Sembra
un paradosso eppure è proprio così, beh almeno in parte. Andiamo
con ordine. Ieri classico appuntamento a Terno d'Isola per la 37a
edizione della “Teremotata”.
Essere
alla 37a
edizione la dice lunga sulla tradizione di questa corsa, organizzata
come sempre ottimamente dal gruppo podistico “I Teremocc
de Teren”. Se alcuni anni fa
era facile trovare gare non competitive con distanze superiori ai 30
chilometri anche nella nostra provincia, ora è solo qui che si trova
una gara con lunghezza superiore ai 40 chilometri. Va dato quindi
atto dell'impegno profuso dal gruppo di Terno in questa gara. Impegno
ancor più gravoso se si tiene conto della particolarità del
percorso, quasi tutto su sentieri e con notevoli dislivelli.
Detto
questo si deve pur rilevare che le segnalazioni chilometriche poste
dall'organizzazione lasciano alquanto a desiderare e presentano
qualche strana anomalia.
Come sapete, corro sia
senza cronometro che senza
G****, ma so calcolare abbastanza bene la distanza in base alla mia
andatura ed ai compagni
|
Un simpatico osservatore...
del corridore! |
occasionali di viaggio che, nonostante io
non voglia saperlo,
continuano a dire distanza e tempo. Beh, devono pur far sapere che
loro sono corridori evoluti, e quindi hanno tutti gli strumenti
tecnologici per valutare la loro prestazione; ma questa non è una
gara non competitiva? Boh, forse è quello che penso io. Quindi, in
base alla mia esperienza ed ai “suggerimenti”, si vede subito che
i primi chilometri sono più corti. Visto che non sono proprio in
piano la notizia non può far altro che piacere. Percorso duro come
sempre, anche se quest'anno, dopo due edizioni “disastrose”
dal punto di vista meteorologico (“Teremotata: ripide salite,
discese scivolose, pianura fangosa... la schiena ringrazia!” -vedi-
& “35a Teremotata”... dalla pioggia rovinata! -vedi-),
i sentieri sono più facilmente percorribili, ma soprattutto più
sicuri. All'inizio dell'ultima salita del Monte Canto, dove i
percorsi della 32 & 50 km si uniscono per arrivare al traguardo
con percorso comune, sono ben evidenziati due cartelli dei chilometri
percorsi: 20 per la 32 chilometri e 40 per la 50. Notate nulla di
strano? Se la matematica non è un'opinione,
mancano 12 chilometri per la distanza in questo caso più corta e 10
per quella più lunga! “Sei
sempre il solito pignolo, tu!”.
“Preciso” dico io. Vabbè,
chi ha fatto la distanza
lunga, essendo probabilmente un po' più stanco, impiega lo stesso
tempo per arrivare al traguardo e quindi... il “buon”
organizzatore gli concede un “abbuono”
di due chilometri. Passano i chilometri … ecco
il cartello che indica: sei
chilometri
al traguardo! Sei? Sei
miglia forse... e quello che è più strano è
che ora non si passa più
per sentieri impervi, ma su larghi sentieri e con tratti di strada
pure asfaltati, e quindi più
facilmente misurabili.
Invito gli organizzatori a posizionare meglio
per la prossima edizione i
cartelli chilometrici... (si
mettano pure in contatto con gli amici che organizzano la
“Strasuisio”
per un corso in comune, eh, eh, eh! -vedi-).In
definitiva queste sono le distanze che ho sentito dire all'arrivo:
44,3 per la lunga e 30,6 per la distanza più corta. Non sono in
grado di valutare la lunga, ma penso che la corta sia per me ancora
più... corta!
Nonostante
la difficoltà della corsa, credo che anche il prossimo anno sarò
alla partenza, in quanto la fatica è ampiamente ripagata dalla
bellezza del paesaggio, soprattutto se si troverà una bella giornata
autunnale come quella di ieri, e dalla perfetta ed amichevole
ospitalità degli amici di Terno d'Isola.
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Piccole devozioni sui monti di Papa Giovanni XXIII |
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