lunedì 30 marzo 2015

La resurrezione di un maratoneta

Ieri giornata più corta di un'ora a causa dell'entrata in vigore dell'ora legale. Questo è un fatto di per sé già strano, in quanto capita una sola volta l'anno. In questa giornata speciale si è verificato un fatto incredibile che ha del miracoloso e che riguarda il gruppo delle Pecore Nere. Fatto strano? Fatto miracoloso? Di che si tratta? Andiamo con ordine. Ieri in programma una non competitiva fuori provincia. La scelta è dovuta alla lunghezza della gara ed al fatto che essendo in prossimità della confluenza del fiume Serio nell'Adda doveva per forza di cose essere una corsa “piatta”. La corsa denominata “Gir da Arzen”, giunta alla 35a edizione, organizzata dai Podisti Montodine, proponeva ben sei percorsi con distanze dai 5 ai 30 chilometri. Per la verità, le distanze lunghe erano più corte di quanto dichiarato: la 30 presentava uno sconto di circa il 10%; questo non giova a favore di chi organizza, in quanto può sconsigliare la presenza nei prossimi anni. O forse no, pensandoci bene: qualcuno preferisce correre meno e far segnare sulle tessere dei vari concorsi distanze più lunghe.
Il percorso si snodava tutto su strade secondarie e senza traffico, per la maggior parte sterrate o strade bianche e costeggiava lunghi filari di pioppi, il fiume Adda e campi seminati di recente. Percorso tutto sommato gradevole e che offriva a noi bergamaschi un panorama leggermente diverso dai soliti che, sommato alla bella giornata primaverile, ha reso gradevole la corsa. Tutto si è svolto nel migliore dei modi; solo un piccolo intoppo a fine gara. Vi era una fila per il ritiro del “pacco gara”, consistente in un piccolo uovo di Pasqua (buona l'idea e buona la scelta della ditta produttrice che ha sede poco distante!). Il motivo dell'intoppo era la mancanza di uova. Non che l'organizzatore avesse sbagliato i calcoli, ma sembra che l'oggetto fosse stato ritirato da persone con “cartellino di partecipazione clonato” (almeno questo era quanto sosteneva l'organizzatore), con la conseguenza di far mancare le uova e di non poterle consegnare a chi ne aveva diritto. Non so se questo sia vero, di certo è plausibile. Infatti i cartellini di partecipazione a tutte le gare FIASP sono identici e, mentre per chi non è in possesso della tessera FIASP il cartellino viene “validato” con l'apposizione di un'etichetta sulla quale sono indicati non solo i dati anagrafici del partecipante, ma anche il nome della manifestazione, quelli consegnati ai tesserati sono del tutto anonimi, quindi è possibile che qualcuno possa aver avuto nella sua disponibilità blocchetti di dubbia provenienza. In altri post ho ipotizzato che di tutti i partecipanti l'organizzazione debba avere i nominativi, questo per le regolari coperture assicurative; ora credo che sia utile anche per evitare un danno all'organizzazione. Non do un giudizio sull'episodio, in quanto credo si commenti da solo.
Ieri era anche la domenica delle Palme, ma a Montodine si è anticipata di una settimana una “resurrezione”, certo più terrena e meno importante di quella che sarà festeggiata domenica prossima: è risorto il maratoneta Ferdinando.
Due settimane fa, al termine della maratona di Barcellona, la carriera non solo di maratoneta ma di podista di Ferdinando sembrava terminata. Le sue parole “Per quest'anno ho chiuso... Ho bisogno di riposo per qualche mese... poi vedremo...” non lasciavano dubbi... Non lasciavano dubbi a chi non conosce il nostro amico. I maratoneti sono come i pescatori, infatti come ogni alborella pescata si trasforma in enormi carpe o in famelici lucci, così ogni parola, ogni frase pronunciata alla fine di una maratona terminata con buone sensazioni è scritta sulla sabbia. Basta un'onda più lunga o una folata di vento più accentuata per cancellarla.
Ecco quindi che dopo un paio di settimane di riposo, smaltita la fatica ma soprattutto la delusione, il nostro eroe indossa di nuovo le scarpe da corsa. Alla partenza si attarda, ma dopo pochi chilometri ci raggiunge e ci passa a doppia velocità. Fuoco di paglia? Neppure per idea! Continuerà con passo veloce, vento nei capelli e sorriso sulle labbra fino al traguardo.
Ecco quindi che la sua agenda podistica è subito riempita di impegni: maratona di qui, mezza di là, ultra per preparare la “100 chilometri” del Passatore, e via discorrendo.
Ieri Vettel, dopo il gran premio della Malesia, ha urlato: “La Ferrari is back”; io più sommessamente dico: “Ferdy is back”. Ma può una Pecora Nera tornare da sola? Certo che no! Infatti posso anche affermare che “Fausto is back”, infatti sulla via del ritorno le due Pecore Nere prendevano accordi per la trasferta alla “100 del Passatore”, 100 chilometri alla quale Fausto aveva affermato più volte che non avrebbe più partecipato.
Parafrasando Mina: “Parole, parole, parole...” Parole alle quali io e Ferdinando non avevamo di certo creduto nemmeno per un momento. Parole che anche Fausto nel profondo del cuore sapeva non essere vere!

1 commento:

  1. c'era anche la quarta pecora nera a Montodine, sono partito presto per motivi di ordini familiari, confermo che la 30 km era 27.520, tempo 2.51.....tutto bene il resto ,bel percorso buona l'organizzazione, io l'uovo l'ho trovato ( fondente) se avete voglia lunedi dell'angelo organizzo una camminata a San colombano di Valtesse, vi aspetto BUONA PASQUA

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