Come qualcuno avrà notato, da qualche tempo non sto scrivendo post; il "blocco dello scrittore", la sindrome della pagina bianca mi ha colpito. Diventa sempre più difficile scrivere post su corse il cui tema riprende ricorrenze annuali, quasi sempre con un solo partecipante (io), con percorsi ormai collaudati da me e conosciuti da tutti, senza cadere nel banale e senza ripetere sempre le stesse cose. Questo post probabilmente non l'avrei scritto se al termine della telefonata ricevuta da un amico, che voleva sapere come era andata la mia maratona, non avesse concluso con queste parole: "... lo so che alla fine riesci sempre a trovare un buon argomento. Aspetto di leggere ...".Verona è conosciuta come città dell'amore, merito della tragedia scritta da William Shakespeare, "Romeo e Giulietta" che narra l'amore tragico tra i giovani di due famiglie veronesi rivali, i Montecchi e i Capuleti. Non mi voglio certo paragonare al grande scrittore inglese, ma per me Verona, o meglio la Maratona di Verona, è legata sempre ad un nobile sentimento, quello dell'amicizia. Da qualche tempo partecipare alle maratone per me è un problema, non tanto per la gara in sé, ma per poter raggiungere il luogo dove si svolge la maratona. Per quanto possibile Rossana è mia compagna, ma molte volte questo, per vari motivi, non è possibile. Ecco quindi che trovare qualcuno con cui condividere il tragitto diventa una necessità. Il mio problema è che sono ... lento e quindi non posso certo chiedere questo favore a chi ha fretta. In passato avevo chiesto ad un atleta della mia società un passaggio per la maratona di Milano, ma avevo avuto questa risposta: "... mi farebbe piacere, ma io vado in treno, in quanto mi è comodo e devo tornare presto. Se cambio idea te lo faccio sapere!". La faccio breve: a Milano ci sono poi andato accompagnato da Rossana e ... ho incontrato sulla metropolitana, al termine della gara, la persona che stava andando a ritirare la macchina allo stesso parcheggio dove era la nostra!
Alla Maratona di Verona ero solito andare con Angelo e Mattia. Verona è stata la loro prima maratona ed era quasi un obbligo per loro esserci e per me accompagnarli (in senso figurato) in gara. Si può dire che la nostra amicizia è nata sulle strade di Verona. Alcuni problemi hanno fatto sì che dovessero disertare la partecipazione, per cui avevo chiesto ad un amico il favore. Ha subito accettato, ben sapendo che avrebbe dovuto attendere un bel po' il mio arrivo. Nel frattempo Stefano, il mio massaggiatore/psicologo/amico, ha deciso non solo di partecipare alla mezza maratona, ma, visto che il tracciato aveva in comune quasi tutta la distanza della mezza, di farlo in mia compagnia. Ecco quindi risolto il problema. Pochi giorni prima mi è stata riproposta l'offerta dall'amico, assicurandomi di non dovermi preoccupare del tempo impiegato. Naturalmente ho declinato questo premuroso e gentile invito. Un breve cenno alla mia gara. Come promesso, l'amico Stefano è stato mio fedele compagno di corsa per tutto il tratto in comune. Correre in compagnia non solo rende meno monotona la corsa (al nostro passo non costa nessuna fatica chiacchierare), ma alla fine rende pure. Con grande soddisfazione di Stefano, i pacemaker delle 2h30" che ci avevano raggiunto e superato ad un paio di chilometri dall'arrivo, sono poi stati risuperati prima dell'arrivo. Pure la mia seconda parte della gara non l'ho corsa da solo, solo che in questo caso è stata la pioggia a farmi non gradita compagnia. Come lo scorso anno, passaggio negli ultimi chilometri nella caserma "G. Duca" di Montorio, dove si è corso in mezzo a due ali di soldati schierati che incitavano gli atleti. Tempo finale della mia gara: 5h 10' 37". Che dire dell'organizzazione? Sempre perfetta: consegna dei pettorali veloce, ampi spazi per potersi cambiare prima della gara, ottimo come sempre il servizio di ritiro/consegna borse e per noi ultimi credo ancora migliore in quanto è stato ... immediato. In questa gara anche gli ultimi hanno trovato in tutti i ristori gel e barrette; io personalmente non ne ho usufruito, in quanto in gara preferisco usare i miei che sono ... collaudati. Solo qualche anno fa sono stato "costretto" a prenderne uno da una bambina che si era lamentata che non l'avevo preso (vedi). Ottimo pure il "ristoro finale": consegnato in una grande busta, con molti generi alimentari (snack dolci e salati), frutta fresca ed essiccata, tre bottiglie di liquidi (acqua, tè, integratore). Che volere di più? Beh, se ci fosse stata anche una marmellatina solida della nota marca...
Buona anche la location per il cambio dopo l'arrivo: al coperto!
Tutto finito? No! Con Stefano siamo sul bus navetta che ci condurrà al parcheggio dello stadio, quando ricevo una telefonata dall'amico che vuole sapere come è andata la mia gara. Sono piacevolmente sorpreso di questo interessamento. In quel momento ho capito il vero valore dell'amicizia; come ho già detto tante volte, sono i piccoli gesti che fanno grandi le persone. Ho volutamente taciuto il nome dell'amico. Sono certo che leggendo il post ... che mi ha quasi imposto di scrivere si saprà riconoscere. Mentre sto terminando la scrittura di questo post, mi è venuto alla mente un piccolo pensiero che mi ha accompagnato per un tratto di strada, in un momento in cui la pioggia si era fatta più intensa. Anni fa, ad accompagnare me, Tia ed Angelo c'era suo fratello che ci faceva da autista. Nel viaggio di andata, passando per Brescia, un violento temporale ci aveva accolti. Le parole, poi rivelatesi profetiche, del nostro autista furono: "Nessun problema, ragazzi, a Verona non pioverà ...". E così fu! Ricordando questo episodio, due gocce di "pioggia" solcano le mie guance! Sarà un caso, ma dopo poco la pioggia è diminuita di intensità; si vede che, ora, ho anche un altro amico lassù!
Che la terra ti sia leggera, Roberto!
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