lunedì 23 aprile 2018

Regola 240.8

E che sarà mai? Come tutti sanno, le corse su strada organizzate sotto l'egida della FIDAL per poter essere omologate devono (?) rispettare le regole descritte nel “Regolamento tecnico Internazionale per le gare di Atletica leggera”. Non sempre queste regole sono rispettate “in corso d'opera”, cioè durante lo svolgimento della gara, per cui è difficile per gli organi della FIDAL preposti sanzionare un fatto che molte volte non viene neppure notato. Diversa, molto diversa, è la situazione che si viene a creare quando viene sottoposto preventivamente il regolamento di gara per l'omologazione della stessa. La regola citata nel titolo del post fa riferimento alla Sezione VIII – Corse su strada del già citato regolamento tecnico. Il punto 8 ha per titolo “Punti di spugnaggio e distribuzione di acqua potabile e punti di rifornimento”. In particolare, il capoverso C dice: “Per tutte le gare di 10 km e oltre debbono essere predisposti punti di rifornimento, approssimativamente a 5 km di distanza dalla partenze e successivamente ogni 5 km circa.

In aggiunta punti di spugnaggio e distribuzione di sola acqua potabile debbono essere predisposti approssimativamente a mezza strada tra i due punti di rifornimento, o più frequentemente, in relazione alle condizioni atmosferiche”. Come si vede, è ben chiaro come chi organizza deve comportarsi. Salta subito all'occhio che i punti di spugnaggio nella quasi totalità della maratone sono “fuori norma”! In quanti punti di spugnaggio trovate la possibilità di bere un bicchiere d'acqua? Personalmente ricordo che solo nella maratona di Pisa di qualche anno fa trovai, oltre alle spugne, pure l'acqua da bere. Ormai ci siamo abituati e non facciamo caso a questa mancanza; anzi, molti credono che quando si trova l'acqua sia un “regalo” e non il rispetto di una ben precisa regola. Quello che è successo alla Maratona di Padova è, per me, un fatto inspiegabile. Infatti già nel regolamento di evince che gli spugnaggi saranno ridotti a quattro, invece dei canonici sette: non sono previsti quelli ai km 7,5; 22,5 e 32,5. La domanda sorge spontanea: “Come è stato possibile ottenere l'omologazione da parte della FIDAL?”.
estratto dal regolamento Padova Marathon
Organizzare uno spugnaggio ha dei costi irrisori rispetto alle spese generali. Gli Alpini, che per una volta si devono cimentare con l'acqua, di certo non mancano in quelle zone. Alpini, come sempre gentili e disponibili. Ad una mia battuta sull'acqua uno mi ha risposto: “L'acqua cse davanti, ma drio xe er mejo”, facendo seguire la battuta da una sonora risata (mi scuso per la trascrizione della frase, ma mi è sembrato simpatico riproporla in … simil-dialetto veneto!)
Chi ha partecipato alla gara di domenica a Padova avrà certamente notato che le autoambulanze e la auto mediche hanno avuto un gran da fare per soccorrere i numerosi atleti che hanno avuto problemi durante la gara. A mia memoria non ricordo in nessuna gara un simile lavora da parte degli addetti al servizio sanitario. Credo che una buona parte di questi problemi forse si sarebbe potuta evitare se ci fossero stati, non dico spugnaggi aggiuntivi, come sarebbe stato opportuno viste le condizioni atmosferiche, ma almeno quelli previsti. Concludo dicendo che a mio giudizio la maggior “colpa” deve essere attribuita non tanto a chi ha organizzato l'evento, quanto a chi ha omologato la gara. Ma che altro attenderci da chi permette che si disputino due importanti maratone, Roma e Milano, lo stesso giorno e che magari impedisce l'organizzazione di una gara FIDAL, se nella regione se ne svolge un'altra definita più importante? Evvvvvbbbeeé!

Veniamo ora alla gara, se non “la più amata dagli italiani”, la più amata (pari merito con Reggio Emilia) da Sir Marathon, cioè da “me”! Da sempre presente al via e da sempre presente, sudato ma soddisfatto, a Prato della Valle! Certo il tempo finale ogni anno cresce, ma crescono pure gli anni! Del tracciato, delle persone che collaborano per l'ottima riuscita della gara, del gran numero (almeno nella parte iniziale) di spettatori ho già scritto negli anni passati. Di quello che non va ho già scritto all'inizio del post. Tutto finito, allora? Beh, no! Buone notizie per chiudere questo post: non riguarda la presenza dell'intero gregge delle pecore nere ai nastri di partenza, già registrata recentemente a Milano e che probabilmente si ripeterà a … Santhià! La buona notizia riguarda la presenza, dopo 18 mesi, ai nastri di partenza dell'amico Giacomo, meglio conosciuto nei peggiori bar come “Giacomino Birra Media”. Ritornare dopo un infortunio lascia sempre qualche apprensione alla partenza, apprensione che si è affievolita con i passare dei chilometri ed è completamente sparita all'arrivo! Sant'Antonio da Padova deve voler bene particolarmente ai Maratoneti, infatti il santo ha tenuto a battesimo qualche anno fa pure il rientro in maratona di Giuliano. Perciò, atleti infortunati, sappiate che qui il vostro rientro è benedetto!

Al ritorno pausa in autogrill. Solito caffè? Neppure per sogno! Ieri … birra media!
Bentornato, Giacomo!


Sito WEB manifestazione
Ordine di arrivo
Sito WEB
Ordine di arrivo


- Padova Marathon

4h 47' 01" 
 

Dettaglio mia gara


648/6 
 
    1149/1356
-

15/30
4h 46' 07"  
6'46" min/km 



Post sul blog collegati


1 commento:

  1. Non è la prima volta che succede a Padova ; direi che è piuttosto un vizio

    RispondiElimina