martedì 24 novembre 2020

La Maratona che non c'è

Premessa.

Domenica 17 novembre 2019, ore 15.00.

Sono di ritorno dalla Maratona di Verona, in compagnia di due nuovi amici. Oggi è stato il loro battesimo sulla mezza. Missione compiuta nel migliore dei modi, anche se, per il loro esordio, il tempo non sia stato dei migliori. Come ben sa chi frequenta questo blog, quando parlo di “tempo” mi riferisco quasi esclusivamente a quello atmosferico: oggi giornata con diluvio, sia durante il viaggio che nelle fasi prima della partenza, ma fortunatamente il tempo è migliorato poco prima del via. Ah, la fortuna dei principianti! Loro hanno corso all'asciutto, mentre io, impegnato nella maratona, un po' di acqua l'ho presa verso la fine. Questo evento è solo per colpa mia. Infatti, se avessi impiegato 2h e 30', l'acqua l'avrei schivata... questo mi serva da lezione: correre più veloce per non prendere il temporale.

I miei nuovi amici sono euforici: hanno corso la loro prima mezza ufficiale, con un tempo (beh, stavolta cronometrico) al di sotto delle loro previsioni. 

Sarà l'adrenalina che hanno in corpo, sarà il fatto che tutto è andato per il meglio, sarà … 

L'anno prossimo corriamo assieme la Maratona di Verona!” sento dire quasi all'unisono dai due! 

Sono contento quando sento questa frase; sarà un impegno per loro la preparazione ed un impegno per me essere al loro fianco (almeno alla partenza).

22 novembre 2020, ore 7.30.

Una leggera nebbia avvolge le cose e rende imprecisi i contorni degli edifici. Quello sullo sfondo mi sembra l'arena di Verona. Sono alla partenza della maratona. Cerco di dare gli ultimi consigli ai miei amici. Si parte. Cerco di tenere a freno la loro l'esuberanza. Si sono preparati nel migliore dei modi, hanno fatto pure qualche seduta di massaggi da Stefano che, oltre ad essere un bravo massaggiatore, è anche un ottimo motivatore. Tutto procede nel migliore dei modi, ritmo costante, morale alto! Ma … siamo circa a metà maratona, un pallido sole autunnale fa prima diradare poi sparire la nebbia. Tutto ora è chiaro. Sono solo a correre; quella che mi sembrava l'arena di Verona in realtà era solo la sede degli Alpini. NON sono a Verona, sono alla Roncola. 

Sono solo! Ecco un altro effetto del “malo male”: maratona annullata, esordio annullato! La pista ciclabile, come tutte le domeniche, si anima; il correre ora è meno monotono. Mi mancano ancora una decine di giri per completare la maratona. Correre in solitaria su un circuito è pesante, non tanto per il corpo, ma per la mente. Sempre lo stesso giro, nessuna possibilità di scambiare qualche parole per rompere la monotonia. L'unica soluzione è lasciare libera la mente: cerco dei compagni di virtuali. Uno di questi è Giordano “Solo6ore”. Da quando ha ripreso a correre, dopo un riposo lungo tre lustri, corre (beh, spero che non se la prenda), anzi “cammina con passo veloce” solo gare di 6 ore. In tre anni ne ha collezionate quasi un centinaio. In questo momento, sono circa le 12, lo vedo già al caldo ed a tavola. Lui parte per le sue imprese, in questo momento solitarie per in noti fatti, verso le cinque del mattino. Sarà anche per il fatto che abita in zone vicino al mare e quindi la temperatura in questo tempo è certo più mite. Chi starà certamente correndo a quest'ora è Francesco “il pescatore”. Oggi, se tutto fosse andato come previsto, non avrebbe dovuto correre, mi correggo non avrebbe dovuto gareggiare, in quanto di sarebbe dovuta disputare la sua gara, la “Maratona sulla Sabbia”. Mi ricordo che nelle occasioni in cui ho partecipato ha senz'altro corso più di tutti, per poter offrire a tutti i partecipanti il meglio. Oggi sono sicuro che, superata l'amarezza per l'annullamento della gara, saprà come sempre trovare un sorriso all'arrivo. Un amico arrivato, un amico ancora impegnato in corsa, un amico che oggi è in riposo forzato: Gianfranco. Per lui oggi al massimo qualche passo in corsia. È reduce da in intervento alla spalla dovuto ad un incidente. È stato investito da un'auto. A lui i miei migliori auguri di una pronta e completa guarigione. Il pensare agli amici ha fatto sì che, quasi senza rendermene conto, sia quasi al termine della mia maratona. 

Controllo il cronometro e … rallento! Prima di partire sapevo già il tempo finale della gara odierna: 5h 42' 42”! Tempo centrato alla perfezione. So che siete curiosi e che vi sarete chiesti chi fossero i due amici di cui al prologo. Allora dedico il primo “42” ad Angelo, che quest'anno non avrà corso la sua prima maratona, ma di sicuro sarà contento di poter correre dietro (beh, per ora spingendo il passeggino) a Samuel, il suo primo figlio. Il secondo “42” è dedicato a Mattia, suo fedele compagno di allenamenti. Oggi mi siete stati “virtualmente” vicini, mentre correvo una maratona “reale”. Vi ricordo in ogni caso che la promessa va mantenuta! La mia speranza è di essere con voi sulla linea di partenza e di ritrovarci sul traguardo … tutti con la medaglia al collo.

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A propositi di esordi.

1 novembre 1979.

Sara compiva i suoi primi passi. Le foto anche se scolorite dal tempo, immortalano l'evento. Da allora molti anni sono passati e quest'anno ha tagliato il traguardo della maratona della vita! Non dico la sua età, non si dice mai l'età di una signora, ma di certo l'avete intuita!

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