… spero il più tardi possibile!
Eccomi di nuovo sulla linea di partenza di una maratona che questa volta non vincerò… perché ci sono altri concorrenti. L'ultima mia partecipazione ad una gara ufficiale è stata nella giornata di bufera lo scorso mese di dicembre a Reggio Emilia; nel frattempo qualche “mia” maratona. Come quasi sempre, riaffacciarmi alle gare ufficiali è difficile. No, no, non per correre la maratona, ma per trovare un argomento degno di nota per la scrittura del post. Per mia fortuna, ho trovato due argomenti: uno appena uscito dalla fermata della metropolitana ed uno durante la … corsa. Argomenti che ho avuto modo di sviluppare (nella mia mente) durante la maratona. Ecco il vantaggio di correre, anche in questo caso, in solitaria. Amici smarriti. Era mia abitudine, negli ultimi anni, partecipare assieme ad Angelo e Mattia a questa manifestazione.
Purtroppo ora gli amici sono ancora fermi ai box; è mia speranza che il prossimo anno si possa riprendere la tradizione. Amici ritrovati. Dalla sorte avversa ci si può riprendere. A riprova di questo, mi ha fatto molto piacere ritrovare Mario, che ha (quasi) superato tutti i suoi problemi fisici, che lo hanno afflitto in questi ultimi anni. Manca solo un piccolo passo, per poter tornare ai suoi ottimi livelli. Per ora si deve accontentare, si fa per dire, della non competitiva. Conosco Mario dal 2 ottobre 1977! Come faccio ad essere cosi preciso? Semplice: è stato uno degli organizzatori della mia prima maratona; è stato uno di quelli, assieme agli amici del GS Semonte, che mi ha trasmesso il virus della “Maratonite”, contro la quale non è ancora stato trovato un vaccino valido. Corsi e ricorsi della storia: ricordo che Alzano, uno dei primi focolai del “malo male”, dista solo pochi chilometri da Semonte. Prima della partenza ritrovo Rita e Rinaldo; con loro ho corso diverse maratone. Il discorso con Rita non poteva che ricadere su Beppe; in fondo la nostra presenza è quasi un omaggio alla sua persona.Anche se sono passati diversi anni da quando Beppe ha tagliato il suo ultimo traguardo, i nostri ricordi sono ancora molto nitidi. Rinaldo, che quest'anno correrà il suo 25° Passatore, ha di che lamentarsi sul fatto che ha corso una gara a cui non verrà riconosciuta la “crocetta” dal Club SM. Evvabbè! Ecco che dopo pochi chilometri dalla partenza ritrovo il “trombettiere” Lorenzo ed il discorso non può che riguardare i nipoti. Qui vince per 5 a 3 Lorenzo. Amici che ritroverò (… spero il più tardi possibile). Uno di questi è Walter, a cui è stata dedicata questa edizione della BAM. Potrà sembrare strano, ma l'ho solo incontrato di sfuggita. La nostra è stata un'amicizia che una volta avremmo potuto definire di penna, attualizzando la potremmo definire di email. Amicizia più profonda è quella che mi ha legato per molti anni a Beppe “inox”. Un velo di nostalgia mi ha preso quando il tracciato della maratona odierna lambiva il parco vicino a casa sua, dove abbiamo fatto diverse passeggiate chiacchierando: unico argomento la corsa e gli amici. Non si parlava dei suoi problemi, ma voleva essere aggiornato sulle ultime mie maratone, su quelle degli amici, sulla vita del Club.
Passato il parco, sono raggiunto da Sandro, anche quest'anno in bicicletta in quanto, pur avendo dei problemi alla gambe sinistra che gli impediscono di correre, non vuole rinunciare alla maratona che si svolge nella sua città. In sua gradita compagnia farò alcuni tratti della prima metà della gara. Per un po' non sarò Lupo Solitario, ma avrò qualcuno con cui scambiare qualche parola. Ricordiamo con piacere la BAM corsa assieme e quella che l'anno successivo fece al mio fianco in bicicletta, trasformandosi in fotografo personale. Ristoro del 20° chilometro: “Se lo segue ancora in bicicletta l'atleta andrebbe squalificato”, così viene ripreso Sandro, non da un giudice, ma da uno degli addetti al ristoro (se ricordo bene con tuta marcata BAM). Non ho né tempo né voglia di fermarmi a discutere.
Lascio l'incombenza a Sandro. Poi mi farà sapere. Ecco il secondo argomento del post: i giudici, le regole e le loro applicazioni. Non entrerò qui nell'annoso e mai completamente chiarito problema degli arrivati fuori dal tempo massimo indicato nel regolamento delle varie gare. In effetti la regola, come chiarisce Giuseppe Spanedda (GGG della Sardegna – vedi -), dice: “L’atleta che viene seguito da un accompagnatore in bicicletta, come spesso accade, incorre nelle sanzioni previste dalla regole 144 (Assistenza) e qualora riceva dall’accompagnatore rifornimenti di qualunque tipo commette due infrazioni e deve essere immediatamente squalificato.” . Per la precisione … preciso che non solo Sandro non forniva assistenza, ma neppure passava acqua! Chissà, se avessi ricevuto assistenza avrei potuto migliorare la mia posizione di classifica: alla fine mi sono classificato 565°, che sarebbe un ottimo piazzamento, che ne so, alla maratona di Roma o di Venezia, per citare le maratone italiane più frequentate. Non certo per quella di Brescia, dove sono stati 582 gli atleti classificati. Evabbè. Per dovere di informazione, pubblico alcune foto dell'atleta seconda classificata, prese dal quotidiano Brescia Oggi, e lascio al lettore il commento.Un breve commento sui servizi post arrivo. Consegna borsa “personalizzata”, nel senso che una gentile addetta, appena vede il numero di pettorale, non solo preleva lo zainetto, ma mi viene addirittura incontro. Sono quei pochi metri in meno che devo fare che mi fanno capire l'attenzione verso l'atleta. Certo, non tutti avranno avuto questo piccolo servizio, ma in fondo arrivare nelle ultime posizioni ha i suoi vantaggi. Arrivare ultimo e trovare il ristoro ancora fornito è un'altra cosa da segnalare; sembrerà strano, ma non sempre è così. Nei primi tavoli trovo pure acqua gassata, a cui aggiungono due succhi di frutta. Proseguendo, viene consegnato un ristoro “personalizzato” (snack dolce e salato, acqua, mela, anzi tre, avendo finito la banane raddoppiano le … mele, due panini). Naturalmente a disposizione acqua e tè.
Ah, dimenticavo: tempo 5h 25' 03”!
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Fausto, il minacciatore di squalifica in realtà era un giudice Fidal che mi ha spiegato tutta la faccenda e di come funziona la questione squalifiche. Gli ho fatto notare che avrebbe dovuto squalificare buona parte dei 15/20 atleti che ancora ti seguivano, avendo parlato con tutti o quasi, e se non aveva fretta potevamo andare anche più avanti che altri 50 li potevamo "fare fuori" con regolamento alla mano e sempre per colpa delle mie chiacchiere. Dimenticavo una addetta mi ha anche obbligato a salire sul marciapiede perchè intralciavo gli altleti. Ma non voglio parlare di questo. Sono rimasto incantato a leggere il tuo blog, ho letto e riletto le classifiche da cima a fondo e per ben tre volte; quanti amici, quanta strada, quanti km, quante chiacchiere. Ho perso un'ora a scorrere le infinite fotografie postate su facebook dall'amico Brienza (vedi...), qualche volta mi è venuta la pelle d'oca, un paio di volte mi sono anche scoperto con gli occhi lucidi e poi non ditemi che la maratona non è una fabbrica ambulante di emozioni!!!! Grazie Fausto, grazie a tutti quelli che, con la loro presenza, hanno onorato la BAM
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