“Fuori il dente,
fuori il dolore!”. Inizio subito il post con quella che,
secondo me, è stata, se non una grande pecca, almeno una piccola
caduta di stile nell'ormai collaudata organizzazione della Maratona
del Lamone, che è seconda come anzianità solo alla Maratona del
Mugello. Quest'anno si è disputata la 42a edizione! In
questo blog ho sempre sostenuto che la consegna di un'unica spugna
per gli spugnaggi, se da un lato è un effettivo risparmio per chi
organizza, dall'altro non garantisce nessuna sicurezza igienica per
chi la utilizza.
Non mi ripeto rispiegando i motivi, uno dei quali è l'assoluta inconsistenza delle riserve d'acqua in cui gli atleti devono “intingere” la spugna... beh, questo quando le bacinelle sono presenti. Ebbene, ieri queste non erano presenti nel punto in cui più sarebbero servite: nell'ultimo spugnaggio, quello posto sull'argine del Lamone e dove il sole, vista l'ora in cui la maggior parte degli atleti vi transita, è quello più “caldo”. Ecco quindi che l'organizzazione il prossimo anno, oltre alla spugna, fornirà a tutti gli atleti una piccola tanica con l'acqua. Certo, questo creerà un po' di disagio... ma almeno nessuno, compreso il sottoscritto, potrà lamentarsi della mancanza d'acqua nella zona spugnaggi!
Non mi ripeto rispiegando i motivi, uno dei quali è l'assoluta inconsistenza delle riserve d'acqua in cui gli atleti devono “intingere” la spugna... beh, questo quando le bacinelle sono presenti. Ebbene, ieri queste non erano presenti nel punto in cui più sarebbero servite: nell'ultimo spugnaggio, quello posto sull'argine del Lamone e dove il sole, vista l'ora in cui la maggior parte degli atleti vi transita, è quello più “caldo”. Ecco quindi che l'organizzazione il prossimo anno, oltre alla spugna, fornirà a tutti gli atleti una piccola tanica con l'acqua. Certo, questo creerà un po' di disagio... ma almeno nessuno, compreso il sottoscritto, potrà lamentarsi della mancanza d'acqua nella zona spugnaggi!
Ieri, come dicevo
all'inizio, si è disputata la quarantaduesima edizione
della maratona. Potevo forse farmi scappare quest'occasione? Come
sapete mi piace giocare con in numeri. Fatalità anche il numero
della camera in cui abbiamo soggiornato a Milano Marittima era il 42!
Certo,
le condizioni fisiche non erano delle migliori: una contrattura sopra
il ginocchio destro era una cosa … “sinistra”! Non potendo
avvalermi delle mani esperte di Stefano, nel fine settimana ho
utilizzato interi tubetti di creme e pomate: “Artiglio del
Diavolo”, “Arnica montana”, “Ibuprofene”... beh, forse
qualcosa è avanzato. Domenica mattina, sarà per la suggestione, il
muscolo che il giorno prima era dolorante, miracolosamente sembrava
guarito; ecco quindi accantonata l'idea di non partire. Mi ritrovo
come sempre nella piazza animata da decine di atleti pronti al via.
Numerosi come sempre gli atleti lombardi presenti a questa gara
romagnola. Tra loro spiccano i pacemaker Gianluca ed Ivano. La loro
presenza, con il ruolo di aiutare gli altri a coronare il proprio
sogno di terminare la gara nel tempo stabilito, è una costante.
Attesa
dell'inizio della gara in puro stile formula uno: ecco comparire i
cartelli indicanti 5 minuti alla partenza, tre minuti … e con
conteggio finale degli ultimi secondi. Puntuale alle ore nove inizio
gara. Da subito mi rendo conto che la mancanza di dolore era solo una
pura illusione: sono bastate poche centinaia di metri per tornare
alla realtà. Ma una volta partito non potevo certo ritirarmi! Vengo
subito affiancato dai “palloncini” delle 4h 30' e per un paio di
chilometri tengo il loro ritmo fono a che piano piano li vedo
allontanarsi. La giornata è calda, il cielo azzurro, il sole splende
e Sir Marathon corre... piano piano, ma corre! Ecco al sesto
chilometro sento una voce squillante chiamarmi: è Sabrina,
“palloncina” delle 5 ore. Così, continuamente incitato a non
mollare … non mollo! Beh, diciamo che non mollo fino alla mezza
maratona, poi pure i palloncini delle 5 ore diventano sempre più
piccoli, fino a scomparire alla mia vista. Eppure sto correndo,
ancora piano piano, ma sto correndo!
Il
tracciato attraversa frutteti che sono un tripudio di colori
primaverili: rosa per i peschi, bianchi per i peri. Suggestivo il
passaggio in Piazza Nova a Bagnocavallo.
"Orange Team": Gianluca, Fausto "sir Marathon", Ivano |
Trentesimo
chilometro! Purtroppo non è giornata per Sabrina, che oggi è
costretta a rallentare per qualche problema fisico. Regala i suoi
palloncini a dei bambini e diventa una “normale” maratoneta,
senza più nessun obbligo. Naturalmente terminerà la gara sempre con
il sorriso sulle labbra.
Beh,
pure io ho terminato la gara! Certo il tempo è stato uno dei
peggiori... ooopps, mi correggo: il tempo è stato dei migliori:
giornata soleggiata, calda al punto giusto e senza il fastidioso
vento che molte volte in questa gara rende difficoltoso il tratto
lungo l'argine del Lamone.
Ah,
ho capito, volete un giudizio sul tempo cronometrico. Eccolo,
semplice e coinciso. Tempo finale della Maratone del Lamone: avuto e
registrato, quindi neppure questa volta ritirato!
"Pink Team" Monica, Fausto "Sir Marathon", Luisa |
Sito WEB
manifestazione
|
Ordine di
arrivo
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- 42a Maratona del Lamone-
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5h 14' 26"
|
646/4
|
592/641
-
26/36
| |||
5h 13'
56"
| |||||
7'26"
min/km
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