domenica 8 marzo 2015

La corsa dei sogni nel cassetto

Oggi mio rientro alle corse, seppur in una non competitiva, dopo lo stop di un paio di settimane dovuto al solito problema al polpaccio, ma non solo, anche per visita nipotini. Certo qualcuno potrebbe obiettare che si può sempre trovare un'oretta per indossare le scarpe da corsa ed uscire. Ma sarà stato il freddo pungente, nonostante le bellissime giornate di sole, la voglia di stare con i nipotini, la non voglia di correre e la paura di stressare il polpaccio non ancora al cento per cento, sta di fatto che le scarpe sono state sempre al caldo nella loro custodia.
Oggi in programma la quinta edizione della “Camminata degli Alpini tra Adda e Brembo”, con partenza da Canonica d'Adda. Organizzazione quasi militare: lunghe, ma ordinate file per le iscrizioni, presidi puntuali e precisi lungo il percorso, segnalazioni ben visibili ed in numero elevato che hanno reso possibile correre in tutta sicurezza su un tracciato molto suggestivo.

Se vogliamo trovare il capello nell'uovo, potremmo dire che le distanze chilometriche non erano molto precise, questo secondo il parere dei molti atleti che avevano strumenti di misurazione elettronica, anche se alla fine tutti si sono trovati d'accordo nel dire che la distanza totale rispecchiava quella indicata. Un cenno al percorso, molto suggestivo. Si passava davanti a vecchie fabbriche con accanto le case dei lavoratori, un primo prototipo di quello che l'ing. Crespi porterà al suo apice massimo nella costruzione del villaggio operaio che porta il suo nome. Qui tutto è perfettamente integrato e funzionale alla fabbrica con un particolare riguardo al bene delle maestranze. La corsa costeggiava canali e costruzioni facenti parte dell'Eco Museo di Leonardo e l'ultimo tratto era lungo il fiume Brembo, dove è stato possibile notare una simpatica e numerosa famiglia di cigni che faceva tranquillamente colazione lungo le rive. Questo per il percorso della 21 chilometri.
Percorso, come si può notare molto suggestivo; se posso dare un consiglio, aggiungerei i chilometri che portano a Trezzo d'Adda, in modo tale da passare davanti alla centrale idroelettrica Taccani e farei fare un “giro panoramico” all'interno del Villaggio Crespi. Sono sicuro che le variazioni sarebbero apprezzate.
Nicola, la prossima volta...
al sole!
Ok, percorso suggestivo, organizzazione buona, ma il titolo che c'entra?”. Sempre impazienti i lettori di questo blog! Un attimo, ora spiego. La giornata ed il rientro dopo il riposo forzato imponeva un ritmo lento (beh, qualcuno farà notare che questa non è una novità). Il ritmo lento facilita il parlare. Generalmente gli argomenti trattati sono i soliti: gare future, situazioni riguardanti la società sportiva (per la mia in questi mesi è stato quasi obbligatorio sentirne di tutti i colori... ora basta!), o più semplicemente di … nipotini! Oggi per uno strano caso alcuni miei amici mi hanno esposto i loro sogni nel cassetto. Questo mi ha fatto particolarmente piacere, perché dimostra la loro amicizia nei miei confronti. Certo io offro loro anche l'opportunità di rallentare per un po' senza perdere “la faccia” con gli amici: “Ancora un attimo: accompagno Fausto ancora per un tratto poi ti raggiungo...”, “No, no non ti preoccupare, rimango con te, in fondo è meglio essere in due, sai questo vecchietto magari...”.
Ma veniamo ai loro sogni, e come dice un famoso proverbio (rivisitato per l'occasione), “Si dice il sogno, ma non il sognatore”. Il primo sogno nel cassetto è un sogno “greco” (parlare della Grecia in questi giorni è molto attuale). Portare a termine la “Spartathlon ultra Race”, la massacrante gara greca di 246 chilometri che unisce la città di Atene a Sparta. Il secondo, riguarda sempre le gare di ultramaratona: portare a termine nello stesso anno la “Nove colli”, lunga 200 chilometri e la settimana dopo la “100 chilometri del Passatore”, ma non quest'anno, forse il prossimo. Il terzo sogno ha contorni più frastagliati, qui non si possono fare previsioni temporali, ma raggiungere il sogno dipende dalla preparazione fisica dell'amico. Quale sogno? Correre la maratona con un ritmo di 4 minuti al chilometro, il che porterebbe ad un risultato cronometrico, se non erro, di 2h 48' 40”, sogno raggiunto anche con un tempo di 2h 49' 59”! Insomma avete capito, correre la maratona sotto le 2h 50'.
Tutti mi hanno spiegato come si stanno preparando perché il loro sogno non sia più tale ma sia “una solida realtà”. Chi si allena per due volte al giorno, chi approfittando di ferie forzate corre decine e decine di chilometri alla settimana, chi sta cambiando completamente la metodologia di allenamento passando dalla quantità alla velocità. Ecco ora che tutti mi hanno raccontato il loro sogno, tornano alla realtà della corsa e piano piano diventano puntini colorati all'orizzonte. Io mi trovo ancora una volta solo; io ancora una volta ritrovo l'argomento non banale per il post, anzi parafrasando Crozza che imita Briatore: “Ho trovato un argomento da SOGNO!”.

Allegra famiglia
PS: naturalmente auguro a tutti loro di poter “vivere” i loro sogni; io avrò la possibilità di “raccontarli” da queste pagine!

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