lunedì 5 settembre 2016

Percorso nuovo, vecchia amicizia

L'ultimo post pubblicato terminava con una domanda, riguardante la mia partecipazione alla 19a edizione della “Maratonina di Castel Rozzone”, della quale già tutti, io per primo, conoscevano la risposta. Con poca, anzi nessuna preparazione nelle gambe, ma con una grande voglia di esserci nel cuore, eccomi di buon'ora in quel di Castel Rozzone! Come al solito la prima cosa che salta subito all'occhio sono i membri dell'Atletica Castel Rozzone che come le “formichine” si muovono in un movimento che sembra senza senso, proprio come fanno le formiche, ma come gli operosi insetti ognuno ha un compito ben preciso che svolge nel migliore dei modi, per far sì che tutto proceda regolarmente. Per la cronaca oggi le formichine sono di un bel colore arancione, che evidenzia ancora di più il loro muoversi operoso. Il lavoro ben fatto si vede dai risultati ottenuti: nessuna coda per il ritiro dei pettorali di gara, ben segnalate le partenze, da quest'anno, novità, divise nello spazio tra quella del “10.000 del Castello” e quella della Maratonina, possibilità di ristoro prima della partenza, cosa gradita a molti atleti.

Beh, per non essere accusato di favoritismi verso l'amico Alfonso, diciamo pure che alla consegna della borse vi era una piccola coda dovuta al fatto che non a tutti gli atleti era stato consegnato il cartellino, con il numero di gara, da applicare sulla borsa. Come dicevo in precedenza, due partenze simultanee ma in luoghi diversi, infatti - novità di quest'anno - per la maratonina era previsto un giro unico e per poter avere una sola linea d'arrivo … si sono dovute fare due linee di partenza. La novità del giro unico, secondo gli organizzatori, aveva lo scopo di favorire la partecipazione, ma questo non è avvenuto. 550, nel complesso, gli atleti schierati, numero inferiore alle aspettative. Il motivo è da ricercarsi sia nel folto numero di manifestazioni in calendario nella giornata di domenica, sia nel campionato di Maratonina che si svolgerà domenica prossima, per cui molti atleti hanno rinunciato alla gara bergamasca. Dico subito che personalmente preferivo il percorso classico dei due giri. Il percorso sul doppio giro con passaggio a Castel Rozzone a metà percorso consentiva anche agli spettatori di entrare nel vivo della competizione ed agli atleti di vedere gli amici e da questi essere incitati. Inoltre il tracciato di gara con questa soluzione è sembrato più filante. Buone notizie per me in partenza, dove di materializzano Roberto ed Annette: si decide di fare gara (naturalmente di coda) assieme. Anche loro partecipano a questa gara per motivi di cuore: è qui che si sono
La Pecora Nera ed il Leone!
conosciuti, è qui che hanno corso la loro prima gara assieme. Beh, oggi “devono” partecipare perché oltre alla passione comune per le corsa li lega pure un … anello! Gara corsa come nelle previsioni, senza patemi e con Roberto cicerone in gara (su queste strade quasi tutti i giorni trascorre la sua pausa pranzo!). Un gruppo di alberi si staglia in lontananza lungo la ciclabile, meta ambita per l'ombra che offre durante il giro del mezzogiorno? “Là in fondo la foresta di Sherwood”. La sete inizia a farsi sentire? “Fontanella in fondo a questa via...” dice il nostro Cicerone. Da metà gara in poi “Dai, dai, non mollate, venite con noi...” è la frase più gettonata di Roberto rivolta agli atleti che stanno … arrancando. Verso la fine, lascio momentaneamente la compagnia e raggiungo la Tartallegra Rosa. Con lei corro gli ultimi chilometri. Con Roberto ed Annette taglio il traguardo. Non potevo certo arrivare prima di loro!

Tagliato il traguardo non cerco il ristoro, ma cerco i ghiaccioli! È questa una caratteristica della gara: freschi, anzi ghiacciati ghiaccioli per tutti! E con la temperatura di oggi sono moooolto graditi!
Oggi non si torna subito a casa. Si rimane a pranzo dagli amici.
Don, don, don... il campanile della chiesa batte mezzogiorno: come tradizione le operazioni di rimozione e di sistemazione delle strutture e del materiale utilizzato per la gara vengono sospese e tutti gli addetti, sì ,sì … le formichine arancioni, si siedono a tavola. Una lunga tavolata di circa 70 persone che ora si prendono un attimo di pausa e chiacchierando amichevolmente degustano oltre all'ormai tradizionale piatti di ravioli anche una gustosa paella! È durante il pranzo che vengo a sapere del comportamento tenuto dai giudici di gara presenti oggi. Se da un lato sono da ammirare avendo fermato alcuni atleti sprovvisti di pettorale che erano in gruppo, dall'altro sono da biasimare per l'atteggiamento poco rispettoso della persona nei riguardi dell'ultimo arrivato.
Dietro di noi il ... vuoto!
(guardate anche qui ...)

Personalmente credo che sia molto scorretto il comportamento di atleti che si uniscono alla gara senza averne diritto. Tra l'altro oggi la motivazione “Non ho fatto in tempo ad iscrivermi” non valeva, era possibile fare iscrizione prima della gara, per cui giusto fermarli. Non condivido affatto l'atteggiamento nei confronti dell'ultimo atleta che era perfettamente in gara, gara lenta la sue se volete, ma non essendo previsto un tempo massimo non capisco il motivo del contendere. L'Italia vorrebbe essere candidata per le Olimpiadi, ma se istituzioni come la FIDAL hanno questo atteggiamento verso gli atleti molta è la strada ancora da percorrere. Il motto delle olimpiadi non è forse “l'importante è partecipare”? (arrivo ultimo atleta maratona olimpiadi di Città del Messico) Di questi fatti non sono stato testimone diretto, ma ho la massima fiducia in chi ha riportato i fatti. Mi piacerebbe conoscere la versione dei diretti interessati.
Sono le 15.00, la tavolata arancione si scioglie e le formichine riprendono il loro lavoro. Mentre mi dirigo verso la mia automobile riecheggiano nella mia mente le parole di Alfonso: “Basta, quest'anno è l'ultima volta che organizzo la maratonina, sono stufo...”.
Uhhmmm, il prossimo anno sarà la 20a edizione; sicuro Alfonso che non ci sarai?
Tu conosci la risposta, noi conosciamo la risposta...
 
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