Ho corso diverse
maratone classificate “Eco”: ad esempio, quella del
“Chianti”, quella del “Barbaresco e del tartufo
d'Alba”, quella della “Val d'Arda” e pochi mesi fa
quella del “Monte Sole”. Maratone molto diverse tra di
loro, ma che hanno in comune, oltre alla definizione “eco”,
anche un'asprezza del percorso ed il fatto di transitare in alcune
zone difficilmente raggiungibili con mezzi, anche fuoristrada.
Tutte
queste ecomaratone offrivano ai partecipanti i canonici 8 ristori,
magari dislocati non alle distanze a cui si è abituati, cioè ogni 5
chilometri, partendo dal quinto. Ristori regolari con bevande, cibi
solidi e... bicchierini ed in alcuni casi pure bottigliette di
plastica. Alla partenza della gara ha destato preoccupazione trai i
partenti venire a sapere che i ristori non sarebbero stati otto, ma
sei e anche che non vi sarebbero state bottigliette né…
bicchierini! La quasi totalità dei partecipanti, non avvezza a gare
di trail o “eco”, non era a conoscenza di
questo fatto. Se almeno
fosse stato comunicato con un foglio consegnato assieme al pettorale
di gara, uno avrebbe potuto provvedere. “Ecco, se avessi letto
con attenzione il regolamento...” Come me, credo che molti
abbiano fatto questa considerazione. Beh, se uno l'avesse letto,
nulla sarebbe cambiato; infatti nel regolamento (vedi
regolamento) non vi era alcun riferimento né sul numero né
sulle modalità dei ristori. Per fortuna chi ha gestito i ristori ha
provveduto pure a fornire i bicchierini. Ma si sa la fortuna aiuta
gli audaci e … gli organizzatori alle prime armi. La fortuna in
questo caso è stato un provvidenziale temporale della sera prima
della gara, che ha contribuito ad abbassare la temperatura. Una
leggera brezza marina e l'ombra offerta dalla pineta hanno reso meno
afosa l'aria ed hanno contenuto… il malumore di molti concorrenti.
A parte questo inconveniente, la gara ha superato con sufficienza la
prova dei fatti. Percorso, come già accennato, per la quasi totalità
su strade sterrate che, nonostante il temporale della sera prima, non
erano infangate; solo in alcuni tratti si dovevano aggirare alcune
pozzanghere. Poche persone sul percorso, presenti però negli
attraversamenti di strade con traffico. Tracciato di gara ben
segnalato, sia con frecce sia con strisce arancioni visibili da molto
lontano. Oltre alla maratona, vi erano altre gare di contorno, o
meglio, meno lunghe. Non mi piace definire, come molti fanno, le gare
diverse dalla maratona “gare di contorno”. Tutte hanno la stessa
dignità, unica differenza la distanza più corta. “Mezza maratona
del sale”, “1/4 ecomaratona” di 11 chilometri, la “Corsa del
Sale” e un'inedita “Run & bike” di 25 chilometri hanno reso
possibile una nutrita partecipazione di atleti o di semplici
camminatori. La possibilità di poter correre in coppia ciclisti e
podisti ha dato la possibilità a figli di accompagnare papà e a
mogli di accompagnare mariti. Credo che questa sia una formula di
gara da sviluppare, avendo notato che ha riscosso un buon successo.
Nelle ultime maratone
un drappo giallo mi ha accompagnato: “Verità per Giulio”. Dopo
diversi mesi la situazione non sembra per nulla migliorata. Sempre
ambigua l'azione del governo Egiziano, non molto pressante ed
incisiva, ed oserei dire a tratti sfuggente, l'azione del governo
Italiano. Ieri con un drappo azzurro ho voluto salutare l'arrivo di
un nuovo nipotino: “Benvenuto, Tommaso!”. Una ventata di
ottimismo. Se posso esprimere un desiderio... a lungo termine, mi
piacerebbe correre tra 18 anni questa maratona con Tommaso! Per
quell'occasione ho già pronto il titolo del post “Il vecchio e
il bambino”. Certo, allora Tommaso non sarà più un bambino,
ma una bel giovanotto. Ricorderò questo post e Tommaso potrà
vedersi … neonato!
Spero che anche a voi
lettori sia data la possibilità di leggerlo!
- Ecomaratona del Sale 2016 -
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4h 37' 25"
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9
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620
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4h 37' 25"
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