martedì 3 aprile 2018

E va bene: il prossimo anno vi daremo pure l'acqua...

...per gli spugnaggi!

Fuori il dente, fuori il dolore!”. Inizio subito il post con quella che, secondo me, è stata, se non una grande pecca, almeno una piccola caduta di stile nell'ormai collaudata organizzazione della Maratona del Lamone, che è seconda come anzianità solo alla Maratona del Mugello. Quest'anno si è disputata la 42a edizione! In questo blog ho sempre sostenuto che la consegna di un'unica spugna per gli spugnaggi, se da un lato è un effettivo risparmio per chi organizza, dall'altro non garantisce nessuna sicurezza igienica per chi la utilizza.

Non mi ripeto rispiegando i motivi, uno dei quali è l'assoluta inconsistenza delle riserve d'acqua in cui gli atleti devono “intingere” la spugna... beh, questo quando le bacinelle sono presenti. Ebbene, ieri queste non erano presenti nel punto in cui più sarebbero servite: nell'ultimo spugnaggio, quello posto sull'argine del Lamone e dove il sole, vista l'ora in cui la maggior parte degli atleti vi transita, è quello più “caldo”. Ecco quindi che l'organizzazione il prossimo anno, oltre alla spugna, fornirà a tutti gli atleti una piccola tanica con l'acqua. Certo, questo creerà un po' di disagio... ma almeno nessuno, compreso il sottoscritto, potrà lamentarsi della mancanza d'acqua nella zona spugnaggi!
Ieri, come dicevo all'inizio, si è disputata la quarantaduesima edizione della maratona. Potevo forse farmi scappare quest'occasione? Come sapete mi piace giocare con in numeri. Fatalità anche il numero della camera in cui abbiamo soggiornato a Milano Marittima era il 42!

Certo, le condizioni fisiche non erano delle migliori: una contrattura sopra il ginocchio destro era una cosa … “sinistra”! Non potendo avvalermi delle mani esperte di Stefano, nel fine settimana ho utilizzato interi tubetti di creme e pomate: “Artiglio del Diavolo”, “Arnica montana”, “Ibuprofene”... beh, forse qualcosa è avanzato. Domenica mattina, sarà per la suggestione, il muscolo che il giorno prima era dolorante, miracolosamente sembrava guarito; ecco quindi accantonata l'idea di non partire. Mi ritrovo come sempre nella piazza animata da decine di atleti pronti al via. Numerosi come sempre gli atleti lombardi presenti a questa gara romagnola. Tra loro spiccano i pacemaker Gianluca ed Ivano. La loro presenza, con il ruolo di aiutare gli altri a coronare il proprio sogno di terminare la gara nel tempo stabilito, è una costante.
Attesa dell'inizio della gara in puro stile formula uno: ecco comparire i cartelli indicanti 5 minuti alla partenza, tre minuti … e con conteggio finale degli ultimi secondi. Puntuale alle ore nove inizio gara. Da subito mi rendo conto che la mancanza di dolore era solo una pura illusione: sono bastate poche centinaia di metri per tornare alla realtà. Ma una volta partito non potevo certo ritirarmi! Vengo subito affiancato dai “palloncini” delle 4h 30' e per un paio di chilometri tengo il loro ritmo fono a che piano piano li vedo allontanarsi. La giornata è calda, il cielo azzurro, il sole splende e Sir Marathon corre... piano piano, ma corre! Ecco al sesto chilometro sento una voce squillante chiamarmi: è Sabrina, “palloncina” delle 5 ore. Così, continuamente incitato a non mollare … non mollo! Beh, diciamo che non mollo fino alla mezza maratona, poi pure i palloncini delle 5 ore diventano sempre più piccoli, fino a scomparire alla mia vista. Eppure sto correndo, ancora piano piano, ma sto correndo!
Il tracciato attraversa frutteti che sono un tripudio di colori primaverili: rosa per i peschi, bianchi per i peri. Suggestivo il passaggio in Piazza Nova a Bagnocavallo.
"Orange Team":
Gianluca, Fausto "sir Marathon", Ivano

 
 
Trentesimo chilometro! Purtroppo non è giornata per Sabrina, che oggi è costretta a rallentare per qualche problema fisico. Regala i suoi palloncini a dei bambini e diventa una “normale” maratoneta, senza più nessun obbligo. Naturalmente terminerà la gara sempre con il sorriso sulle labbra.
Beh, pure io ho terminato la gara! Certo il tempo è stato uno dei peggiori... ooopps, mi correggo: il tempo è stato dei migliori: giornata soleggiata, calda al punto giusto e senza il fastidioso vento che molte volte in questa gara rende difficoltoso il tratto lungo l'argine del Lamone.
Ah, ho capito, volete un giudizio sul tempo cronometrico. Eccolo, semplice e coinciso. Tempo finale della Maratone del Lamone: avuto e registrato, quindi neppure questa volta ritirato!
 
 
"Pink Team"
Monica,  Fausto "Sir Marathon", Luisa
 
 
Sito WEB manifestazione
Ordine di arrivo
Sito WEB

 ordine di arrivo
 
- 42a Maratona del Lamone- 
 
5h 14' 26" 
 
646/4
 
    592/641
-
26/36
5h 13' 56"  
7'26" min/km 
 
 
Post sul blog collegati
 

Nessun commento:

Posta un commento