Non solo il tempo è completamente diverso, ma pure il percorso ha subito notevoli cambiamenti rispetto alla Maratonina di Zanica ed il buon Mao si è ritrovato a proprio agio nel tracciare un percorso “nervoso”, come lui stesso l'ha definito. Per “nulla piatto”, come l'ho visto io, e con la mitica salita dello Scorlazzone, offertaci come perla a metà gara. Come dicevo in precedenza, la fatica delle salite è stata ricompensata dagli splendidi panorami che si sono potuti ammirare e … fotografare (beh, la foto è stata un'ottima occasione per fermarsi qualche attimo e riprendere fiato!). La corsa ha visto impegnati diversi gruppi che hanno dato una mano all'organizzazione nella gestione dei vari ristori e questa è un'altra caratteristica di questa corsa organizzata a fini benefici, in pratica una risposta FIASP alla camminata della
solidarietà di Curno supportata dai gruppi CSI. Questa è una “rivalità” che mi piace e che soprattutto piace ai podisti Bergamaschi presenti ad entrambe le manifestazioni, molti dei quali non hanno ancora capito bene quale siano i motivi di disaccordo delle due organizzazioni. Non hanno, forse, tutte e due le stesse finalità? Non operano entrambe nello stesso settore? Non promuovono il camminare/correre come mezzo di aggregazione e come sana attività sportiva? Non voglio divagare oltre; lascio al lettore la risposta a questi quesiti.
Dopo un paio d'ore
eccoci finalmente alla fine di questa corsa che per quest'ano
pone fine all'attività sportiva, non solo mia, ma dei podisti
Bergamaschi. Tagliato quest'ultimo traguardo, si ha l'occasione per
scambiarsi gli auguri di fine anno con gli amici, poi tutti a
casa per festeggiare fine anno.
A poche decine di metri
da dove è posto questo traguardo vi è per alcune persone quello che
è veramente l'ultimo traguardo, quello della FINE che prima o
poi noi tutti dobbiamo tagliare, quello dal quale non si può più
tornare indietro. Questo luogo è l'Hospice, un luogo dove ti fanno
tagliare il traguardo con dignità! Non importa che tu sia
stato un campione od un “corridore della domenica”; in quei
momenti si è tutti uguali. Ho provato personalmente ad avere una
persona cara in questa situazione e devo ringraziare l'Hospice,
inteso non come struttura, ma come “persona viva”, fatta
da Medici, Infermieri, ma soprattutto da Volontari che aiutano non
solo chi arriva alla FINE, ma anche chi è spettatore di
quest'ultimo arrivo!
Sono sicuro che gli
amici dell'Atletica Presezzo capiranno il motivo per cui domenica ho
“bigiato” la loro corsa!
Post Blog sullo stesso
argomento:
2014 – Il
Vecchio e il Campione
Nessun commento:
Posta un commento