Inizio di febbraio.
Un mese alla maratona di Brescia, la mia prima maratona del 2020. Le
previsioni di una mia partecipazione sono ridotte quasi al minimo: un
fastidioso ed abbastanza serio problema alla gamba sinistra mettono
in forse la mia presenza, anche se so già in anticipo che … sarò
presente e porterò a termine la gara (si sa che i “vecchi”
maratoneti non brillano certo per buon senso, come mi ripete spesso
mia moglie).
Metà febbraio.
Si inizia a parlare di coronavirus anche qui da noi, ma si pensa che,
a differenza di Wuhan, la situazione possa essere tenuta sotto
controllo e che in fondo si tratti solo di un influenza, magari con
sintomi più accentuati. Le gare in Italia si stanno svolgendo
regolarmente.
Fine febbraio.
Pandemia! Iniziano le zone rosse nella bassa Lombardia. Non ancora
lockdown, ma la preoccupazione cresce, gli scaffali dei supermercati
si svuotano, le gare vengono … sospese, annullate, rinviate? C'è
una gran confusione tra gli organizzatori in attesa delle indicazioni
della FIDAL, ma soprattutto nessuno sa come sarà l'evolversi della
situazione che si è venuta a creare con il coronavirus.
8 marzo.
Brescia non sarà invasa dagli atleti provenienti da tutta Italia. Di
certo gli automobilisti saranno contenti, ma ben presto anche le loro
auto avranno un lungo periodo di riposo nelle autorimesse.
Dal 10 marzo.
Tutti chiusi in casa. Le restrizioni rendono impossibile correre.
Impossibile correre? Beh, forse i “vecchi” maratoneti non
brillano per il buon senso, ma hanno elevate doti di immaginazione.
Ecco quindi il sottoscritto crearsi un suo personale circuito per
poter correre rispettando tutte le norme imposte dai vari decreti del
Presidente del Consiglio. In realtà le corse “casalinghe” sono
solo una scusa per poter pagare le quote di iscrizione a favore di
Ospedali, Associazioni, etc. etc. Non mi dilungo oltre; chi volesse
approfondire le mie (e di tanti altri) “pazzie” può rileggere i
post pubblicati.
Si sa che le avversità
spesso riescono ad evidenziare il lato migliore delle persone e qui
da noi, soprattutto a Bergamo e Brescia, abbiamo avuti molti
riscontri. Non mi riferisco tanto alle varie associazioni di
Volontariato, che sono sempre in prima linea, ma a singole persone
che con piccoli gesti hanno aiutato gli altri, magari solo
confezionando mascherine artigianali, aiutando le persone nella spesa
o più semplicemente rendendosi presenti “virtualmente” accanto
alle persone colpite. La collaborazione che più mi ha colpito è
stata quella dei tifosi dell'Atalanta e del Brescia, tifoserie che
hanno sempre una situazione molto conflittuale, che va oltre i comuni
sfottò, ebbene si sono ritrovate tutte e due fianco a fianco in vari
situazioni benefiche.
Maggio. Tutti in
libertà, seppure con qualche raccomandazione. Si iniziano a vedere
podisti (quelli veri!) correre oltre i famosi 200 metri dalla propria
abitazione. Tutto o quasi sembra ritornato alla normalità, mi
riferisco alla corsa … in solitaria. Per quanto riguarda le gare,
ancora tutto sospeso. Gli organizzatori delle gare che si dovevano
svolgere nel periodo di lockdown prendono, riguardo alle iscrizioni
ricevute, strade diverse. Chi rimanda la gara nell'anno (maratona di
Padova); chi annulla la gara e “passa” l'iscrizione ricevuta alla
nuova edizione; chi, pur adottando questa modalità, farà pagare i
diritti di segreteria, insomma ognuno ha la sua ricetta. La
ColleMarAthon offre la possibilità di donare la quota all'Ospedale
locale!
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Beh, qui, nella zona
più colpita dal coronavirus, facciamo di più!
BAM, (Brescia Art
Marathon), sì, quella annullata l'otto marzo, non solo trasferirà
la quota, se richiesto, al prossimo anno, ma, rinunciando a questa
possibilità, l'atleta potrà far donare l'importo della quota agli
Spedali Civili di Brescia, opzione alle quale ho aderito,
naturalmente.
“Beh, che cosa c'è
di diverso da iniziative simili?”.
Siete i soliti impazienti,
commentate prima di terminare le lettura del post.
Giugno. Il
Gruppo Bossoni Brescia Art Marathon (mi
sembra corretto citare per intero) ha “organizzato” (beh, forse
la parola è un po' grossa), diciamo ha proposto la BAMneverstop,
una gara che ognuno si personalizza: orario, percorso, lunghezza, ed
in cambio l'organizzazione invierà il pacco gara! Eh, sì: medaglia,
maglietta, integratore, il tutto a casa tua. Dimenticavo: il tutto
“Agggratis!”.
Comprese le spese di spedizione!
Luglio.
Naturalmente nessun controllo, per cui, come mi è stato suggerito,
ci si iscrive, così si ha il pacco gara. Ma, come “vecchio”
maratoneta, non mi passa neppure per la testa questa soluzione. E poi
chi la sente Rossana? Avere una maglietta senza correre …
Non sono più abituato
a correre per 42 chilometri, per cui, per essere sicuro di portare a
termine la gara, mi alleno correndo una … maratona (percorso
completo della Maratona sul Brembo). Ultimo problema è la
certificazione chilometrica, per cui “assumo” Ferdinando, che con
il suo smartwatch certificherà distanza e tempo.
5 luglio. La
“mia” BAMneverstop: km 42.200 tempo: 6h 15' 16”.
6 luglio.
Iscrizioni chiuse! Ma come è possibile, se la gara termina domenica
12 luglio? Nessun problema. Grazie a Loretta, mi è possibile
iscrivermi e grazie ad Antonella avrò il mio pacco gara (beh,
di questo Rossana non è molto entusiasta).
Un grazie particolare a
tutto il Team RosaAssociati, che ha reso possibile questa gara, che
in nessun punto è stata definita “virtuale”!
Termino il post
ricordando che Bergamo e Brescia sono state proposte per l'anno 2023
come capitali della cultura e mi auguro quindi che la collaborazione
con gli amici bresciani possa portare ad un risultato positivo.
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