Interrotto in nostro
pellegrinaggio da Padova verso il Santuario della Verna, seguendo il
cammino di Sant'Antonio, per una banale vescica sul mignolo di
Rossana, domenica “mi è toccato” partecipare ad una camminata
con gli amici di sempre. Sentito per telefono Ferdinando, si è
scartata la non competitiva di Pontida, perché, secondo lui vi era
troppa salita.
Proposta la Camminata AVIS di Oggiono, distanza più lunga (30 chilometri), ma in compenso tutta, o quasi, piatta. Vista la mia avversità alle salite, accetto di buon grado la proposta. I primi dubbi però durante in viaggio verso Oggiono. Sullo sfondo all'orizzonte si intravedono solo montagne! Anche Fausto conferma che di pianura ce ne sarà ben poca. Acc... vatti a fidare degli amici! Al ritorno, rileggendo il blog, vedo che la stessa gara l'avevamo corsa già 6 anni fa, anche allora al termine di un pellegrinaggio e con giornata piovosa. I due fattori mi avevano consigliato allora di scegliere la distanza più corta.
Proposta la Camminata AVIS di Oggiono, distanza più lunga (30 chilometri), ma in compenso tutta, o quasi, piatta. Vista la mia avversità alle salite, accetto di buon grado la proposta. I primi dubbi però durante in viaggio verso Oggiono. Sullo sfondo all'orizzonte si intravedono solo montagne! Anche Fausto conferma che di pianura ce ne sarà ben poca. Acc... vatti a fidare degli amici! Al ritorno, rileggendo il blog, vedo che la stessa gara l'avevamo corsa già 6 anni fa, anche allora al termine di un pellegrinaggio e con giornata piovosa. I due fattori mi avevano consigliato allora di scegliere la distanza più corta.
Evabbè, ormai siamo in ballo e bisogna ballare! Traduco: ormai siamo alla partenza e si deve pur correre, tanto più è da molto tempo che il gregge delle Pecore Nere non è riunito e di certo sarà un'occasione per scambiare quattro chiacchiere.
Giornata calda, nulla a che vedere con quella di sei anni fa! Organizzazione perfetta: indicazioni ci indirizzano verso l'ampio parcheggio, personale ad ogni angolo di strada ci guida al punto di ritrovo, gentili ragazze sbrigano in modo veloce le operazioni di iscrizione. Pur essendo una non competitiva, l'organizzazione ha predisposto un servizio di custodia borse e alla fine la possibilità di fare la doccia.Eccoci pronti alla partenza. Mi attardo un secondo per bere un bicchier d'acqua e … mi ritrovo SOLO! Uscito dall'oratorio, luogo di partenza della gara, vedo Fausto già avanti di circa cento metri e più avanti Ferdinando, già “lanciato”. Sono gli unici momenti in cui li vedrò prima della fine. Giornata di corsa solitaria, ecco come si prospetta la mia partecipazione alla gara. All'inizio ci sono molte persone lungo la strada, il che farebbe pensare di non fare corsa solitaria, ma dai loro discorsi capisco che sono tutti indirizzati verso i percorsi corti, al massimo alcuni, i più temerari, vorrebbero fare la mezza maratona. Beh, questa possibilità alletta pure me: correre, uhmmm corricchiare e pure in salita da solo è una prospettiva che non mi alletta. Troppi chilometri e l'allenamento alla distanza di corsa mi manca. All'inizio, però, complice il leggero venticello, i pochi chilometri percorsi e gli stupendi panorami, il pensiero di una deviazione lascia posto alla “speranza” di correre la distanza lunga. Verso il quinto chilometro raggiungo Rinaldo. Di solito lui ha un passo più veloce del mio, ma oggi, visto che ha appena concluso la 100 chilometri Bienne-Bielle (sua 134a cento chilometri), decide che sarà mio compagno di viaggio fino alla fine della camminata. A questo punto la “speranza” di correre la distanza lunga diventa “certezza”. Rinaldo, oltre che un buon atleta, è anche un eccellente compagno di viaggio. Anche a lui piace commentare i luoghi in cui si corre ed, avendo già corso diverse volte questa gara, sarà pure un perfetto Cicerone. Chiacchierando di vari argomenti, anche le salite sembrano più corte e meno ripide. Sembrano, in realtà la mia schiena mi ricorda che non è proprio così. Percorso piacevole nel complesso, anche se credo si debba spiegare agli addetti che incontriamo lungo il percorso, gentili ed attenti, il concetto di “ultima” e di “salita”. Infatti almeno una dozzina ci ha accolto con questa frase: “Bravi ragazzi, questa è l'ultima salita!”. In realtà avrei dovuto capire che quei simpatici Pinocchi non dicevano tutta la verità.
Come? Ma da quel “ragazzi”! Più che ragazzi, almeno nel mio caso, “vecchietti”! In ogni caso, tra una battuta e l'altra, ci troviamo finalmente in piano. Riusciamo pure a correre gli ultimi chilometri. Eccoci quindi a fine corsa, con un tempo che … beh, tempo soleggiato.
Ringrazio Rinaldo che, vedendo una pecorella smarrita, abbandonata dal suo gregge, si è trasformato in un pastore e l'ha riportata all'ovile!
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