuti ecco Mauro con in mano una tazzina di caffè fumante! Piccolo gesto, grande (in tutti i sensi) uomo!
Ecco sono alla fine del post e vi devo una spiegazione sul titolo, forse un po' criptico!
Bergamo è stata per un lungo periodo sotto il dominio della Repubblica Veneta, anche se non si è trattato di un dominio ferreo, infatti a Bergamo ha avuto da Venezia ampie autonomie soprattutto in campo delle magistrature locali e delle istituzioni politiche. Ma pur sempre di dominio si è trattato. Domenica prima della gara h incrociato un “veneziano”, uno che nella maratona di Reggio Emilia di qualche anno fa, con aria schifata, quando lo raggiungemmo verso il 35° chilometro, apostrofò Alfonso, con il quale stavo correndo “...da te mi posso far battere, ma da Lui no!”. Allungò il passo, si involò e prese un centinaio di metri di vantaggio.
La frase mi è sembrato non solo poco rispettosa, ma neppure molto sportiva. Chi mi conosce sa che non mi importa nulla delle persone che mi precedono in gara, se sono più forti è giusto che arrivino prima di me, tanto il mio tempo non cambia.
Ma in certi casi … non è così.
Alla maratona di Reggio Emilia, non solo lo superammo ma lo staccammo di parecchi minuti. Ora se incontro questa persona “poco sportiva” sono io a pensare “Dietro di lui no!”.
Domenica missione compiuta, raggiunto e superato al 15° chilometro. Quindi un Bergamasco abbatte il Leone di San Marco, magari la prossima volta non sarà così, ma come direbbe Roberto Brighenti, anche domenica fenomenale speaker della manifestazione: “Quella sarà un'altra storia… "

17a ColleMar-Athon

Data
 

05.05.2019
 

Progressivo anno


4
 

Progressivo totale
 

666
 

Tempo ufficiale


4h 42' 44”


Tempo reale


4h 41' 56”


Media min/km


6' 40”


Posizione assoluta
 

629/765


Posizione categoria (SM65)


17/27

 
 
 

 
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