venerdì 26 settembre 2025

Piro, che tu sia maledetto!

Ricevere un regalo è sempre una cosa gradita, ma ci sono sempre delle eccezioni. Io sono una di queste. Lo so che in base al detto “A caval donato non si guarda in bocca”, quando si riceve un regalo, non si devono criticarne la qualità o il valore, ma essere grati per il gesto e l'intenzione. Io sono abbastanza d’accordo con metà di questa affermazione: apprezzo il gesto e di questo sono sempre grato perché vuol dire che si è in sintonia con chi fa il dono, ma se il regalo non rientra nelle mie corde, verrà messo in fondo ad un cassetto, dimenticato, non utilizzato, di certo non sarà mai riciclato verso un’altra persona, ma tenuto come ricordo.

Ci sono però dei regali che devono essere apprezzati e … utilizzati, anche se in un primo momento il fatto mi può pesare. Nella fattispecie è il regalo che Stefano, Piro per gli amici, mi ha fatto esattamente un anno fa: uno smartwatch, e più precisamente il suo, sì, quello che si vede nella foto.

Il primo atto, o uno dei primi atti compiuti 15 anni fa, appena andato in pensione, è stato quello di togliermi dal polso l’orologio, per non essere più “schiavo” del tempo. Certo, quando correvo le maratone, indossavo un cronometro, quello che segna solo il tempo, un “dinosauro” rispetto a quelli di oggi che registrano di tutto, anche se per ora non riescono ancora a fare un buon caffè! Stefano è uno che mi conosce bene; da molto tempo lui ed altri amici (come pure Rossana) volevano regalarmi un “cronometro intelligente”, ma avevo sempre rifiutato. Come dicevo in precedenza, Stefano mi ha lasciato in eredità il suo fidato smartwatch, perché me aveva uno, per lui, più nuovo. Interessante la storia di come ne è venuto in possesso. Per chi non lo sapesse, la professione di Stefano e “massaggiatore”, ma definirlo solo un massaggiatore per me, che lo conosco ormai da anni, è riduttivo. Dal dizionario: “professionista che esegue specifici trattamenti manuali e tecniche di manipolazione corporea per promuovere il benessere psico-fisico, alleviare tensioni e dolori, migliorare la circolazione e favorire l'estetica, in contesti sanitari o di benessere.” Questo lo fanno in molti, quasi tutti; lui dopo un paio di sedute ha “capito” l’atleta ed oltre a curare i muscoli “cura”, o meglio aiuta, la “testa”, togliendo in questo caso non crampi od altri malanni, ma donando buoni consigli consapevolezza dei propri limiti o delle proprie difficoltà. Ne so qualcosa io, in quanto più di una volta ho approfittato di questa sua qualità: gambe a posto, testa non molto? È bastata una sola seduta di massaggio (dove questo era la scusa) per tornare a casa rinfrancato, pronto e convinto per correre una maratona. Anche la frase di commiato: “Con il tuo passo, che vuoi che ti possa accadere …?” era più un benaugurante augurio, che una piccola presa in giro. Lo so, mi sono dilungato un po’. L’atteggiamento che tiene con il quasi atleta “sir Marathon” lo ha anche con i giovani corridori professionisti. Lo scorso anno, durante il massaggio ad uno di questi, al termine del massaggio, viste le buone condizioni delle “gambe”, ma le tante incertezze nella “testa”, ha dato buoni consigli ed ha profetizzato che avrebbe vinto la gara, il giorno successivo. L’atleta era ancora titubante ed incerto e, visto che al vincitore sarebbe stato dato in premio anche un nuovo orologio, ha detto che in caso di vittoria avrebbe dato il suo a Piro! Naturalmente, sapete come è andata a finire! Per essere sicuro che usassi il regalo avuto, non solo ha fatto la consegna di persona a domicilio, ma mi ha obbligato ad installare subito l’applicazione sul mio telefonino! Piccolo problema dovuto alla vecchiaia dell’orologio: aveva un’autonomia che non “teneva” il tempo finale della mia maratona. Strane cose capitano in natura: io invecchio ed il mio tempo in maratona si alza; l’orologio invecchia ed il suo tempo di carica diminuisce. Non so se Stefano mi abbia dato un orologio cosi per farmi abbassare il mio tempo finale. A questo proposito avevo già prenotato degli stage di allenamento in Kenia, con allenatori sul posto, e fatto preparare un programma alimentare su misura. Tutto questo per rientrare nei tempi dell’orologio. A questo punto Rossana mi ha fatto notare che forse l’acquisto di un nuovo smartwatch sarebbe stato più conveniente e meno dispendioso del mio programmato programma. Credo però che dietro questa spiegazione si nasconda la certezza di Rossana che non sarei riuscito a stare nei tempi “imposti” dal regalo di Stefano. Questo fatto ha reso anche più facile la ricerca del regalo di Rossana per il mio compleanno, un regalo che non sarebbe finito in fondo ad un cassetto, ma che è ora stabilmente sul mio polso.

Un grazie a Stefano (Piro) per il regalo che in definitiva mi ha fatto scoprire un nuovo mondo, ma che non mi ha reso schiavo, pur dandomi la possibilità di conoscermi meglio ed in alcuni casi di passare meno tempo sul divano!

Nessun commento:

Posta un commento