A metà percorso si transita davanti al castello di Cusago (da cui prende spunto la denominazione della gara), ora in ristrutturazione. Tutto bene, dunque? Tutto bene, se tutti facessero il loro dovere! Uno dei problemi più importanti da risolvere in una corsa su strada è far sì che gli atleti possano gareggiare in tutta sicurezza e per questo le varie organizzazioni fanno di tutto perché questo avvenga. Se poi al personale dell'organizzazione si affiancano anche forze di polizia, la sicurezza dovrebbe essere massima. Domenica scorsa questo non è successo e per questo non si deve dare nessuna colpa all'organizzazione, ma al “lassismo” di certe persone, ed in particolare ai Vigili che dovevano presidiare il tratto di strada tra l'ottavo ed il decimo chilometro. Il tracciato di gara verso il settimo chilometro abbandonava il sentiero a fianco del canale e si immetteva su strada (credo comunale), presidiata da personale dell'organizzazione. Più avanti si notava una lunga fila di auto ferme ed un'auto di servizio dei Vigili Urbani. Tutto tranquillo: auto ferme e personale in divisa a gestire il traffico. Ma ad un certo punto l'auto dei vigili si è messa in moto e dietro a lei tutte le altre auto; per di più anche le auto in senso contrario si sono messe in moto. Sembrava quasi che la gara fosse terminata e che le strade fossero riaperte al traffico. Per un paio di chilometri gli atleti hanno dovuto correre in mezzo alle auto e non senza qualche pericolo. Il fatto strano è che la pattuglia, dopo un paio di chilometri, si era posizionata su una strada secondaria e, nonostante la chiara situazione di confusione e di relativo pericolo regnante sulla strada, i vigili erano tranquillamente all'interno dell'auto... al caldo! Meno male che non è successo nulla!
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