martedì 28 marzo 2017

Il regalo di Giulio

Il sabato, con una bella giornata di sole primaverile e temperatura mite, non faceva certo presagire una domenica con bassa temperatura e con pioggia battente. Ma un po' pioggia non ferma certo le Pecore Nere, al limite fa cambiare programma; quindi si decide di non andare a Pontirolo, dove si prevede un percorso fangoso e ci dirigiamo a Brembate di Sopra, dove è in programma la 29a edizione della “Strabrembate”, organizzata dalla Nuoto Polisportiva, forse una delle poche società di nuoto che organizza una manifestazione podistica. Nessun problema, l'elemento acqua farà, almeno in partenza, da collegamento tra le due specialità. Forti gli organizzatori: non lasciano nulla al caso. Il percorso della gara dovrebbe ricalcare, nella parte iniziale il percorso fatto domenica, anche se in senso contrario, per poi ritornare sempre su strade asfaltate ed in piano verso il punto di partenza. Le montagne che si vedono sullo sfondo anche oggi dovrebbero fare da cornice e le salite dovrebbero rimanere anche per oggi solo uno spauracchio, almeno queste sono le indicazioni che ha fornito Fausto, quando abbiamo deciso il cambio meta.
Arriviamo a Brembate sotto una pioggia intensa e la prima cosa che notiamo sono le zone di parcheggio con poche auto. Il tempo e le numerose camminate non competitive fanno sì che la presenza a Brembate sia meno numerosa del solito. Oggi infrangiamo pure la legge ed acquistiamo il biglietto della gara da un bagarino. Evitiamo quindi un po' d'acqua e raggiungiamo Giuliano, che avevamo visto partire, quasi subito. Buono come sempre il suo passo di marcia, in compenso ha ancora molte perplessità sulla sua partecipazione alla maratona di Milano. Capisco perfettamente il suo stato d'animo: da un lato vorrebbe partecipare, ma è frenato dal pensiero di dover correre... pardon, camminare, nelle ultime posizioni del gruppo. Difficile la scelta; in ogni caso, qualunque decisione prenderà, sarà quella giusta. Per un tratto facciamo gara comune. Io, in previsione della gara di domenica e visto che non ci saranno salite, decido di correre, anche se lentamente, per tutta la gara. Dopo qualche chilometro mi ritrovo a correre da solo e, come spesso accade in queste occasioni, sono i pensieri a tenermi compagnia. In questo modo, cercando di tenere impegnata la mente, il tempo sembra passare più velocemente e non si ha il tempo di pensare ai vari dolori e dolorini. Oggi per la verità più che i pensieri sono stati i ricordi a tenermi compagnia. Su queste strade, nel 2104 ho, anzi abbiamo, era con noi pure Fausto, corso tutta la gara con Giulio. È stata una delle ultime occasioni per stare qualche ora assieme. (qui potete trovare le impressioni di allora – vedi -). Le strade su cui si correva erano strade lontane dal traffico e quindi silenziose ma … ad un certo punto sento un rumore strano, a metà tra il rombo di un aereo ed un leggero tuono, più precisamente come il rumore che fa una sedia quando viene spostata su di una nuvola! Non ci faccio caso e continuo a correre, quando... sento una voce che dice: “... arda chi l'è indrè a cor, i me amis...”. Mi guardo attorno non vedo nessuno. “...l'è mia giosta che ciapen l'aqua, dai, Signur, fa ergota!”. D'un tratto mi rendo conto che la voce viene da “lassù”, chi parla è Giulio, il nostro amico Giulio! Come ogni mattina a colazione mentre sorseggia il suo caffè e legge il quotidiano “Sindacato tra le nuvole”, dà un'occhiata distratta su quanto succede “quaggiù”. “Lui”, il boss anche di Papa Francesco, ha un attimo di esitazione, ma non vuole certo trovarsi con i Cherubini in sciopero e con fare bonario esaudisce la richiesta di Giulio, che anche “lassù” fa il sindacalista! Ecco quindi che la pioggia prima battente ora si trasforma in leggera pioggerellina, fino a smettere completamente dopo pochi minuti. Osservo il cielo ed una nuvola assume la forma che vagamente ricorda una persona che sorridendo sorseggia un caffè … celestiale! Ci sono cose che però neanche un sindacaliste celeste può modificare: eliminare le salite in montagna! Infatti il percorso di oggi, dopo averci illuso, nei primi chilometri, con tratti in falsopiano, nella parte centrale prende decisamente a salire. Quello che però mi risulta più difficoltoso sono i tratti in discesa, che la recente pioggia ha reso scivolosi. Per questi motivi la corsa si trasforma in camminata! Evabbè, cammino. L'unica cosa che non mi soddisfa è farlo in solitaria, spero che presto sopraggiungano Fausto e Giuliano per scambiare quattro chiacchiere. Non avverrà, forse perché negli ultimi chilometri ho ripreso a correre.
Giungo al traguardo pochi minuti prima di loro. Ho quindi il tempo di scambiare alcune parole con gli amici che sopraggiungono: con Bruno, che mi spiega i motivi del suo ritiro di domenica, con gli amici dei Fo' di Pè, che commentano le elezioni e che, nonostante i risultati rimangono uniti, con i “Gibellini”, che mi raccontano del loro viaggio per la maratona di Roma, ma soprattutto ho il tempo per ricordare e ringraziare Giulio, sia per la sua amicizia di allora che per il bel regalo di oggi!

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