Dicembre: come tradizione, si svolge la “Sgambada” dei Runners
Bergamo. Non una corsa, non un allenamento, ma un'occasione per
trovarsi; un'occasione per conoscere nuovi atleti entrati in squadra
da poco e per stare al fianco di atleti di alto livello, quelli dei
quali, anche se tuoi compagni da molto tempo, conosci solo il nome
per averlo letto nelle cronache; un'occasione per stare a fianco per
un po' al tuo compagno che in gara cerchi sempre di sorpassare.
Insomma, avete capito: un motivo per rivedere i vecchi amici e
un'opportunità di farne di nuovi.
Una
bella giornata di sole accoglie nelle prime ore di questa fredda
mattinata di dicembre i Runners Bergamo al Lazzaretto, sede del
gruppo. Tutti indossano con orgoglio un capo “firmato”: chi la
divisa invernale, chi la giacca a vento, chi prende occasione per
sfoggiare in anteprima la nuova maglietta, c'è perfino chi,
temerario, oggi ha deciso di correre in calzoncini e canottiera!
Tutti però sono accomunati dal logo “Runners Bergamo”!
Clic... Clic... Clic... si riparte.
Ora si sale verso Città Alta: non è possibile fare una sgambata senza salire nel salotto di Bergamo. Osservando le mura dal basso il gruppo dei Runners Bergamo sembra un bruco colorato che scivola sui bordi di una foglia. Arrivo al Lazzaretto. Un bicchiere di tè caldo ristora il gruppo appena arrivato. Oggi è l'occasione di parlare; nessuno guarda i propri cronometri, nessuno obietta sulla distanza percorsa, insomma oggi è la giornata della “Sgambada”! Da un campanile si sentono battere 12 rintocchi... è ora di salutarci, alla prossima!
Prima
di lasciarci, Marco ci rincorre felice. Ha in mano i fogli di cinque
nuove adesioni: un ragazzino, un nonno, una signora su di peso, un
signore su di età e due ragazzi!
A
chi ha deciso di partecipare alla non competitiva piuttosto che a
questa gioiosa riunione vorrei dire: “Avete avuto torto a non
essere qui!”
Drinn...
Drinn... Drinn... Apro gli occhi, osservo la sveglia: sono le 6.00!
Acc... è stato solo un sogno! Colazione e poi via verso il
Lazzaretto … correndo! Vebbè, sarò una “pecora nera”, ma sono
pur sempre un Runners Bergamo! Arrivo verso le otto ed il buon Carlo
ha già pronto il tè e me lo offre. Accetto di buon grado, in fondo
ho già corso un'oretta! Runners presenti in buon numero, ma divisi
in piccoli gruppetti; solo qualcuno “saltella” da un gruppetto
all'altro per salutare chi conosce. Il menù della “Sgambada”
prevede tre portate: la prima per chi cammina, le altre per chi corre
e con distanze diverse. Vorrei partecipare ad una di queste due
ultime, ma il “buon pastore” Virgilio (vedi)
mi richiama nel gruppo dei camminatori. Può una pecora, seppur di
colore nero, non obbedire ai richiami del pastore? Quello dei
camminatori è un piccolo gruppetto: “Quattro gatti”,
direbbe qualcuno. Beh, quattro gatti di sicuro no, ma quattro cani
sì, infatti nel gruppetto quattro erano gli amici a quattro zampe.
Il gruppetto si incammina con passo deciso verso la meta. Obiettivo
dichiarato era quello di far giungere tutti i gruppi
contemporaneamente davanti alla sede del Comune. Il nostro gruppo ha
percorso la strada più panoramica e la meno trafficata (quella
descritta nelle prime righe di questo post) ed è giunto... ultimo!
Vabbè, siamo camminatori, vabbè siamo anzianotti, meno male che con
noi “ci sta o' presidente!”, tutte considerazioni che ci
fanno pensare che ci sia tutto il tempo per concedere a noi di
posizionarci e a Fabio di studiare le angolazioni migliori. Ma sì sa
che una volta partiti è difficile fermare i Runners, quindi tutto si
deve fare in fretta. A fatica riesco a togliere la bandiera dei
Runners Bergamo dallo zainetto e mentre studiamo dove posizionarla...
CLIC... via, via, si deve partire! Nemmeno il tempo di riporre la bandiera e ci ritroviamo soli davanti al comune. Non che ci preoccupiamo, conosciamo tutti la strada del ritorno verso il Lazzaretto. Anche qui non siamo i primi... altri ci hanno preceduti, altri ci seguiranno. Non “...corridori in lunga fila indiana”, come avrebbe detto sempre il nostro buon De Zan, non due gruppi compatti, ma tanti gruppetti più o meno numerosi. Un rapido spuntino, rapidi saluti e poi ognuno si dirige solitario verso la propria dimora. Saluto anch'io e mi dirigo verso casa accompagnato per un tratto da Cristina; con lei pur correndo si chiacchiera. È dunque possibile correre e chiacchierare!! Passando nel parco Suardi, vedo un nonno con le bocce che accompagna un ragazzino con la divisa da calciatore; in via Pignolo la signora “cicciottella” ammira con rassegnazione un vestito esposto in vetrina; in via Tasso due ragazzi giocano a carte in un bar e sul Sentirone un signore con i capelli bianchi pensa che domani ha appuntamento in clinica per esami urgenti...
CLIC... via, via, si deve partire! Nemmeno il tempo di riporre la bandiera e ci ritroviamo soli davanti al comune. Non che ci preoccupiamo, conosciamo tutti la strada del ritorno verso il Lazzaretto. Anche qui non siamo i primi... altri ci hanno preceduti, altri ci seguiranno. Non “...corridori in lunga fila indiana”, come avrebbe detto sempre il nostro buon De Zan, non due gruppi compatti, ma tanti gruppetti più o meno numerosi. Un rapido spuntino, rapidi saluti e poi ognuno si dirige solitario verso la propria dimora. Saluto anch'io e mi dirigo verso casa accompagnato per un tratto da Cristina; con lei pur correndo si chiacchiera. È dunque possibile correre e chiacchierare!! Passando nel parco Suardi, vedo un nonno con le bocce che accompagna un ragazzino con la divisa da calciatore; in via Pignolo la signora “cicciottella” ammira con rassegnazione un vestito esposto in vetrina; in via Tasso due ragazzi giocano a carte in un bar e sul Sentirone un signore con i capelli bianchi pensa che domani ha appuntamento in clinica per esami urgenti...
Penso
a chi ha deciso di non partecipare alla “sgambada” per correre
alla non competitiva”: “Vuoi vedere che forse avevano ragione
loro?”
Alla
fine di questo post penso che forse sarebbe più giusto il titolo
“Runners Bergamo: una “sgambada” in
sogno”.
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