lunedì 23 giugno 2014

La corsa dei 100 giorni: dati al 20° giorno

La “detenzione” di Lucio nel campo sportivo di Curno ha raggiunto e superato il quinto della pena: ecco i dati aggiornati e qualche considerazione (personale) sull'impresa che il forzato della corsa sta compiendo. La prima considerazione che mi viene spontanea è rilevare che quello che per molti è una pazzia per altri è cosa normale, anzi forse nemmeno un'impresa epica. In questo stesso tempo in cui si compie questo tentativo, negli Stati Uniti, a New York e più precisamente nel quartiere del Queens, si sta svolgendo la Self-Transcendence 3100 Mile Race (vedi), una delle corse, o forse, la corsa di fondo più lunga del mondo. 3.100 miglia corrispondono a circa 5.000 chilometri da percorrere in 51 giorni. La differenza sostanziale tra la corsa in pista che sta facendo Lucio e la corsa americana non è tanto il tracciato di gara (la si corre su vie aperte al pubblico, strade che formano un quadrilatero di circa 800 metri) quanto le modalità.
Qui è l'atleta che stabilisce quando correre e quando riposare, nella gara oltreoceano non si può correre tra mezzanotte e le sei del mattino. Questa che
Lucio in versione...
"carcerato"
può sembrare una differenza di poco conto diventa una differenza sostanziale per i puristi della corsa: la gara non è più una gara di 51 giorni, ma diventano 51 giorni di gara. Per la cronaca la partecipazione è limitata a 15 atleti. Anni fa anche Lucio chiese (per due anni) di potervi partecipare... è ancora in attesa di una risposta, nonostante  il numero dei partecipanti fosse di 13 e 12 atleti. Chissà se alla fine di quest'impresa arriverà la risposta.
Come si può notare dai dati esposti in tabella, in alcuni giorni i chilometri percorsi sono decisamente al di sotto della media preventivata. Due sono le cause principali: il tempo che in quei giorni è stato particolarmente inclemente ed un paio di malanni. Se da una parte in un'impresa simile si può prevedere che ci siano giornate con pioggia e quindi preventivare un rallentamento, non si può dire così per gli infortuni: una contrattura dopo il 10° giorno. Questo infortunio, curato con un “taping”ed una seduta di tecar, ha di fatto cambiato la postura nella corsa e questa ha causato una vescica sotto il piede. E' stato questo infortunio a causare una vistosa riduzione dei chilometri percorsi ed un aumento esponenziale delle ore di fermo. Sottolineo “fermo” e non “riposo”, perché il malessere gli impediva di riposare correttamente.
Questi malanni hanno causato in Lucio una certa insicurezza nell'affrontare la sua fatica giornaliera, in quanto le “rotture del motore”, già messe in conto da Lucio, si sono presentate all'inizio della sua impresa e non verso la fine, come ipotizzato. Molti si sarebbero arresi, invece nell'atleta bergamasco questi contrattempi hanno suscitato un moto d'orgoglio; lo dimostrano i dati dei giorni 17 e 18, in cui il
Compagna di viaggio non gradita
tabellone ha segnato distanze superiori ai 100 chilometri. Al ventesimo giorno le proiezioni finali danno una distanza di poco inferiore al chilometraggio mimino che si era ipotizzato. Da ora si entra in una fase in cui certi meccanismi si stanno stabilizzando e quindi si può pianificare con una miglior esattezza il prosieguo dell'impresa.

Quello che ho scritto nel post, come avete capito, sono considerazioni personali, ma credo che possano essere in perfetta sintonia con quello che pensa Lucio, questo per il fatto che condivido con lui lunghi tratti del percorso e molte ore di tempo... Fino ad ora ho corso una distanza che corrisponde a tre maratone (una tutta di seguito – vedi -). Utilizzando il servizio offerto dalla SDAM, sono anche in grado di indicare il tempo impiegato per la seconda maratona “diffusa” (6h 36' 44”, per la precisione).

Nel grafico 1 la ripartizione della giornata tra “corsa” e “riposo”. Alcune precisazione sui dati esposti. Nel calcolare il tempo del giro pista, in caso di ripartenza, viene assegnato lo stesso tempo del giro successivo, in quanto non è possibile conoscere il tempo effettivo del giro. Nel giro "a cavallo” del cambio giorno (ore 12.00/24.00) vengono sommati al tempo del primo giro i secondi tra la fine dell'ultimo giro e le 12.00 (o 24.00).


Nel grafico 2 viene indicata visivamente la progressione chilometrica giornaliera, mentre la linea rossa indica la tendenza generale della corsa.


Infine nella tabella sono indicati i principali dati: chilometri giornalieri, totale chilometri, media giornaliera, media generale. Dati che non hanno bisogno di ulteriori spiegazioni. Nella colonna “Proiezione finale” viene indicata la distanza che “teoricamente” si potrebbe raggiungere se si tenesse la media generale fino ad ora raggiunta... ma questo dato è solo un gioco e, come detto, del tutto teorico.
 
Fonte dati "MySDAM" elaborazione dati Fausto Dellapiana

26 giugno – Chiarimenti -

In effetti la linea rossa del grafico 2 rappresenta la linea di tendenza. Per una maggiore chiarezza ho predisposto un nuovo grafico (nr.3) con una nuova grafica per avere con più chiarezza visiva la linea di tendenza non più lineare, ma logaritmica (con relativa formula).
Spero di aver chiarito i dubbi espressi nel commento di Roberto (Trabuk).

SirMarathon

Le linee di tendenza vengono utilizzate per la visualizzazione grafica delle tendenze dei dati e per l'analisi di problemi di previsione. Questo tipo di analisi è anche noto come analisi di regressione (*) Utilizzando l'analisi di regressione, per prevedere valori futuri è possibile estendere una linea di tendenza in un grafico oltre i dati effettivi.
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(*) Tipo di analisi statistica utilizzata per le previsioni. L'analisi della regressione stima i rapporti tra le variabili in modo che sia possibile valutare l'andamento di una determinata variabile in funzione delle altre.

3 commenti:

  1. interessante, molto interessante...

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    1. non mi nascondo nell'anonimato... cogito ergo sum

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  2. scusa sir ma la tabella 2 non mi torna: è corretta la linea rossa? o rappresenta una tendenza? grazie per la spiegazione

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