Ieri ho partecipato
alla 22a edizione della “Mezza di San Gaudenzio”,
organizzata dalla UISP Comitato Territoriale di Novara, gara che
richiama moltissimi atleti non solo dal Piemonte ma da tutto il nord
Italia. Inizio subito questo post segnalando ciò che a mio giudizio
è un aspetto negativo, di non molta importanza tutto sommato, me che
ha indispettito molti atleti. Mi riferisco al ristoro finale dove
erano presenti numerosi vassoi con arance tagliate. Bene, direte voi:
avere a disposizioni arance già tagliate e non doverle sbucciare è
un gran vantaggio, si possono mangiare direttamente oppure spremerle
nel tè caldo. Certo, questo sarebbe possibile se le arance fossero
tagliate a quarti, non certo in microscopiche fettine che sarebbero
scomparse anche in un semplice aperitivo. Sono sicuro che alla fine
la quasi totalità di queste arance sarà andata
direttamente nel bidone del rifiuto umido. Un vero spreco di cibo, dal
mio punto di vista.
Anche avere una bottiglietta d'acqua non è stato possibile e questo non certo per la mancanza di “materia prima”: dietro i tavoli erano presenti centinaia di bottigliette, ma non venivano date, si doveva bere l'acqua che era già nei bicchieri, cosa alquanto scomoda se uno doveva ancora cambiarsi: o si rimaneva sudati e … dissetati, oppure dopo il primo bicchiere si ritirava la borsa, dove quasi tutti gli atleti hanno almeno una bottiglietta d'acqua, per potersi dissetare. Evabbè, la giornata non era particolarmente calda e bere non era certo un'esigenza primaria. Come avete visto, tutti peccati veniali.
Di contro la consegna
dei pettorali di gara è notevolmente migliorata. Essendo una gara
UISP, gli scorsi anni si doveva consegnare copia del certificato di
idoneità sportiva; quest'anno l'adempimento è stato evaso già in
fase di iscrizione per cui si è notevolmente snellita la procedura.
Se questo adempimento diverrà routine per tutte le gare UISP, sono
sicuro che le gare organizzate da società aderenti a questa
organizzazione aumenteranno notevolmente. In pratica dovrebbe
decadere il (quasi) monopolio della FIDAL nell'organizzare gare
podistiche. Qui l'euro per ogni atleta che la FIDAL riceve è stato
dirottato all'associazione Dynano
Camp, quindi anche l'euro è stato trasformato da “tassa” ad
“aiuto solidale”!
Come
sempre ottima la soluzione del palazzetto dello sport da utilizzare
come spogliatoio e come luogo di riscaldamento: beh, non certo per
“correre il riscaldamento”, ma per … stare al caldo!
Un
breve cenno alla gara che si è svolta sul tracciato ormai collaudato
da anni e che in gran parte era in mezzo alle risaie, ora a riposo.
La temperatura era vicina allo zero, ma un bel sole ha reso piacevole la
corsa riscaldando la temperatura di qualche grado. Un piccolo
inconveniente ha fatto sì che corressi più veloce. Alla partenza
avevo notato dei pacemaker con i palloncini delle 2h 10'. Bene, mi
sono detto, mi accodo e corro con loro. Appena partiti li raggiungo e
mi accodo per qualche centinaia di metri ai palloncini delle 2h15'.
Vedo dei palloncini che ci precedono di un paio di centinaia di
metri. La distanza rimane più o meno costante, solo ai ristori
prendono ulteriore vantaggio. Sono sempre a portata di vista, anche
se aumento l'andatura il distacco non diminuisce. A metà gara arriva
la salita, beh, la salitella, e questo dislivello fa sì che perda
contatto, anni fa fu con il Mao, ora con i palloncini che ormai dal
12o chilometro sono fuori vista. Mi rassegno e continuo la
gara sempre correndo, e la mia sensazione è che stia correndo
“veloce”, certo rispetto ai miei ritmi. Sorpasso pure molti
atleti. La sorpresa però arriva alla fine: taglio il traguardo,
incitato dallo “Zio Pier” e vedo che il cronometro segna poco più
di 2 ore! 2 h 03' 25” che in realtà sono 2 02 02!
Alla fine ecco svelato il mistero i palloncini: erano quelli delle due
ore!
Uhmmm,
rimane però un altro mistero: che fine hanno fatto i pacer delle 2 e
10? Ma erano effettivamente presenti oppure sono io che non so più
neppure leggere i numeri?
In
quest'ultimo caso dovrò mettermi a fianco di Tommaso, il mio piccolo
nipotino, e seguire le lezioni di nonna Rossana!
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