martedì 30 gennaio 2024

Due gambe per il dottor Gamba

Prologo

3 dicembre. Eccoci presenti alla cena “sociale e solidale” organizzata dalla Fondazione Pietro Gamba, presso l'oratorio di Borgo Santa Caterina. “Solidale” perché lo scopo principale è raccogliere fondi da destinare alla Fondazione e “sociale”, ma secondo me il termine più corretto sarebbe “socializzante” (nel senso di “ capace di instaurare e sviluppare rapporti sociali”) tra i presenti, infatti nessun posto assegnato preventivamente, nessun gruppo chiuso, ma disposizioni “a caso” tra tutti i presenti. Ecco che io e Rossana, “vecchietti”, siamo capitati in un tavolo di “giovincelli” (beh, più o meno, avendo alcuni di essi l'età delle nostre figlie). Semplice il menù (se paragonato però ai pasti di molti pazienti del dottore era un pasto di gala), interessanti e coinvolgenti i nostri discorsi a tavola, avendo avuto modo di confrontare le aspettative dei giovani commensali con il nostro vissuto e scoprendo punti di contatto. Già, ma chi è il dottor Gamba e soprattutto cosa fa? 

Questa, sono sicuro, è la vostra domanda. Sintetica la risposta: “...
dal 1986 il dott. Gamba offre cure mediche ai campesinos, i poverissimi contadini delle Ande boliviane, nell’ospedale da lui stesso fondato e costruito. La nostra Fondazione si occupa di reperire i fondi per sostenere la sua opera.” Questo è quanto riportato sul sito della “Milano Marathon”. (per chi volesse approfondire l'argomento – vedi -)

Milano Marathon? Sì, certo, è qui il punto di contatto con il mio blog, che parla di corse, maratone etc. etc., con la Fondazione.

Durante la cena il dr. Gamba, presentato dall'amico Claudio, sapendo del numero di maratone da me disputate (beh, si sa che Claudio non sa trattenere segreti), ha voluto conoscermi. In effetti correre una maratona non ha nulla di eroico, eroico semmai è quello che ha fatto, fa e farà Pietro nel suo ospedale nelle terre Andine. Ma tant'è. Dopo un paio di giorni ricevo questo messaggio di WhatsApp:

Buongiorno, Fausto, ho avuto il suo numero da Claudio Dossi. Ci siamo conosciuti l'altra sera alla cena all'oratorio Santa Caterina. Innanzitutto ancora complimenti per le sue 700 e rotte maratone, traguardo davvero impensabile per me. Le scrivo perché mi occupo dell'organizzazione della Relay Marathon di Milano per conto della Fondazione Pietro Gamba e volevo invitarla a partecipare con noi. Sono certo che conoscerà già come funziona e sarà al corrente del fatto che i soldi che raccoglieremo verranno devoluti all'ospedale di Pietro. Quest'anno abbiamo come obiettivo il raggiungimento di 35 squadre: sarebbe una manna dal cielo se riuscisse a darci una mano. Le inoltro la locandina dell'evento e rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento. Grazie e buon Natale. Davide”

Pur essendo favorevole all'iniziativa, devo declinare l'offerta come “partecipante” ad un tratto della staffetta: la maratona per me (almeno fino ad ora) ha solo il chilometraggio di 42195 metri. Ma, rileggendo con attenzione il messaggio, vedo non mi si chiede di partecipare come staffettista ma solo di “... dare una mano ...”. Questo posso farlo.

Ecco quindi che lancio l'appello a tutti i lettori del blog, affinché possano far raggiungere a Davide l'obiettivo. Appello con poche speranze? Non credo proprio. Sempre più spesso chi corre abbina anche un fine solidale. Domenica scorsa, per esempio, la corsa “StraStezzano” ha devoluto il ricavato all'Associazione di ricerca sul Cancro Mario Negri ed a altre varie associazioni del territorio. Nel mio comune a fine maggio si corre la “Corsa di Leo”, per finanziare la “Casa di Leo”, che per inciso è a poche decine di metri da casa mia. Che dire poi della vulcanica Margaret dei Podisti Insonni”, che oltre a farlo presto … il correre, si è inventata, con la collaborazione del mio gruppo i Runners Bergamo, la “Papa Gio Run”, che solo nell'ultima edizione ha staccato un assegno di 28.000 euro. Sicuramente ci saranno altre manifestazioni in provincia altrettanto meritevoli. Queste sono solo alcune delle corse “solidali” che si disputano nella mia provincia. I podisti hanno un cuore! Un cuore e non solo, hanno anche due gambe per cui sono sicuro che per una domenica, e più precisamente domenica 7 aprile, potranno “noleggiarle” alla fondazione Pietro Gamba!

Come fare? Evabbé, vi voglio aiutare qui il link con tutte le informazioni tra cui il numero di telefono di Davide con cui potete mettervi in contatto per l'iscrizione. Ah, dimenticavo, non bisogna essere degli atleti top per partecipare, anzi, secondo una mia teoria, più tempo si impiega a percorrere il proprio tratto del percorso più il “marchio” della fondazione Gamba rimane esposto e quindi con più possibilità di essere visto.

P.S. Avevo pensato pure io di correre con la maglietta dell'associazione, ma, essendo la gara valida come campionato di società, dovrò correre con la divisa sociale, altrimenti avrei fatto “tanta e tanta” pubblicità!

Epilogo

Non fatemi fare brutta figura, aiutiamo Davide a raggiungere il suo obiettivo di 35 squadre, ma, siccome mi piace sognare, perché non42?

 



Cronaca dell'edizione del 2019

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