lunedì 28 ottobre 2013

Teremotata: ripide salite, discese scivolose, pianura fangosa... la schiena ringrazia!


Ecco, in estrema sintesi, come potrei definire la 36a edizione della Teremotata, la più classica delle non competitive autunnali, che si è disputata ieri a Terno d’Isola e che è stata organizzata in modo ottimo, come sempre, dal gruppo podistico I Teremocc.
Però questo notizia, più che una notizia un appunto personale, credo non interessi molto i venticinque lettori di questo blog (25 lettori non ricorda niente? Alessandro Manzoni, forse? Mah!). Ecco perché il post non è stato scritto il giorno stesso della gara, anzi, vista la notizia non notizia, ho pensato perfino di non scrivere nulla, ma... Potevo forse non scrivere nulla sulla gara di Terno d’Isola, considerato il fatto che ha richiamato a Bergamo numerosissimi gruppi proventi da tutta Italia? Penso che sia la gara podistica che richiama nella nostra provincia il maggior numero di atleti (eh sì, nonostante qualcuno possa storcere il naso, considero atleti i partecipanti alle non competitive, qualunque sia il passo tenuto in gara: cammino veloce, corsa o semplice passeggiata, il termine è molto appropriato).
 
 
Ricercati!
Indubbio vantaggio, per richiamare atleti/turisti, è senz’altro la vicinanza con Sotto il Monte, paese natale di Giovanni XXIII, ma a questo vanno aggiunti non solo la bellezza panoramica dei percorsi che si snodano sulle colline bergamasche, ma anche la gentilezza di tutto il  personale, da quello addetto ai ristori a quello dislocato sul percorso(tra l’altro perfettamente segnato). L’unione di questi fattori fa sì che questa non competitiva sia sempre molto partecipata.
L’ampia scelta dei percorsi disponibili ha fatto sì che ognuno scegliesse quello più consono alle proprie caratteristiche, o al proprio allenamento. Come dicevo nelle righe precedenti, percorsi ottimamente segnati dal punto di vista della strada da seguire, forse un po’ meno precisi riguardo al chilometraggio indicato. Non so se la distanza finale della gara che ho disputato (32 km) sia esatta (quando corro su terreni non piani non riesco a calcolare la distanza percorsa), so di certo che le distanze parziali erano errate. Mi rendo conto che, visto il tipo di percorso, sia abbastanza difficile calcolare le distanze; credo che sarebbe più corretto non indicare nulla piuttosto che indicare distanze errate, anche in considerazione del fatto che sono ormai molti gli atleti che corrono con strumenti che misurano le distanze al polso. Questi sono gli stessi che contestano il chilometraggio delle maratone ufficiali, che per loro sono sempre errate... sempre più lunghe. Strano, ma vero!
La maggior incongruenza si è notata nell’ultimo chilometro... sicuramente non era di mille metri; forse si sono sbagliati oppure, per dare una nota di internazionalità, hanno segnato “ultimo chilometro”, ma in realtà volevano segnalare “ultimo miglio”!

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