martedì 29 gennaio 2019

Quelle strane coincidenze

Domenica 27 gennaio, nella “Giornata della Memoria”, è in programma una camminata non competitiva a Stezzano: la StraStezzano. Contrariamente al solito, non raggiungo il luogo di partenza in auto, ma, vista la vicinanza di Stezzano con Treviolo, circa 4 chilometri, decido di fare il tragitto a piedi, camminando e corricchiando. A metà strada è previsto l'incontro con Fausto per fare l'ultimo tratto in sua compagnia. Beh, cosa ci sarà di strano? Giorno festivo, consueta corsa, solita compagnia. È vero, ma quello che risulta strano, quasi “profetico”, è il luogo di transito: raggiunto Lallio, attraversando il parco, passo di fianco alla lapide posta dalle amministrazioni comunali di Bergamo e Lallio a ricordo di quello che fu il campo di Concentramento militare di Grumello al Piano PG 62. In questo campo non furono internati ebrei, ma solo prigionieri militari e civili (probabilmente partigiani catturati); non vi furono eccidi, i prigionieri non partirono su treni verso destinazioni finali. Tutto questo non importa; oggi è la “Giornata della Memoria”, quindi è giusto ricordare e fermarsi un attimo a riflettere.

Un particolare mi ha colpito, passando accanto alla lapide commemorativa. Attorno ad essa erano stati posti numerosi fiori bianchi. Sui grandi petali scritture infantili avevano scritto pensieri di pace. Sono rimasto particolarmente sorpreso da questo fatto. Certo qualcuno ha spiegato loro l'importanza della memoria. Ricordare per capire, capire per non commettere in futuro gli stessi errori del passato.  
 
 
 
 
Forse uno di questi bambini, una volta diventato adulto, potrà diventare Senatore. Quello di cui sono sicuro è che saprà comportarsi come tale, evitando di fare figuracce, sostenendo falsi storici, come è capitato in questi giorni ad un pessimo “suo” collega ora in carica.
Un breve commento, ora, sulla "StraStezzano", giunta alla sesta edizione, organizzata dall'Atletica Stezzano, una gara giovane, ma che, a mio giudizio, ha dimostrato un'organizzazione degna delle gare più blasonate che si disputano in provincia. Forse proprio la “gioventù” della gara è motivo vincente. Il primo aspetto che ho notato è stato trovare personale di servizio sul percorso di primo mattino. Volendo raggiungere la partenza a piedi, ho trovato personale alle sette di mattina in zona Santuario Madonna dei Campi, località di passaggio distante sei chilometri dalla partenza. Per la verità, l'addetto aveva l'aria un po' addormentata, ma appena mi ha scorto, quando sono uscito come un fantasma dalla leggere foschia, mi ha dato il cinque! Probabilmente ero il primo atleta che transitava dalla sua postazione ... in effetti un atleta NON ancora partito! La gara offriva percorsi su quattro distanze, dai 7 ai 18 chilometri, distanze in grado di accontentare le esigenze di tutti partecipanti. Percorso di gara ben segnalato e ottimamente presidiato, soprattutto negli attraversamenti stradali. A fine gara nella zona di arrivo vi era un vero è proprio “villaggio” gara, cosa che ricorda molto le zone di arrivo di molte maratone. Alla fine la gara ha registrato più di 4.000 partecipanti, numero che qualche anno fa era abituale in molte gare non competitive della provincia bergamasca, ma che ora per molte di queste risulta solo un miraggio. Percorso, organizzazione, personale di servizio, tutto ai massimi livelli. Cosa pretendere di più in una gara podistica? Ebbene, leggendo il commento dal sito ufficiale dell'Atletica Stezzano trovo una notizia che sicuramente rende eccelsa la gara! Scopro infatti che la società ha devoluto ben 13.000 € (dicasi tredicimila) in beneficenza, a cui vanno aggiunti altri 1.000 in generi alimentari, il che vuol dire che nessuno al ristoro finale è rimasto a bocca asciutta!  
Una riflessione finale. Organizzare gare, anche ad altissimi livelli, e devolvere tutto o parte del ricavato in beneficenza è ancora possibile…

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