mercoledì 28 febbraio 2018

Gelido “Burian”: sì, caldo tè: no!

Come da previsioni la giornata si preannuncia gelida e con buone possibilità di nevicate, ma possono le condizioni climatiche impedire la partecipazione alla 21a edizione della maratona delle Terre Verdiane, denominate ufficialmente quest'anno “Sojasun Verdi Marathon” per ovvi motivi di sponsor? Certo che no! Eccomi quindi per la 20a volta allineato sulla linea di partenza, eh sì mi manca una partecipazione! Giunti come di consueto a Busseto, luogo dove la maratona avrà il suo epilogo, prendiamo come da tradizione il caffè al solito bar. Quest'anno non è affollato da podisti in attesa dei bus ma ci sono solo quattro persone anziane del luogo che stanno facendo colazione. Forse si sono alzate presto per vedere quei matti che lasciano la macchina parcheggiata dietro il castello, prendono il bus si fanno trasportare a Salsomaggiore per poi rifare la stessa strada a piedi per riprendere la macchina, il tutto pagando pure una quota di iscrizione.

Lungo la strada che abbiamo percorso non abbiamo trovato neve, solo qualche leggera nevicata che non riusciva ad imbiancare neppure la strada. A metterci un po' di apprensione le affermazione dei “Quattro amici al bar...” che affermavano che a Salsomaggiore vi erano 20/30 centimetri di neve! Visto che erano persone del luogo la notizia poteva essere del tutto veritiera e ci ha messo un po' in apprensione, non è piacevole correre per più di 40 chilometri nella neve, che viste le posizione che avremmo occupato non sarebbe stata di certo candida, ma si sarebbe trasformata in fanghiglia. Ma come dicevo all'inizio nulla può fermare due vecchi maratoneti, soprattutto se “Pecore nere”. Vecchi in tutti i sensi, infatti se alle mie partecipazione ne manca una, le caselle di Fausto sono tutte piene: è sempre stato presente a tutte le edizioni. Viaggio in autobus in tutta comodità: eravamo in quattro. Man mano che ci avvicinavamo alla partenza le nostre preoccupazioni diminuivano: le strade erano pulite, la neve imbiancava con uno staro sottile solo i campi e la leggera nevicata non avrebbe certo fatto accumulare sulla strada 20 centimetri in un paio d'ore. Ripensando a quanto ci avevano detto gli insonnoliti frequentatori del bar di Busseto mi sorge un dubbio: nelle tazzine avevano del caffè o della... grappa? Meglio così se le loro previsioni non erano veritiere. Consegna dei pettorali, da sempre punto critico in questa gara, rapida e senza particolari intoppi, unico problema è stata la solita confusione generata dai maratoneti a cui non entra ancora in testa il concetto di fila. Quest'anno il problema si è spostato al ritiro dei pacchi gara. Molti vista la situazione hanno preferito non ritirarlo. Per una gara che ha raggiunto i 4 lustri certi problemi logistici non dovrebbero più esistere.
Partenza regolare, strade libere dalla neve ma a tenerci compagnia era una leggera nevicata ed il “compagno Burian”, vento freddo proveniente da est. Partenza più lenta del solito: perdo i palloncini della 4h 30' solo dopo un paio di chilometri. Mi attende una gara solitaria. A rendere la gara meno noiosa cono i traguardi intermedi, infatti alla gara sono abbinate pure una 10 chilometri (la “Salso Fidenza”), una mezza maratona, ed una 30 chilometri (la “Corsa del principe”). Dopo ogni traguardo il gruppo di atleti diventa sempre più esiguo e negli ultimi chilometri si vedono solitari corridori lungo strade di campagna nei pressi di Busseto. Qui a fare da faro sono le note delle opere di Verdi, diffuse ad alto volume come da tradizione.
La nevicata cessa verso il 15° chilometro mentre il vento sarà nostro compagno fino alla fine della gara, va notato però che ha dato particolarmente fastidio, in quanto era vento contrario fino alla mezza maratona, poi variando la direzione del percorso non era più molto fastidioso se si fa eccezione per un paio di chilometri nel tratto finale. Con un tempo così sui ristori sarebbe stato utile trovare delle bevande calde. Questo non è stato, almeno nelle metà dei ristori. “I primi hanno rovesciato i bicchieri...”, “Il vento faceva volare via i bicchierini...” ecco alcune affermazioni fatte dagli addetti presenti. Ma come se gli atleti rovesciavano i bicchieri, bastava metterne di meno ogni volta, se il vento portava via i bicchieri bastava riempirli prima (infatti i bicchieri con acqua erano regolarmente presenti). “Ci spiace abbiamo finito il tè!”, ecco finalmente una risposta giusta ed adeguata, non ostante corriamo con una tempo da lupi, considerare gli atleti “scemi” non mi sembra cosa corretta.
tempi 2108 vs 2017
 
 
Evabbè, a consolarci ci ha pensato un bel pezzo di Parmigiano Reggiano sul ristoro dell'arrivo, non era un 30 mesi ma ho gradito lo stesso!
 
 
 
 
 
Sito WEB manifestazione
Ordine di arrivo
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 ordine di arrivo
 
 
 
 
- Sojasun Verdi Marathon - 
 
4h 39' 04" 
 
645/3
 
    486/534
-
41/53
4h 37' 12"  
6'34" min/km 
 
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