A
Romano, complice forse la basse temperature, i partecipanti non erano
molti; il disegno dei tracciati di gara faceva sì che una volta
divisi questi si ricongiungessero solo alla fine. Il risultato era
quello di correre praticamente in solitudine; solo i più veloci
avevano la possibilità non solo di superare chi correva nella gara
della propria distanza, ma anche verso la fine di superare atleti che
correvano su distanze inferiori... mentre la povera e lenta pecora
nera (beh, avete capito: io) era superata da tutti e durante tutta la
gara non era
riuscito a superare nessuno. Uhmmm, in verità un
concorrente l'ho superato pure io! Molto diversa la situazione a
Boltiere: qui era erano molti gli “incroci” di percorsi per cui
era più facile superare atleti “lenti” di altri percorsi (magari
che erano partiti quando la temperatura era più consona). Al termine
della gara, i tempi avuti dai miei cronometristi, quelli che
viaggiano con strumenti ipertecnologici, hanno confermato che
l'equazione distanza/tempo ha dato una media di gara molto simile, ma
la sensazione avuta alla fine è stata molto più soddisfacente,
almeno per l'amor proprio, nella gara di Boltiere! In definitiva la
“veloce” pecora nera aveva superato pure lei dei concorrenti
Bentornato Giacomo! |
A
gettare acqua sul fuoco dell'entusiasmo sono stati gli stessi
cronometristi, qui in veste di misuratori, che hanno stabilito che le
lunghezze delle gare erano stranamente più corte, ambedue di 810
metri, misurando rispettivamente 29,190 e 19,190 chilometri!
Distanza
più corta con lo stesso tempo vuol dire … andatura ancora più
lenta!
Evabbè,
in definitiva si corre per divertirsi e... comunque vada sarà (per
la Pecora Nera) un successo!
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