lunedì 4 aprile 2016

Maratona del Lamone: maratona artigianale

Ieri si disputavano in Italia due maratone completamente diverse. No, no, la distanza era per entrambe uguale, la classica distanza dei 42.195 metri. Diverso lo stile dell'organizzazione prima e dopo l'evento. Le due maratone in questione erano la “MilanoCityMarathon”, giunta alle 16a edizione, e la “Maratona del Lamone”, che ieri festeggiava la 40a edizione. Se potessi dare una definizione dello stile organizzativo, direi che la prima è una maratona “industriale”, mentre la seconda è una maratona “artigianale”. Enormi sforzi organizzativi, sostenuti da un budget credo milionario, caratterizzano la prima, che tra l'altro aveva come obiettivo principale il raggiungimento da parte del primo della migliore prestazione assoluta sul territorio nazionale e come obiettivo un po' più sottaciuto, ma che spesso si evinceva dagli articoli di presentazione, quello di essere la maratona italiana con più partecipanti. Fallito, beh, diciamo rimandato al prossimo anno, l'obiettivo della migliore prestazione; completamente mancato quello di aver il maggior numero di partecipanti.


E qui si vede l'impostazione “industriale”: i resoconti della gara portano titoli del tipo “MCM 20.000 runners da tutto il mondo corrono all'ombra del Duomo”, ma se analizziamo la classifica della maratona scopriamo che gli arrivati sono 3719! La spiegazione della diversità numerica sta nel fatto che vengono presi in considerazione pure gli atleti che hanno partecipato alle 2461 staffette che risultano classificate. Prima di passare ad una breve cronaca della maratona che ho corso... , quella “artigianale” naturalmente, vorrei far riflettere il lettore sul fatto che gran parte dello sforzo economico è stato sostenuto dagli atleti stessi con la quota di iscrizione. La prima novità della “Maratona del Lamone” è stato il fatto che non si è corsa, come collaudata consuetudine, il giorno di Pasquetta, colpa forse della Pasqua, quest'anno anticipata. Anticipata pure la fioritura degli alberi da frutto, il che ha fatto sì che non si corresse tra colorite piante. Eh, sì! Non ci sono più le stagioni di una
volta, verrebbe da dire, infatti alla mattina di domenica per raggiungere Russi abbiamo viaggiato con una fitta nebbia, che rendeva il panorama mattutino lunare. Per fortuna, raggiunta la meta, il sole si è aperto un varco e la giornata è stata piacevole, anche per la mancanza di vento. Percorso vecchio e collaudato, qui non si voleva battere nessun record. Come sempre, a corollario della maratona si sono disputate la “5000 metri di Russi” ed il “GP Promesse di Romagna” che allinea al via bambini nati dal 2001 al 2012. Questa di abbinare ad una maratona, ma anche ad una gara meno impegnativa dove sono impegnati i genitori, una gara per bambini credo sia un'iniziativa da copiare. Come sempre, si è corso su strade secondarie e con la totale assenza di auto. Solo nell'attraversare Bagnocavallo si sono incontrate auto, ma il traffico era gestito da volontari affiancati da inflessibili Vigili Urbani, per cui non ci sono stati automobilisti esasperarti da... qualche minuto di attesa. Quest'anno solo un paio di Runners Bergamo in gara; molti hanno preferito correre la più vicina maratona di Milano od impegnarsi nello Sky del Canto, ma si sa i Runners Bergamo sono come il prezzemolo... li trovi dappertutto. Della gara di ieri ho un solo rammarico: non aver potuto correre, almeno per un tratto, con Dario (il Mao) che è fermo per un problema ad un piede.
Evabbè ,sarà per il prossimo anno, tanto si sa le “bestie cattive” non muoiono mai!

Come ultima annotazione, segnalo che gli arrivati in questa maratona artigianale sono stati 676.


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Ordine di arrivo
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Ordine di arrivo


- Maratona del Lamone 2016 - 
4h 29' 31" 
 
 4
 615
4h 29' 20"  



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