Una mezza maratona per ricominciare. Il titolo potrebbe sembrare strano per una gara podistica, ma se avrete la pazienza di leggere il post fino alla fine, converrete con me che è un titolo che ha un suo perché.
È da un paio di mesi che non corro più, o meglio corro (poco) senza un fine specifico; nessuna corsa anche non competitiva quest'estate per via del “tempo”, inteso in primo luogo come tempo atmosferico: il troppo caldo sconsigliava non solo la corsa, ma richiedeva anche la necessità di stare in luoghi ombreggiati. In secondo luogo “tempo” inteso come tempo trascorso dalla nascita, beh, la mia età, che dissuadeva, la mattina, di mettere in pratica i buoni propositi fatti la sera prima. Invecchiando ci si impigrisce un po' e la mancanza di obiettivi a breve termine rendeva facile cambiare idea. Ora le giornate si sono rinfrescate, ci sono obiettivi all'orizzonte, per cui oggi in programma una mezza maratona per iniziare.
Ad essere sincero, il perdurare di un fastidioso dolore al polpaccio sinistro consiglierebbe un'altra domenica di riposo, ma secondo il mio massaggiatore/motivatore/psicologo, Stefano, il problema più che al polpaccio è “nella testa”, per cui ho seguito il suo consiglio: “Corri, è tutto a posto e poi con il tuo ritmo … che problemi vuoi avere?”. Ok, allora, ecco che oggi, oltre alle scarpe da corsa, dovrò indossare pure il cronometro, un amico che mi segue da molti anni e che è stato testimone anche di tempi molto buoni (almeno per me) in maratona. I vecchi amici non si tradiscono per cui, nonostante le numerose offerte, da parte di Rossana, di regalarmi uno smartwatch, eccomi con il mio amico cronometro al polso affrontare una mezza maratona. Non ci sarebbe nessun problema se il tracciato della gara fosse da punto a punto. Si preme il pulsante di avvio del cronometro alla partenza e si preme lo stop a termine corsa. Qualche problema sussiste, invece, se, come nel mio caso, il tracciato prevede per completare la gara 10 giri. Ok, il mio vecchio amico mi consentirebbe, oltre a contare i giri, anche di registrare il tempo sul giro, ma … preferisco utilizzare le foglie: 1 giro, una foglia! “Tangibile” il passare dei chilometri! Per la mezza di oggi mi sono prefissato due obiettivi: il primo era quello di terminarla con un tempo inferiore alle tre ore (tempo limite per la mia prossima gara competitiva, la i021zero97); il secondo era quello di chiuderla sotto le 2h45'. In ogni caso obiettivo minimo era quello di correre per tutti i dieci giri, indipendentemente dall'andatura. Giornata ideale per re-iniziare a correre: soleggiata, ma con una leggera brezza mattutina che favoriva la corsa. Come al solito, numerosi atleti sull'anello del parco Callioni che avevano un ritmo molto superiore al mio. Eh, sì, devo proprio dire che le previsioni di Stefano erano azzeccate; infatti dopo un paio di giri il dolore al polpaccio piano piano si attutiva fino a scomparire del tutto dopo poco. Eccomi quindi, senza altri particolari problemi, con all'attivo dieci foglie. Ultimi metri per completare la giusta distanza della mezza maratona e … Clic schiaccio il pulsante del vecchio amico: 2h 49' e ventitré secondi! Lo so che per gli amanti dei tempi è un tempo alto. In effetti alcuni atleti della mia società con quel tempo tagliano il traguardo della maratona. Ma io credo anche che i “tempi” debbano tener conto del “tempo”, in relazione al concetto di tempo già espresso all'inizio del post. Io oggi, per tutta la serie di motivi di cui sopra, sono contento del “tempo”, sia quello segnato sul mio vecchio amico, sia di quello oggetto delle considerazioni mattutine di Paolo Sottocorona. Come consuetudine, le gare che organizzo - a proposito, anche oggi mi sono piazzato al primo posto - hanno una quota di iscrizione. Quella di oggi è servita per rimpinguare il conto per l'acquisto di materiale scolastico da inviare in Ucraina. Buona fino ad ora la dotazione che sono riuscito ad acquistare per trenta alunni. Fra breve terminerò l'acquisto del materiale e lo consegnerò all'associazione ZLAGHODA di Bergamo, che provvederà ad inviarlo in Ucraina. Ecco quindi il senso del titolo del post: le foglie si sono trasformate in fogli. Fogli di quaderni, sui quali spero che i bambini Ucraini possono scrivere finalmente la parola PACE! Questo credo sia non solo il mio augurio, ma quello di tutti i lettori del blog: quello di veder presto trasformato il tempo di guerra in un giusto e duraturo tempo di PACE!Se dovessero servire altri fondi, nessun problema: l'anello del Parco Callioni è sempre disponibile per altra gare!
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