Sono passati diversi
mesi dalla fine della chiusura totale dell'Italia, ma da
allora le manifestazioni podistiche (sia competitive, sia
ludico-motorie) sono ancora sospese. Per la verità, si sta
assistendo a qualche timida apertura con gare che gli organizzatori
definiscono, a mio modo di vedere, con il termine improprio di “gare
virtuali”. La modalità che più viene utilizzata è la partenza
degli atleti in blocchi di poche unità e distanziati di qualche
minuto. Il tempo finale sarà quello reale. In questi giorni alcuni
comitati organizzativi confermano le date delle loro manifestazioni
(es. VeniceMarathon, Lago Maggiore Marathon), che dovranno rispettare
le norme anticovid previste dalla FIDAL (norme
aggiornate al 13 agosto). Da una rapida lettura ho molte
perplessità sulla possibilità reale che possano essere applicate
tutte le norme nel modo corretto, ma, come direbbe Roberto Brighenti,
“... questa è tutta un'altra storia ...”. Altra storia e quindi
altro post più specifico. Nel pur limitato
panorama delle “gare” che si sono disputate finora, ha attratto
la mia attenzione la cronaca scritta da due pezzi da 90 del sito “più
amato dagli Italiani”, beh, se non dagli italiani, dai … podisti:
Fabio e Claudio. La cronaca (vedi)
si riferiva alla gara “5 passi in Val Carlina”, definita
in modo molto più attinente alla realtà come “allenamento
libero con distanziamento”, termini che rendono meglio
l'idea rispetto a “gara virtuale”. La frase con cui
concludeva il pezzo Fabio, che vede una prossima apertura alle corse,
riguarda appunto le gare, che lui definisce “ … il nostro
benamato precetto sportivo domenicale”.
Per chi crede, la
Domenica è (o dovrebbe essere) il giorno del riposo, il giorno in
cui andare a Messa, (“Il settimo giorno vi sarà riposo
assoluto, sacro al Signore” (Es 31,15). L'obbligo della Messa
può essere anticipato al sabato e quindi la domenica si può
“faticare”! Come ho già scritto in
altri post, sopperisco alla mancanza di competizioni, sia quelle che
comportano di indossare il pettorale, sia quelle che molti
definiscono non competitive, ma per alcuni sono vere e proprie
“battaglie” con amici, correndo sul tracciato di una mezza
maratona misurato ed omologato FIDAL. Questo dall'inizio di luglio.
Il tracciato non è dei più entusiasmanti, ma cercare la presenza
dei chilometri segnati sul percorso spezza un po' la monotonia (magra
consolazione, ma è sempre meglio di niente). Di sicuro, per me che
sono un “pp” (podista pigro), avere questo impegno fisso mi
stimola e mi spinge fuori dal letto tutte le domeniche (e pure nei
giorni festivi infrasettimanali). Quindi, seguendo il
consiglio di Fabio, cioè quello del precetto “sportivo”
domenicale, eccomi sempre presente alla “Mezza della Domenica”,
lungo le strade dei comuni di Treviolo, Osio Sotto e Dalmine, con la
speranza di poter presto allargare i confini della corsa, ma
soprattutto di poter correre con altri amici, condividendo fatica,
sudore … e soprattutto chiacchiere!
Uhmmm … chiacchiere?
Sarà possibile chiacchierare mantenendo le distanze in gara imposte
dalla FIDAL? Beh, certo che sì … basterà solo parlare ad alta
voce, urlare forse, se alla discussione parteciperanno diversi
atleti. Tutto questo “fiato” permettendo!
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