lunedì 3 marzo 2014

Il traguardo è vicino, la pensione no!

Ieri giornata di riposo (?) dopo la maratona dei Luoghi Verdiani ed in attesa della maratona di Brescia. L'età e la schiena ora impongono un ritmo più lento, non solo nel correre le maratone, ma anche nella partecipazione. Naturalmente non si sta a letto, anche se pioggia e freddo lo consiglierebbero, si “deve” andare a correre, altrimenti che domenica sarebbe? La scelta cade sulla non competitiva di Medolago, la 19aMarcia per la vita”, che ha una lunghezza consona tra una giornata di riposo ed un allenamento medio: 21 chilometri. Il tracciato della gara, in gran parte lungo il sentiero sulla sponda bergamasca dell'Adda, farà sì che la lunghezza “percepita” sia molto maggiore di quella effettiva: fango, continui e ripidi saliscendi, ed all'inizio la pioggia, contribuiscono ad aumentare questa sensazione. Il percorso in pratica era lo stesso, anche se ridotto, della non competitiva di Suisio.

BlackSheepRunningTeam & Friends
Oggi il “gregge” è composto solo da due pecorelle: io e Fausto; un doloroso problema al tallone tiene Ferdinando lontano da questa corsa (uhmmm... non sarà una scusa per stare nel caldo tepore sotto le coperte ed evitare la pioggia battente ed uscire a correre più tardi in una splendida giornata primaverile?).
Le corse in “casa” consentono di incontrare amici che frequentano queste gare. Alla partenza incontro Renzo, ora più pellegrino che marciatore. Una buona occasione per chiedere informazioni sul “Cammino del Nord”, cammino che ha percorso lo scorso anno. La sua definizione “Bello, ma duro” sintetizza, in sole tre parole, le caratteristiche di questo cammino. Bello per i panorami che ogni giorni si aprono davanti agli occhi del pellegrino: si passa da paesaggi marini a paesaggi montani ad ogni curva, intendendo per “montani” riferimenti non tanto altimetrici (sono poche centinaia di metri), ma sul tipo di sentiero, pendenza e fondo. Duro, sia per il profilo altimetrico, sia per il fatto di aver trovato venti giorni di pioggia nel mese trascorso sul cammino.
Edmea la "nonna" (giovane)
&
Giuliano il "Centista"
Ecco che appena partiti ci raggiunge Giulio, compagno di molte maratone. Il suo passo è leggero, la sua velocità è molto maggiore della mia. Ci vede e rallenta; è l'occasione per scambiare un paio di parole. Da un paio d'anni ha lasciato il suo lavoro ed in quella occasione aveva espresso il desiderio non solo di correre ancora una maratona (questo è un fatto possibile), ma di battere il suo amico/rivale, lo “zio” Fausto, forse un'impresa più ardua. Per fare questo aveva preparato con certosina metodicità e professionalità una serie di allenamenti specifici, una dieta ferrea e impostato una vita da atleta... questo sulla carta. Nella realtà le cose non sono andate secondo le sue più rosee aspettative. La colpa? Beh, forse non tutta sua. Nuove leggi, mancati riconoscimenti lavorativi hanno spostato la sua data di pensionamento in … avanti. A vederlo correre si capisce anche il perché. Perché togliere dal mondo lavorativo una persona ancora nel pieno delle sue forze? Se può correre così veloce in una gara, potrà certo correre veloce al lavoro. Fiato non gli manca di certo, questo è quello che deve aver pensato chi ha valutato la sua pratica. Ora, per questi motivi, la sua sfida con lo Zio è spostata avanti di qualche anno...
È passato poco più di un chilometro da quando Giulio ci ha raggiunti; ci lascia, si allontana, ora è solo un puntino all'orizzonte. Il traguardo per Giulio è sempre più vicino... la sua pensione no!
Anche il mio gruppetto piano piano si sfalda; i miei compagni non aumentano il passo, sono io che rallento.
Ora mi ritrovo da solo... in mezzo a molti podisti. Sul percorso incontro Edmea e Giuliano. Un'ottima occasione per scambiare due parole e riprendere fiato. Con Edmea naturalmente si parla di nipotini, mentre con Giuliano l'argomento riguarda il nostro comune “allenatore”.
I chilometri passano, la pioggia prima diventa meno fitta poi cessa del tutto. Un timido sole rende piacevole la corsa. Sullo sfondo le montagne ricoperte di neve incorniciano uno splendido panorama che per un momento fa dimenticare il fango che per quasi tutto il percorso è stato nostro non gradito compagno. In ogni caso è inutile lamentarsi: correre è una nostra libera scelta.

 
Le prime 100 di Giulio!
 
Non te la prendere, Giulio, quando leggerai questo post; in fondo questo vuol dire che se sei un “anziano” in fatto di corsa, però sei ancora “giovane” per la pensione!

2 commenti:

  1. Fausto di a Giulio di presentarsi alla partenza con pettorale sul petto, il passato non conta piu'.Viviamo di presente ci rimane poco tempo affrettamoci ciao a tutti.

    RispondiElimina
  2. La vita è così.... c' è chi non riesce ad andare in pensione e chi non riesce a trovare il lavoro...

    RispondiElimina