6 anni fa, in occasione del mio 60° compleanno, ho ricevuto un regalo da Rossana che mi ha fatto molto piacere, non tanto per il regalo in se stesso ma per il “segno” che esso ha rappresentato.
Quale
regalo? Se siete curiosi, cliccate
qui!
La
Maratona di Brescia (preferisco chiamarla così) è giunta alla sua
17a
edizione e per questo uno non si aspetta di rilevare alcune
imperfezioni dovute all'inesperienza e quindi si passa da
imperfezioni ad errori veri e propri, che fanno perdere punti alla
gara bresciana (beh, questo secondo un mio modesto parere). Negli anni
passati lo spogliatoio, riscaldato, era in una palestra a pochi
decine di metri, mentre quest'anno gli spogliatoi erano in due misere
tende, del tutto inadeguate al numero dei partecipanti e tra l'altro
non capisco il motivo per cui non sono state poste vicino alla zona
consegna pettorali, visto che vi era molto spazio. Alla partenza,
assieme agli atleti che correvano le gare competitive, vi erano pure
le persone che disputavano la gara ludico motoria. Certo, l'effetto
scenografico di avere molti più atleti alla partenza è più
accattivante, ma questo fatto ha disturbato molti atleti
“competitivi”. Ho corso i primi chilometri in compagnia dei
pacemaker delle 4h 30', certo non tra i primi ma neppure tra gli
ultimi, per questo mi sono molto stupito quando ai primi tre ristori
ho notato la mancanza non solo di frutta, ma anche dei sali minerali
da bere. A chi si lamentava, gli addetti rispondevano: “Ci
spiace, sono finiti, ne hanno dati pochi!”.
Altro errore, sempre a mio giudizio, è stato offrire l'acqua in
bicchierini e non in bottigliette, come ormai avviene in tutte le
altre gare competitive. Queste sono le “ombre”, ma ci sono pure
le “luci”. Innanzi tutto la zona della partenza, in periferia e
non in centro ha offerto la possibilità di avere parcheggi comodi e adeguati. Inoltre, per il ritorno, questa volta l'organizzazione ha
pure incluso nel pacco gara il biglietto della metropolitana, cosa
che non era successa altre volte. Consegna del pettorale veloce ed
efficiente con personale gentile e tutti con un bel sorriso, cosa
rara di questi tempi. Percorso cittadino, ma con un ottimo controllo
offerto da Vigili urbani, che presidiavano gli incroci più a rischio
e le strade più trafficate, e da numerosi addetti
dell'organizzazione, che garantivano la sicurezza agli atleti in
tutti gli altri casi. Interessante il gadget inserito nel pacco gara:
un paio di “mezze maniche” (articolo per ora ancora abbastanza
nuovo come regalo), che molti, vista l'aria abbastanza “frizzante”
proveniente dalle colline bresciane, hanno subito utilizzato.
La
mia gara, corsa quasi sempre in solitaria, ha permesso ai ricordi di
prendere il sopravvento sui pensieri, per cui ho potuto non pensare al dolore
al ginocchio, al fastidio al polpaccio, ma ricordare...
All'inizio
la gara passa poco distante all'abitazione degli ultimi anni di
Beppe, vicino al parco in cui ci recavamo a camminare nelle occasioni
in cui si andava a trovarlo, ed infine accanto al luogo che ora è la
sua dimora! Più avanti c'è il tratto in cui Dario, sentendo i primi
dolori, stringeva i denti nella speranza di concludere la maratona.
Nel tratto finale il ricordo va ad Antonio, che alla maratona di
Brescia fece il suo rientro alle gare competitive, ed in occasione di
quella del 2013 abbiamo condiviso chiacchierando un tratto della
gara. Dai ricordi alla realtà! Si materializza Ferdinando, che oggi,
come nell'ultima maratona, tornerà a casa senza nessun problema
fisico, senza nessun mal di gambe, beh, per forza: ora è presente
solo in veste di tifoso. Se vedo il “Ferdy” ,allora il traguardo è
vicino... vedo il cronometro dell'arrivo: un rapido calcolo e passo
la linea di fine corsa in: 4h
40' 22”.
Uhmmm,
strano, sommando tutti i numeri del display il totale è 66!
Sarà forse un caso? Certo che no!
Sarà forse un caso? Certo che no!
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2014 – La
corta marcia del Mao
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- Brescia Art Marathon -
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4h 40' 22"
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631/2
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743/843
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9/16
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4h 37' 31"
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6'38" min/km
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