martedì 26 aprile 2016

25 aprile: non era Babbo Natale

Come nostra tradizione, mia e di Rossana, la giornata del 25 aprile è dedicata al cammino ed al ricordo. In questa data sono bandite tutte le corse: eh, sì proprio così. Si cammina, ma il tema è sempre lo stesso: ricordare la giornata della Liberazione. Quest'anno la nostra meta era la Malga Lunga, situata tra Gandino e Sovere, sede nel 1944 del comando della 53a Brigata Garibaldi ed ai nostri giorni di un museo dedicato alle Resistenza, non solo della valle ma di tutta la Bergamasca. Pochi, anzi quasi inesistenti, sono i cimeli in esso contenuti (un drappo, una pistola, parecchie foto e poche altre cose, ma postazioni multimediali offrono al visitatore la cosa più importate: il ricordo. Infatti sono state catalogate con cura meticolosa tutte le notizie sulla Resistenza in provincia di Bergamo.
Per forza di cose ho solo consultato una piccolissima parte di queste informazioni, per due motivi: il primo è che mi aspettavo il classico museo (documenti, indumenti, oggetti di vita quotidiana, il tutto legato alla vita partigiana in montagna; il secondo è stata la mancanza di tempo: un'oretta passata alla postazione multimediale è solo servita a prendere conoscenza di tutto il materiale.
Quindi? Quindi altre visite si rendono obbligatorie. La passeggiata sarà di certo messa in programma nelle nostre uscite del giovedì. Noi questa volta siamo partiti da Gandino ed abbiamo raggiunto la Malga seguendo il sentiero 544. Ben curato il sentiero con ottime segnalazioni. Per la verità in alcuni tratti il sentiero segue la strada asfaltata. Quello che non ci saremmo aspettati di trovare era la neve! Intendiamoci bene: poca neve, quasi del tutto disciolta ai lati del sentiero, ma sufficiente, assieme al vento freddo, a rendere “fresco” il nostro pellegrinaggio verso la Malga. Salendo abbiamo incontrato molta gente che si recava al rifugio in auto; certo, molto più facile, ma sicuramente meno suggestivo. Salendo lungo il sentiero la mente vaga all'indietro di circa 70 anni e “vede” giovani, vecchi, male in arnese, ma determinati e motivati che scendono a valle per compiere azioni che spesso non li vedranno risalire. Il loro abbigliamento è scuro, fatto apposta per potersi meglio mimetizzare nella vegetazione. A un certo punto vedo qualcosa di reale: due “ex-giovani” di rosso vestiti con zaini sulle spalle che stanno discendendo lungo questo sentiero! Certo è un'allucinazione, non può essere vero: così sono un ottimo bersaglio per Tedeschi e Camice Nere della Tagliamento. D'un tratto mi rendo conto che non si tratta di un'allucinazione: il tempo è tornato quello attuale. Le figure velocemente si avvicinano e diventano sempre più grandi. Uno dei rosso vestiti ha una folta barba bianca ed oggi è il 25: Babbo Natale? No, no, non può essere, siamo ad aprile e poi non ci sono le renne! Pochi metri ci separano, ecco distinguo i loro volti (rossi: sia per il freddo sia per i calici bevuti alla Malga!): sono Lucio e Marco! Che ci fanno da queste parti? Ecco, anche per loro il 25 aprile è una data da non dimenticare. Come? Ma correndo, naturalmente. Ecco quindi l'edizione uno della “CO.RE.BE” (ovvero la Corsa della Resistenza Podistica Bergamasca), una corsetta di circa 30 chilometri da Bergamo alla Malga Lunga! In realtà i chilometri sarebbero circa 45, considerando anche quelli di ritorno verso il “Soccorso Rosso”. Chissà se l'edizione due avrà più partecipanti; spero proprio di sì, in quanto “l'esigenza di ricordare e meningi e garretti che cultura e memoria convivono nell'anniversario della Liberzione...” (dal volantino della Co.Re.Be) è un valore che non deve essere dimenticato. Ora le nostre strade si dividono. Lasciamo che Marco e Lucio scendano a Valle con passo veloce; noi risaliamo con passo lento ma sicuro verso la nostra meta. Sicuro il passo, sicura la nostra motivazione: il 25 aprile è una data da festeggiare!
 
 




Post sul blog collegati





Nessun commento:

Posta un commento