di riguardo sia nei miei confronti, sia nei confronti dei Runners Bergamo. Giancarlo ci ha lasciati in una calda giornata d'agosto di qualche anno fa (vedi). Un valido motivo per esserci. Ma pure valido era il motivo per essere presente alla più vicina 6 ore di Azzano. Non solo Simona aveva espresso il desiderio che partecipassi, ma pure gli scopi che la manifestazione proponeva erano più che validi: sensibilizzare sulla tematica dell’ipovisione e dare visibilità al Centro di ipovisione e riabilitazione visiva dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII che è sito in Azzano. Naturalmente era assicurata la distanza maratona!
Potevo forse rifiutare? Certo che no!
Raggiunto,
non senza qualche difficoltà, il punto di ritrovo (avevo chiesto
informazioni ad alcune persone del paese e mi hanno dirottato nel
luogo dove parte la non competitiva che si disputa a giugno). Una
prima considerazione. Forse non ho chiesto l'informazione alle
persone giuste, ma questo significa che l'evento non era poi stato
tanto pubblicizzato in paese, e poi, come ha sempre sostenuto Miki,
in veste di coordinatore di molti eventi: “Non
si deve chiedere, si deve guardare...”.
Guardare
cosa?
I
cartelli posti dall'organizzazione! Beh, qui non c'erano. Diciamo che
è un peccato di gioventù! Sono sicuro che il prossimo anno ci
saranno segnalazioni
su tutte le strade di ingresso nel paese.
Ottima
la zona di partenza. Tende poste di lato alla strada dove transitava
la corsa fungevano sia da spogliatoi che da
deposito
borse. Questa soluzione consentiva un facile accesso per poter
prelevare indumenti o integratori in modo agevole durante la gara.
Senza particolari problemi la consegna del pettorale e del pacco
gara. Gentili e disponibili le “segretarie”, massiccia la
presenza sia dei responsabili che dei giudici FIDAL. Tra i giudici
era pure presente Marco, che per suoi problemi di salute ha dovuto
abbandonare la carriera come atleta, ma la passione per il mondo
dell'atletica l'ha fatto passare dall'altro lato della barricata: da
controllato a controllore!
Ora è un giudice. Sono stato molto contento di incontrarlo e di
sapere che i suoi problemi fisici sono ormai solo un ricordo.
Fin qui tutto bene! Vengo a sapere che non è stata indicato il
traguardo della maratona; infatti, partendo dall'inizio giro, questo
(il traguardo) non è sulla linea finale del giro. Nessun problema.
Il giro misura 1.187 (dato comunicato dall'organizzazione), quindi:
42.195 : 1.187 = 35 giri completi a cui si deve aggiungere la
distanza di 650 metri. Riepilogando: 1.187 X 35)=
41.545; 41.545
+ 650
= 42.195!Semplice,
no? Trooooppo semplice! Infatti
gli organizzatori comunicano che si devono correre 37
(trentasette)
giri completi per … completare la maratona. Prima di partire mi
sono pure rivolto al gruppo GGG che salomonicamente ha affermato
“L'organizzazione
ci ha comunicato che per la maratona i giri da compiere sono 37!”.
A
nulla sono valse le mie proteste ed il mostrare le “complicate
formule” con relativi numeri. Evabbè, partiamo, corriamo poi …
protestiamo! Inizio gara alle 13.30. Il caldo la fa da padrone, oggi
sarà dura ed il tracciato di certo non aiuta: le curve sono tutte a
90° ed in molti casi si deve pure salire sul marciapiede. La mia
partenza quindi al rallentatore (chissà che novità, direbbe
qualcuno), beh, diciamo che questa era ancora più rallentata. Subito
nelle retrovie in compagnia del “bresciano” Sandro, che sarà mio
compagno di corsa per le prime due ore. La nostra andatura e la
nostra posizione in corsa fa sì
che Roberto, tornato sui campi di gara in veste di fotografo, ci
apostrofi ogni volta che lo incrociamo con “Lenti
a contatto!”;
a me la battuta è risultata simpatica. Giro
dopo giro il percorso sembra diventare meno monotono, anche se il
tracciato lascia il segno: la schiena inizia a lamentarsi e le gambe
diventano sempre più pesanti; il mio obiettivo è poter riuscire a
correre per
tutta
la durata della gara. Come cronometro uso il campanile della chiesa,
un po' ingombrante e forse anche impreciso. Oggi,
in previsione dei numerosi giri,
avevo pure io messo al polso il cronometro, non tanto per vedere il
tempo ma per avere sott'occhio il numero dei giri. Operazione
fallita, in quanto mi dimenticavo di premere il tasto ad ogni
passaggio. Il compito di contare i miei giri a questo punto l'ha
preso Marco, e di questo lo ringrazio, solo che avendo chiesto il
numero dei giri alla fine della terza ora per tre giri mi ha sempre
comunicato: “Mancano
sei giri alla fine, dai che vai bene Fausto!”.
In una maniera o nell'altra alla fine, la mia maratona è arrivata
alla … fine! Fatto il 36° giro chiedo se devo tagliare il
traguardo. Risposta unanime, sia dai GGG che da i responsabili del
cronometraggio/contagiri della UNDU “: Certo
che sì!”.
Tutto finito dunque: maratona completata. Meno male che prima di
tornare a caso ho voluto controllare il risultato e la maratona era
diventata di 42.732 metri! Un rapido consulto con giudici,
responsabili dell'organizzazione
ed addetti al cronometraggio ed ecco il GIUSTO risultato finale:
42.195!
Un grazie particolare a tutti per la pazienza avuta nel
sopportare/supportare un “vecchio” maratoneta, amante della
precisione! Concludo con un piccolo consiglio all'organizzazione. Il
prossimo anno predisponete un contenitore 650 metri dopo la partenza,
dove chi ha intenzione di correre solo la maratona possa inserire il
proprio segnaposto, indipendentemente dall'ora di termine della
propria gara.
Meno problemi per tutti, ma a pensarci bene quest'anno
il piccolo problema è servito come argomento per il post!
Sito WEB
manifestazione
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Ordine di
arrivo
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- 6 ore di Azzano -
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6.00' 00"
6.00' 00"
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656/14
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xxx/xxx
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x/x
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