lunedì 30 gennaio 2017

Antichi suoni in una fredda mattina

Domenica ore 6.00. Il termometro segna – 4 e il buonsenso consiglierebbe di rimanere sotto le coperte o al massimo di uscire a correre dopo qualche ora, quando un pallido sole farà salire la temperatura almeno sopra lo zero. Eccoci invece, impavidi avventurieri, a sfidare la rigida temperatura e recarci nella bassa Bergamasca, più precisamente a Romano di Lombardia, per partecipare alla settima edizione “Marcia per la vita... 100 passi”. Quest'anno si aggiunge alla brigata anche Domenico, che vorrebbe provare a correre distanze superiori alla mezza... senza sentire nessun dolore. Sono anni che Domenico ha un fastidioso problema che non vuole andarsene, ma può un “pellegrino” rinunciare a santificare la domenica con la corsa? Certo che no! Eccolo quindi alla partenza... ci rivedremo all'arrivo, lui è molto più veloce di me, ma quello che più conta è il constatare che il dolore oggi gli ha dato tregua; speriamo che sia solo l'inizio. Appena arrivati incontriamo subito Dario... il “Mao”. Oggi, contrariamente agli anni scorsi, mi lascerà solo al mio destino. Dice che ha male di qui, ha un dolore di là, che non esce più in settimana ad allenarsi, etc. etc. ... uhmmm, sarà. I ben informati dicono che si alleni di nascosto, che il passo stia tornando quello di prima e che i dolori siano solo un ricordo! Partenza! Ecco che dopo appena un paio di chilometri mi ritrovo da solo. Domenico sta correndo come sempre in scioltezza e dopo poco sparisce alla vista nella foschia; Fausto lo segue di lì a poco. Ottima la sua prestazione odierna. Solo in una fredda mattina nella campagna della Bassa Bergamasca. Correre da solo offre spesso dei vantaggi: si possono osservare cose che correndo in compagnia spesso sfuggono. Già, vedere, osservare... ma la scarsa visibilità odierna, vuoi perché le ombre della notte stanno ancora prevalendo sulle prime luci della giornata, vuoi perché una leggera foschia avvolge il paesaggio, sta di fatto che nelle fasi iniziali della corsa vi è poco da osservare. Ma l'uomo è una splendida macchina, nel mio caso una macchina … lenta, ed ha molte risorse. Oggi riposa la vista e lavora l'udito! “Din, don...”, il campanile delle chiesa chiama a raccolta i fedeli. Ecco, mi passa accanto una vecchina che sentendo le campane aumenta il passo. “Oink... oink...” i maiali stanno reclamando la loro colazione. Un solerte contadino entra nella porcilaia con una carriola carica di mangime, “oink... oink...” il grugnire continua, beh, nessuno forse ha detto loro che quando si mangia non si deve parlare con la bocca piena. Magari stanno solo ringraziando il contadino per la colazione. Avvicinandomi alla porcilaia anche il senso dell'olfatto è stato risvegliato... “Muuuu...muuuuu...” le mucche stanno reclamando attenzione: devono essere munte. Duro lavoro quello del contadino; non conosce giorni di riposo ed anche se oggi è domenica la “levataccia” obbligatoria è assicurata. Ora il percorso di gara si allontana dalle cascine e si dirige verso il fiume Serio. Silenzio! Non si sente lo sciabordio tipico dell'acqua dei ruscelli di montagna o il fragore di una cascata. Anche l'acqua “parla”. Oggi si sente il silenzio dell'acqua che scorre lenta nel letto del fiume. “Toc, toc... toooc...” un improvvisato taglialegna sta tagliando il tronco di un albero caduto sul greto del fiume. Presto scoppietterà in un camino riscaldando la casa e farà cuocere una calda polenta o succulente braciole. Ottima soluzione quella di recuperare tronchi lungo i fiumi: prendono nuova vita e rendono puliti i nostri corsi d'acqua. Presto il fondo sassoso delle rive del fiume lascia il posto all'asfalto. “Tump... tump...” rumore di passi che piano piano aumenta di intensità. Ecco concorrenti partiti dopo che si avvicinano! “Tump... tump...” ora il rumore dei passi si affievolisce fino a scomparire. Ora i concorrenti sono davanti e scompaiono alla vista inghiottiti da una curva del percorso. “Ora premiamo il gruppo...”. È la voce dello speaker che chiama i responsabile dei vari gruppi per ritirare il loro premio. Uhmmm, vuol dire che sono arrivato! Anche oggi “cartellino timbrato”! I miei compagni sono già cambiati, soddisfatti per l'esito della loro corsa. Incontro un sorridente Giacomo che non vuole stare, anzi non riesce a stare, lontano dalle corse. Oggi ha partecipato alla gara più corta camminando a “quattro zampe”, no, no non a carponi, ma aiutandosi con due stampelle, anche se: “Avrei potuto correre con solo una...”. Eh, sì, avete letto bene, ha detto proprio correre! Il mio sincero augurio è che presto possa effettivamente correre senza usarne nessuna”.

Ah, dimenticavo: il “Mao”, quello che non riesce più a correre, oggi ha percorso sì solo “20 km”, ma la sua media è stata come la mia, se non superiore.
A presto, “Mao”!


  
 
 
 
 



 
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