Domenica 27 gennaio,
nella “Giornata della Memoria”, è in programma una
camminata non competitiva a Stezzano: la StraStezzano.
Contrariamente al solito, non raggiungo il luogo di partenza in auto,
ma, vista la vicinanza di Stezzano con Treviolo, circa 4 chilometri,
decido di fare il tragitto a piedi, camminando e corricchiando. A
metà strada è previsto l'incontro con Fausto per fare l'ultimo
tratto in sua compagnia. Beh, cosa ci sarà di strano? Giorno
festivo, consueta corsa, solita compagnia. È vero, ma quello che
risulta strano, quasi “profetico”, è il luogo di transito:
raggiunto Lallio, attraversando il parco, passo di fianco alla lapide
posta dalle amministrazioni comunali di Bergamo e Lallio a ricordo di
quello che fu il campo di Concentramento
militare di Grumello al Piano PG 62. In questo
campo non furono internati ebrei, ma solo prigionieri militari e
civili (probabilmente partigiani catturati); non vi furono eccidi, i
prigionieri non partirono su treni verso destinazioni finali. Tutto
questo non importa; oggi è la “Giornata della Memoria”, quindi è
giusto ricordare e fermarsi un attimo a riflettere.
Un particolare mi
ha colpito, passando accanto alla lapide commemorativa. Attorno ad
essa erano stati posti numerosi fiori bianchi. Sui grandi petali
scritture infantili avevano scritto pensieri di pace. Sono rimasto
particolarmente sorpreso da questo fatto. Certo qualcuno ha spiegato
loro l'importanza della memoria. Ricordare per capire, capire per non
commettere in futuro gli stessi errori del passato.
Forse uno di
questi bambini, una volta diventato adulto, potrà diventare
Senatore. Quello di cui sono sicuro è che saprà comportarsi come
tale, evitando di fare figuracce, sostenendo falsi storici, come è
capitato in questi giorni ad un pessimo “suo” collega ora in
carica.
Un breve commento, ora,
sulla "StraStezzano", giunta alla sesta edizione, organizzata
dall'Atletica Stezzano, una gara giovane, ma che, a mio giudizio, ha
dimostrato un'organizzazione degna delle gare più blasonate che si
disputano in provincia. Forse proprio la “gioventù” della gara è
motivo vincente. Il primo aspetto che ho notato è stato trovare
personale di servizio sul percorso di primo mattino. Volendo
raggiungere la partenza a piedi, ho trovato personale alle sette di
mattina in zona Santuario Madonna dei Campi, località di passaggio
distante sei chilometri dalla partenza. Per la verità, l'addetto
aveva l'aria un po' addormentata, ma appena mi ha scorto, quando sono
uscito come un fantasma dalla leggere foschia, mi ha dato il cinque!
Probabilmente ero il primo atleta che transitava dalla sua postazione
... in effetti un atleta NON ancora partito! La gara offriva
percorsi su quattro distanze, dai 7 ai 18 chilometri, distanze in
grado di accontentare le esigenze di tutti partecipanti. Percorso di
gara ben segnalato e ottimamente presidiato, soprattutto negli
attraversamenti stradali. A fine gara nella zona di arrivo vi era un
vero è proprio “villaggio” gara, cosa che ricorda molto le zone
di arrivo di molte maratone. Alla fine la gara ha registrato più di
4.000 partecipanti, numero che qualche anno fa era abituale in molte
gare non competitive della provincia bergamasca, ma che ora per molte
di queste risulta solo un miraggio. Percorso, organizzazione,
personale di servizio, tutto ai massimi livelli. Cosa pretendere di
più in una gara podistica? Ebbene, leggendo il commento dal sito
ufficiale dell'Atletica
Stezzano trovo una notizia che sicuramente
rende eccelsa la gara! Scopro infatti che la società ha devoluto ben
13.000 € (dicasi tredicimila) in beneficenza, a cui vanno aggiunti
altri 1.000 in generi alimentari, il che vuol dire che nessuno al
ristoro finale è rimasto a bocca asciutta!
Una riflessione finale.
Organizzare gare, anche ad altissimi livelli, e devolvere tutto o
parte del ricavato in beneficenza è ancora possibile…
Nessun commento:
Posta un commento