I
solamento finito, ma
il virus, seppur con minore intensità, continua ad essere in
circolazione. “Circolano” in numero molto minore i podisti e
questo è un fenomeno che non mi riesco a spiegare. Vi ricordate
all'inizio della pandemia, quando sembrava che gli Italiani in grado
di camminare fossero diventati all'improvviso tutti maratoneti? È
vero che erano programmate per agosto le Olimpiadi e forse speravano
di essere convocati. Guai ad impedirgli di fare il loro allenamento
quotidiano! Certo, il loro ritmo non era dei più veloci (forse pure
io potevo fare di meglio), ma mancava ancora qualche mese alle
Olimpiadi. Atleti o … untori:
tutti si ricorderanno gli epici inseguimenti di solitari podisti da
parte di pattuglie motorizzate coadiuvate da droni, podisti che
correvano in sperdute lande o su spiagge deserte. In questi ultimi
tempi il “podista” sembra essere un animale in via di estinzione,
per lo meno il “podista sociale”, quello che non corre se non ci
sono manifestazioni organizzate, non importa se non competitive, dove
il pacco di pasta è forse il motivo principale per correre, o gara
competitive con il pettorale, in questo caso il premio è la
“crocetta”, che a fine anno potrà essere esibita come trofeo.
Credo che passerà del tempo prima che si possa iniziare a correre in
compagnia e per il … premio! Per le corse non competitive, oltre
alla mancanza di norme generali, dalle nostre parti mancherebbero
pure i volontari che in gran parte sono ancora impegnati per compiti
più importanti, mentre per le gare competitive credo siano le norme
FIDAL che rendono difficile organizzare gare, anche se per la verità
in qualche caso si stanno organizzando gare, con modalità tali da
non infrangere i decreti governativi e con un numero limitato di
partecipanti. In questo periodo di
“magra”, io ho sempre continuato a correre, evabbè diciamo
corricchiare. Tutte le domeniche una mezza certificata FIDAL e dove,
essendo l'unico partecipante, sono pure il vincitore. Ma come è
possibile? Ho la fortuna di essere a poche centinaia di metri dal
percorso della “Mezza sul Brembo”, gara che come sapete è
organizzata dai Runners Bergamo, il mio gruppo, ed ha la
certificazione regolare del tracciato. Quindi, nessun problema. Per
di più ho la possibilità di controllare la distanza percorsa
attraverso la visualizzazione dei cartelli chilometrici (beh, per la
precisione dell'indicazione dei chilometri scritti sulla strada).
Entro sul percorso al chilometro 6,5 circa. La fine non è
esattamente nel punto di ingresso, in quanto vi è, se uno seguisse
il tracciato originale, un tratto di circa 200 metri da fare sia alla
partenza che in fase di arrivo. La distanza giusta giusta che devo
fare per raggiungere l'edicola nel secondo giro. Questa soluzione
offre diversi vantaggi: nessun pacco gara e quindi Rossana non si
lamenta, nessuna coda per ritiro pettorale, massima flessibilità
sull'orario di partenza, nessun problema nel trovare parcheggio
dell'auto, nessun problema sul cronometraggio del tempo di gara: il
campanile della chiesa di Albegno è il mio chip. Corro perché mi
piace correre e non sarà certo la mancanza di gare organizzate che
potrà farmi desistere. Uhmmm, a tutti questi vantaggi però devo
aggiungere lo svantaggio di correre da solo, il che non sarebbe un
problema, ma devo correre in silenzio, per mancanza di compagni di
corsa e questo è l'unico neo nella corsa solitaria. In effetti
potrei pure parlare, in quanto il mio ritmo me lo permetterebbe...
credo però che in questo caso ora non starei scrivendo questo post. Se correndo in
solitaria non si parla, questo non impedisce di pensare, anzi
pensare, tenere impegnata la mente credo sia la soluzione più idonea
a far passare i chilometri. Pensa che ti pensa ecco
che, ripercorrendo per l'ennesima volta la mezza, mi è venuta in
mente un'idea. Pazza? Geniale? Da buttare? Da approfondire? Le recenti normative
FIDAL, per le gare, impongono stringenti comportamenti, soprattutto
in fase di partenza e di arrivo delle gare (mantenimento della
distanza, limite di partenti per minuto, etc. etc.).
Ecco l'idea.
Il tracciato della
Mezza sul Brembo ha diversi punti di ingresso: Treviolo, Dalmine,
Osio Sotto (ne cito solo alcuni, ma potrebbero essere altri). Quindi
si potrebbero organizzare partenze ed arrivi scaglionati, con
evidente “diluizione” degli atleti. Si potrebbe anche scegliere
di far partire, ad esempio, i più forti da un unico punto, le donne
da un secondo ed i più lenti da un terzo. La gara avrebbe uno
svolgimento normale. I più forti potrebbero fare gara tattica, cioè
correre in gruppo e solo alla fine impostare la gara per la vittoria.
Mischiando invece le carte (i più forti divisi su tre partenze)
dovrebbero impegnarsi fin da subito per poter vincere la gara. Certo l'impegno
dell'organizzazione sarebbe maggiore, ma il risultato sarebbe di
sicuro successo, tanto più che, fino ad ora, non esiste nessuna gara
che abbia attuato questa soluzione. Di recente ci sono state
manifestazioni che “per prime” hanno attuato la partenza con
atleti scaglionati … beh, ricordo solo che la “Monza-Resegone”
questo la fa da sempre. Sabato: Ferragosto!
Nessuna gara in programma. Beh, forse non ci saranno gare, ma io
correrò la prima edizione della “Brembo's Half Marathon”,
una gara di 13,1 miglia (eh, sì, denominazione in inglese e
misurazione in inglese). Più che una gara sarà una “sgambata”
della domenica (anche se è sabato) e per quell'occasione metterò
pure il cronometro (spero solo che il campanile non se ne abbia a
male), per verificare il tempo impiegato … che di sicuro terminerà
con 19 secondi. Un solo dubbio mi terrà
compagnia in corsa: “Sarò il solo a correre la gara oppure ci
saranno altri pazzi?”. Se volete, potete
correre anche la domenica. Vi raccomando solo una cosa: per una volta
non fidatevi dei vostri smartwatch, ma seguite il tracciato e fate …
i metri giusti!Per concludere faccio
presente che questa non è una “corsa virtuale”, ma una “corsa
reale”, anzi, per essere in sintonia con la denominazione, una
“real race”!
Simpatica iniziativa che potrebbe avere seguito... andrebbe pubblicizzata!!!
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