Prendo a prestito la frase di Miki, frase che avrete sentito in molte occasioni. Chi non la ricorda (alcune volte pure abbinata a “Che tristezza ...”), quando consegnando il diploma di qualche PB, durante le riunioni dei Runners Bergamo, leggendo il tempo impiegato dall'atleta lo invitava a fare meglio. Eh, sì, una volta i Runners Bergamo consegnavano i diplomi personalizzati e facevano pure le riunioni. Altri tempi, ma non è questo l'argomento del post. In ogni caso ho già spiegato il senso del titolo.
Premessa. Correre nelle ultime posizioni non è per me un disonore, è la mia “normalità” (l'età, lo scarso valore dell'atleta od altro giustificano quella posizione). Correre da solo non è certo motivo di “disperazione”: quest'anno ho corso 15 maratone in solitaria (e per di più su di un circuito) e le altre tre, che ho corso in presenza, la compagnia di altri atleti era pressoché inesistente (vedi i motivi già elencati). Anzi, credo che correre in solitaria rafforzi più la “mente” che le “gambe”!
“Sabato 18 ore 9.00 prova nuovo percorso … andatura turistica per il primo giro … obiettivo: vedere il precorso, farci vedere … stare insieme è più bello” questo era scritto sulla mail inviata dal solerte Segretario. “Verrà fatto il primo giro a ritmo molto lento per stare tutti assieme ...” ribadisce il comunicato pubblicato sul sito dei Runners Bergamo.
Bene, decido di partecipare e per sicurezza invio una mail al Segretario, dicendo che mi piace molto l'idea, ma solo se si corre tutti assieme; non mi interessa fare un allenamento (non è nelle mie corde), ma condividere esperienze e conoscenze con altri miei compagni di squadra, cosa che naturalmente non è possibile nei vari gruppi di allenamento e tanto meno in gara. Ricevuta una conferma positiva, decido di essere della partita, anzi sono entusiasta di questa possibilità che viene offerta. Ore 9 circa, partenza dei numerosi atleti presenti. Mario, il segretario, imposta mettendosi in prima fila l'andatura “lenta”. In pratica la sua funzione dovrebbe essere quella della “Safety car” nelle gare di formula 1. Beh, qui non funziona così! Dopo circa 200 metri siamo sorpassati dalla marea di atleti e dopo 500 metri siamo già distaccati di 200 metri dai primi! Chiude il gruppo una specie di servizio medico in grado di soccorrere eventuali atleti infortunati. Infatti con me ci sono: Mario, segretario, in grado di svolgere eventuali compiti burocratici, Stefano, massaggiatore, per eventuali problemi muscolari, Claudio, medico, per problemi più gravi. Vuoi vedere che il tutto è stato studiato a tavolino? Mah! Dopo un paio di chilometri scorgiamo il gruppo, ma più che un gruppo è una lunga fila di atleti.
In ogni caso noi seguiamo la nostra strada. Infatti, non essendo segnato il percorso, abbiamo qualche perplessità sulla via da seguire in qualche incrocio o bivio. Alla fine riusciamo a raggiungere la … fine! Sono deluso, non stanco; vorrei fermarmi, ma Stefano mi propone il secondo giro. Posso forse rinunciare alla sua richiesta? Certo che no! Saluto e ringrazio Mario e Claudio, non solo per la corsa fatta in compagnia, ma anche e soprattutto per aver compreso lo spirito dell'iniziativa (con noi ha corso pure un altro atleta, ma non ne conosco il nome). Faccio il secondo giro con Stefano ed in questo secondo giro mi prendo pure il lusso di camminare lungo le salite. Il tempo passa “tranquillo” e rieccoci alla fine del nostro secondo giro. Percorso della Mezza sul Brembo collaudato!Dopo questa esperienza, e prima di scrivere questo post, ho letto con attenzione le definizioni di “grande” e “grosso” sul dizionario Treccani, per cui facciamo attenzione a quale aggettivo associamo al nostro gruppo!
P.S. Come sapete, io corro sempre senza cronometro, ma oggi ero in compagnia di Stefano che ha “monitorato” il nostro “allenamento lento” di 21,12 km (per cui un po' più lungo di una mezza): 2h 11' 42”. (Avete notato il … 42?). Ricordo che nella mezza di Crema, valida come campionato sociale sulla distanza, il mio tempo fu di: 2h 16' 31”. Come direbbe il governatore Zaia: “Meditateci un po' su ...”
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