venerdì 23 novembre 2018

Il sorriso felice della bambina

In questi giorni è tornato di attualità il tema rifiuti. Costruire nuovi inceneritori, fare termovalorizzatori in ogni provincia della campagna, aumentare la raccolta differenziata... ognuno ha la sua idea per eliminare i rifiuti e lasciare integro il territorio. La cosa più semplice è non produrre rifiuti. Su questo argomento i maratoneti hanno molto da imparare (non tutti naturalmente, ma molti). Ecco il solito post strano, direte, parafrasando Di Pietro “Che c'azzeccano i rifiuti con la maratona?”. Quasi tutti i maratoneti assumono integratori nel corso della gara, integratori che sono contenuti in blister di plastica, e molti non si degnano di portare il blister vuoto fino al ristoro dove ci sono dei bidoni per la raccolta dell'immondizia, ma li lanciano ai bordi delle strade e quelli più “allenati” nei campi che fiancheggiano il percorso di gara. Questo è un comportamento a dir poco incivile. Domenica, alla maratona di Verona, ho visto alcuni addetti che pazientemente raccoglievano decine e decine di questi contenitori.

Lavoro che avrebbero potuto evitare se gli atleti avessero avuto un comportamento più educato. Una piccola lezione di educazione civica da parte del personale addetto.
Lo scorso anno avevo stigmatizzato il comportamento degli stessi addetti nel riempire i bicchieri prendendo acqua da recipienti in cui immergevamo non solo il bicchiere, ma … pure la mano! Quest'anno ai ristori acqua da bottiglie, certo non perché avessero letto il mio post, ma perché molti si erano lamentati. Il personale addetto al percorso della maratona, soprattutto quelli incaricati della gestione sia del traffico che della sicurezza degli atleti, si è comportato in modo ineccepibile ed … intelligente. In gran parte erano Carabinieri in congedo e nei punti di maggior traffico erano affiancati da Vigili Urbani, che permettevano il transito di auto quando il flusso degli atleti lo consentiva. Risultato: transito degli atleti sicuro e automobilisti contenti (beh, quasi). Il percorso era ben segnalato ed in alcune curve il tracciato era indicato da birilli, per indicare l'esatto raggio di curvatura e di … misurazione.

Come lo scorso anno, il centro maratona distava un paio di chilometri dalla zona partenza ed arrivo ed il collegamento era assicurato da un efficiente servizio di bus navetta, con corse frequenti ed autobus sempre con un numero di persone adeguato. Qualcuno ha detto che questa era una soluzione non ottimale, soprattutto chi pensava di ritirare il pettorale di gara all'Arena. Magari se avessero letto con attenzione le mail inviate o il sito della gara non sarebbero incorsi in questo errore. Credo che la soluzione adottata sia una soluzione ottimale, offrendo una miriade di parcheggi nella zona. Ottima pure la consegna/ritiro borse (anche qui utilizzando la sacca messa a disposizione dall'organizzazione), efficiente e rapida, soprattutto per noi … ultimi (quasi) arrivati! Ristoro finale a “senso unico”, nel senso che una volta usciti non era permesso rientrare, ma con la golosa sorpresa della melina! Che cos'è la melina? Se vi ponete questa domanda siete proprio giovani. La melina è la marmellata solida di mele cotogne prodotta dalla Zuegg (pubblicità pagata con quattro marmellatine!). Il sapore di questa marmellata mi ha riportato alla fine degli anni 50, quando, in colonia, il giovedì ci davano per merenda la marmellata con una fetta di pane. La merenda più golosa della settimana!
Tutto bene, dunque? Non sarei pecora nera se non trovassi qualche piccolo neo. Da migliorare e molto la zona box di partenza. Anche quest'anno, nonostante i partenti fossero meno dello scorso anno, box troppo stretti per il numero degli atleti presenti in griglia di partenza.
 


 
Un breve accenno alla mia gara, corsa … come una volta! Giornata con una temperatura ideale per correre; un vero peccato averla dovuta correre tutta in solitaria. Partenza lenta, dovuta più che altro alla confusione ed ai numerosi indumenti presenti nel primo tratto della gara; se non si prestava attenzione, si correva il rischio di inciampare.
Primo tratto in città, per poi percorrere un lungo tratto lungo l'Adige, prima in un senso poi nell'altro (parte di questo lo faremo pure nella seconda metà della gara). Oltre alla “Volkswagen Verona Marathon” era in programma “Zero Wind Cangrande” e “Last 10 Km marathon”. La mezza maratona aveva in comune, con la maratona, i primi 20 chilometri, mentre la 10 chilometri … gli ultimi 10, una soluzione questa che consente di limitare al minino i disagi per i Veronesi e di utilizzare al massimo il personale sul percorso. Alla fine il mio tempo è quasi identico a quello della maratona di Ravenna, con un piccolo rammarico. Al 29° chilometro vi era una postazione ristoro di soli integratori: decine e decine disposti in maniera ordinata sui tavoli. Ne ho preso uno, ma ho “dovuto” prenderne pure un secondo che mi era stato offerto da una vispa ragazzina. Il non prenderlo l'avrebbe offesa, mi ha detto un signore (il papà?) presente dietro il tavolo. A quel punto mi sono fermato ed ho fatto presente che anche alla Maratona di Milano vi era una postazione simile, ma di integratori (almeno per gli atleti che avrebbero concluso la maratona oltre le 4h30') neppure l'ombra). Uhmm, se non mi fossi fermato, il mio tempo sarebbe stato di certo inferiore, ma un paio di minuti in meno non valgono certo il sorriso felice della bambina!
Ad ogni buon conto i passaggi cronometrici dei numerosi punti di controllo hanno segnato un mio tempo sempre minore ed una soddisfazione, all'arrivo, maggiore.
 
 
Sito WEB manifestazione
Ordine di arrivo
Sito WEB
Ordine di arrivo
 

Volkswagen Verona Marathon
4h 35' 29"
 
4h 32' 41"
 
 
6'31" min/km 
 

Dettaglio mia gara


660/18
 
  1799/2052
-
16/24

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