Ci sono lo copio pari pari! Massimo risultato con minimo sforzo!
“Oggi corsa non
competitiva praticamente fuori dall'uscio. Si correva infatti a
Sabbio, frazione di Dalmine, la 33a edizione della “Caminada
inturen al campanel de Sabe”, organizzata dal Gruppo
Podistico Sabbio. Percorso leggermente variato rispetto agli scorsi
anni in quanto si è dovuto adeguare alle nuove normative che
impongono che la lunghezza massima dei percorsi per le camminate sia
di 20 chilometri. In realtà sembra che sia possibile avere lunghezze
maggiori, ma in questo caso l'organizzazione deve permettere la
partecipazione solo a quegli atleti in possesso del certificato
medico sportivo per attività agonistica. Quando si dice favorire
l'attività sportiva ed accrescere il numero dei partecipanti... Da
una prima lettura del calendario delle marce non competitive sembra
che tutti si siano adeguati alla nuova normativa, per cui spariscono
tracciati che sono stati per anni delle pietre miliari delle
camminate non competitive bergamasche. Tracciati validi non solo dal
punto di vista sportivo, ma soprattutto da quello paesaggistico; cito
tra tutti la “Maratona della Valle Seriana”, anche se sul
tracciato ridotto a 30 Km, e la “Maratona della Val di Scalve”,
un vero e proprio manifesto sulle possibilità turistiche della
valle. Ma veniamo alla gara di oggi. Come dicevo all'inizio, il
tracciato è stato variato, ma ha saputo mantenere la sua bellezza e
le sue caratteristiche. Si inizia costeggiando lo stabilimento della
Tenaris, ex tubi Dalmine, che è sempre stato per la zona una fonte
di sicura occupazione. Dopo poco si transita su una strada a me
conosciuta e percorsa di recente. Infatti si è per un tratto sul
percorso della Mezza maratona sul Brembo, corsa il 6 gennaio. È
ancora fresco il ricordo del tracciato fatto in compagnia di Fausto e
Giuliano, solo pochi giorni, fa sotto la pioggia, per misurare e
segnare il percorso della gara dei Runners Bergamo. Passano i
chilometri ed eccoci sulla strada sterrata che conduce da Osio a
Treviolo, passando per Dalmine. Qui i ricordi sono un po' più
sbiaditi. Queste strade sono state i nostri percorsi di “allenamento”
per i cammini di Santiago e della Via Francigena. Li abbiamo percorsi
diverse volte, io e Rossana, con lo zaino sulle spalle. Verso metà
gara si entra sul circuito del Parco Callioni, alla Roncola. Qui i
ricordi si mescolano. Si passa dai ricordi di molti anni fa, quando
con le figlie si facevano lunghe pedalate con la mountain bike, a
quelli più recenti, quando la compagnia era un vispo nipotino che
“vedeva” draghi in ogni cespuglio e gli alberi maestosi
diventavano, sempre nella fantasia di David, enormi dinosauri. Certo
di fantasia devono averne avuta anche coloro che hanno posto i
cartelli indicanti la distanza, infatti qui il chilometro era lungo
ben 1280 metri circa. No, non ho usato nessun misuratore elettronico,
di quelli che ormai quasi tutti i podisti possiedono, ma in questo
caso la perfetta conoscenza dell'anello fa sì che io sia molto più
attendibile di qualsiasi diavoleria elettronica (ecco sento già
Rossana ripetermi il proverbio bergamasco “Chi gà mia
de antadur, i se anta des per lur”, beh,
forse ha ragione!).
Rientrando a Dalmine, ancora un tratto del
percorso della mezza; ora l'arrivo è vicino ed i ricordi
svaniscono...”
Un
piccolo sforzo.
In effetti il percorso riproposto quest'anno è
leggermente diverso. Non più il giro sulla pista della Roncola ed il
rientro lungo la nuova ciclabile che unisce Treviolo a Dalmine,
ciclabile che ho percorso più volte essendo andata alla partenza
della gara a piedi, altre piccole variazioni, ma il “core” del
posti scritto cinque anni fa è ancora attuale ... nel frattempo il
parco della Roncola ha visto combattere contro i draghi o dar da
mangiare alle caprette del “mini zoo” altri due nipotini: Oliver e Tommaso!
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