giovedì 31 dicembre 2015

La corsa della fine

Ultima domenica dell'anno e quindi ultima occasione per correre a Bergamo. Difficile la scelta in questa giornata: si corre la Presezzo-Roncola-Presezzo, una classica e forse unica “competitiva/non competitiva”, organizzata in modo spartano, ma nello stesso tempo efficiente dall'Atletica Presezzo oppure correre a Bergamo, alla “Bergamo ha un cuore Grande”, organizzata dall'Associazione cure Palliative. Dubbio risolto a favore della gara di Bergamo. Il clima è completamente diverso dalla giornata precedente: la giornata è sempre fredda, ma la nebbia ha ceduto il passo ad un bellissimo sole, a tratti abbagliante e il vento freddo ha reso l'aria limpida. Questo ha consentito alla vista di spaziare su orizzonti molto lontani ed ha fatto felici non solo i podisti provenienti da fuori provincia, ma anche gli stessi podisti bergamaschi che hanno potuto ammirare panorami che, pur essendo di Bergamo, non sempre ammirano.



Non solo il tempo è completamente diverso, ma pure il percorso ha subito notevoli cambiamenti rispetto alla Maratonina di Zanica ed il buon Mao si è ritrovato a proprio agio nel tracciare un percorso “nervoso”, come lui stesso l'ha definito. Per “nulla piatto”, come l'ho visto io, e con la mitica salita dello Scorlazzone, offertaci come perla a metà gara. Come dicevo in precedenza, la fatica delle salite è stata ricompensata dagli splendidi panorami che si sono potuti ammirare e … fotografare (beh, la foto è stata un'ottima occasione per fermarsi qualche attimo e riprendere fiato!). La corsa ha visto impegnati diversi gruppi che hanno dato una mano all'organizzazione nella gestione dei vari ristori e questa è un'altra caratteristica di questa corsa organizzata a fini benefici, in pratica una risposta FIASP alla camminata della
solidarietà di Curno supportata dai gruppi CSI. Questa è una “rivalità” che mi piace e che soprattutto piace ai podisti Bergamaschi presenti ad entrambe le manifestazioni, molti dei quali non hanno ancora capito bene quale siano i motivi di disaccordo delle due organizzazioni. Non hanno, forse, tutte e due le stesse finalità? Non operano entrambe nello stesso settore? Non promuovono il camminare/correre come mezzo di aggregazione e come sana attività sportiva? Non voglio divagare oltre; lascio al lettore la risposta a questi quesiti.
Dopo un paio d'ore eccoci finalmente alla fine di questa corsa che per quest'ano pone fine all'attività sportiva, non solo mia, ma dei podisti Bergamaschi. Tagliato quest'ultimo traguardo, si ha l'occasione per scambiarsi gli auguri di fine anno con gli amici, poi tutti a casa per festeggiare fine anno.

A poche decine di metri da dove è posto questo traguardo vi è per alcune persone quello che è veramente l'ultimo traguardo, quello della FINE che prima o poi noi tutti dobbiamo tagliare, quello dal quale non si può più tornare indietro. Questo luogo è l'Hospice, un luogo dove ti fanno tagliare il traguardo con dignità! Non importa che tu sia stato un campione od un “corridore della domenica”; in quei momenti si è tutti uguali. Ho provato personalmente ad avere una persona cara in questa situazione e devo ringraziare l'Hospice, inteso non come struttura, ma come “persona viva”, fatta da Medici, Infermieri, ma soprattutto da Volontari che aiutano non solo chi arriva alla FINE, ma anche chi è spettatore di quest'ultimo arrivo!

Sono sicuro che gli amici dell'Atletica Presezzo capiranno il motivo per cui domenica ho “bigiato” la loro corsa!


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