lunedì 16 luglio 2018

E il “coach” si trasformò in fotografo!

Come tutti i gruppi con atleti di un certo “peso”, pure le Pecore Nere hanno il loro “coach”. Essendo le pecore nere … nere e non disponendo né di aiuti al di fuori dal gregge, né di molte disponibilità finanziarie, hanno un allenatore “interno”. Sto parlando del “Ferdy”, quello che una volta era contraddistinto da una bandana con i colori della pace, ora da un più anonimo cappellino bianco. Non era prevista la mia partecipazione alla Maratona della Val di Scalve, anzi per la verità pensavo che quest'anno non fosse neppure in calendario, viste le affermazioni degli organizzatori lo scorso anno. Ma si sa che non si può rinunciare al programma di allenamento e quindi, ricevuta la telefonata di convocazione alle 18 del sabato, non ho potuto fare altro che adeguarmi, con la condizione però di non essere lasciato solo durante la corsa. Giunti ad Azzone, comune di partenza quest'anno, le condizioni per correre in solitudine c'erano tutte. I tavoli per le iscrizioni non presentavano come in altre manifestazioni lunghe code, non c'era nessuna coda e, per essere ancora più precisi, non vi era nessun atleta, a parte me e Ferdinando, che voleva fare l'iscrizione.

Iscrizione completata in 10 secondi e subito sul tracciato di gara... solitari atleti! Percorso ormai collaudato e conosciuto e con la particolarità quest'anno di avere il tratto di salita più dura negli ultimi chilometri. Durante la nostra solitaria gara abbiamo incrociato una decina di altri atleti che naturalmente ci hanno superato e piano piano abbandonato. A differenza della maratona di Primiero, dove erano presenti decine e decine di addetti, qui in tutto il percorso non ne abbiamo incontrato uno; solo ai ristori vi erano al massimo un paio di persone. Una maratona da eremiti, ecco come si potrebbe definire. Per fortuna questa volta Ferdy non mi ha abbandonato, questo non vuol dire che abbiamo corso in compagnia. Lui era costantemente davanti a me di circa 200 metri, ma quando mi perdeva d'occhio, con la scusa di fare foto, mi attendeva, ma appena giungevo “a vista” subito ripartiva! Beh, meglio di niente, mi sono detto! Come piccola, ma proprio piccola, soddisfazione personale, negli ultimi chilometri, dopo aver scollinato nel bosco ero io che dovevo attenderlo! In conclusione il tempo fatto registrare quest'anno è praticamente identico a quello dello scorso anno. Al traguardo avrei voluto salutare la signorina di 80 anni che, ad Azzone, invitava sempre a mangiare un pezzetto di formaggella della Val di Scalve. Quest'anno l'avrei accontentata, visto che la maratona era finita. Purtroppo mi hanno detto che era stata presente per una fugace visita, ma le precarie condizioni di salute non le permettevano di rimanere oltre un certo orario. Spero il prossimo anno di incontrarla, segno che i problemi saranno superati.Il prossimo anno....? Uhmmm, ci sarà ancora questa maratona in calendario? Continuerà la tradizione che da 41 anni richiama sulle strade della val di Scalve atleti? A giudicare dai numeri nessuno avrebbe la convenienza ad organizzare la gara (gli iscritti alla maratona quest'anno erano sono 28!), ma vista la “testardaggine” di questi valligiani, che quando parlano della maratona, ma soprattutto della “loro” valle, gli si riempie il viso con enormi sorrisi, con tutta probabilità la gara sarà ancora organizzata.
Ma poi perché interrompere la tradizione proprio nel quarantaduesimo anno?


... chi corre
 
& chi si fa selfie alle fontane!
 
Crioterapia ... come Ronaldo!
 

- Maratona Val di Scalve
5h 07' 04"
 
 
7'31" min/km 
 

Dettaglio mia gara


653/11 
 
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