domenica 1 maggio 2022

Il mistero della “z” scomparsa

Premessa

Non è mia abitudine rispondere ai commenti pubblicati in calce ai post, in quanto si corre il rischio di innescare una catena che molte volte si sa da dove si inizia e non si sa dove si andrà a finire, come qualche volta accade nei social. La mia fortuna è che, avendo pochi lettori, anche se usano dei nikname li conosco quasi tutti di persona. 

In questo caso ho già anticipato di persona con l'amico Roberto (Trabuk) le mie considerazioni.

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Questo è un blog che tratta essenzialmente di corsa o meglio più in generale del camminare, non si occupa certo di politica, anche se in molte occasioni la corsa è il motivo per farmi approfondire alcuni argomenti, infatti la “corsa” è la causa e il ricordo il “motivo” (anche qui ho ribaltato il senso comune delle cose).

Nel post che riguardava il mio 25 aprile ho tolto dalle parole del testo la lettera “Z”, in quanto negli ultimi mesi è stata utilizzata in certi ambienti con un significato di propaganda russa. L'eliminazione della lettera, in un commento pubblicato in calce al post, veniva paragonata alla distruzione di monumenti in varie parti del pianeta. Monumenti che magari erano stati eretti centinaia di anni fa. Mi corre l'obbligo di alcune precisazioni a riguardo:

- la lettera “Z” non fa neppure parte dell'alfabeto russo, che usa caratteri cirillici.

- incerto, anche ad oggi, è l'esatto significato (- qui alcune possibili spiegazioni - ). La “Z” è stata usata come simbolo pro-guerra per rappresentare il sostegno all'invasione, nonostante l'ambiguità del suo significato. Su Instagram, il Ministero della Difesa russo (MoD) ha pubblicato il 3 marzo che il simbolo "Z" è un'abbreviazione della frase "per la vittoria" (in russo: за победу, traslitterato: za pobedu).

Mi sembrava quindi giusto e corretto non utilizzare la “z” nel post che celebrava la mia Festa della Liberazione. Certo non risultava corretta la scrittura delle parole che includevano la lettera incriminata.

Evvabbè!


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