Contrariamente al
solito, questa volta inizio il post partendo dalla descrizione della
mia gara. Ci sono delle gare a
cui non posso mancare, e questa volta non mi riferisco alle maratone
di cui sono senatore, anche se senza il meritato vitalizio (come
dicono alcuni veri ex-senatori della Repubblica, che magari hanno
visto gli scranni di palazzo Madama a Roma meno volte di quante io ho
partecipato alle maratone di Reggio Emilia e Padova …). Questa è
una manifestazione sportiva non competitiva di “casa”. Eh, sì,
proprio di casa nel vero senso della parola, beh questa volta in un
senso più ampio. Infatti non l'ho corsa, come molte gare, nel
giardino di casa mia, ma fuori casa di un centinaio di metri, dove
era posto il ritrovo di partenza. La stessa distanza che mi separa da
una bella realtà sorta nel 2018 a Treviolo: la “Casa di Leo”.
Partecipazione, come dicevo, quasi d'obbligo. Infatti qui il “mezzo”
(la corsa) è legato al “fine”: una raccolta di fondi per
ampliare la Casa di Leo, non solo aggiungendo spazi, ma soprattutto
aggiungendo servizi.
Dopo il “malo male” le mie corse sono, quasi
sempre, in solitaria, per cui, quando mi si offre la possibilità di
correrle in compagnia, sono contento. Ecco che domenica si prospetta
una corsa in compagnia: Rosa “Tartallegra” mi propone di correre
assieme, anche se premette: “... piano, in quanto non sono
allenata ...”. Mi faccio sedurre dalla proposta che abbina due
vantaggi: la compagnia ed il correre “piano”. Pronti,
partenza … via, direbbe mio nipotino Tommaso. Così è, corro su
strade che conosco, per cui non mi faccio distrarre dal paesaggio e
vorrei amabilmente chiacchierare. Ma solo Esopo riusciva a far
parlare animali di diversa specie. Qui la Tartallegra ed il Lupo
Solitario hanno difficoltà, in quanto, più che una Tartallegra,
Rosa è una TartaVeloce ed io, più che un Lupo Solitario, sembro
essere un Lupo azzoppato, che fa fatica a tenere il passo di una
tartaruga, o meglio, riesce a tenerlo, ma con il … fiatone, che
alla fine impedisce di parlare.
Evabbè, almeno oggi non corro da
solo. La nostra andatura si stabilizza e per alcuni momenti si
chiacchiera pure, ma … tutte le più belle storie sono brevi.
Infatti alla deviazione Rosa saluta e prende la via più breve per
casa! “Abbandonato!”. La mia fortuna è stata quella di correre
su strade di casa, per cui non mi sono perso e ho raggiunto la fine,
supportato negli ultimi chilometri da Santo (di nome e di fatto), che
ha reso meno triste la parte finale della gara. In ogni caso
ringrazio Tartallegra Rosa, che mi ha dato lo spunto per scrivere
questo post, come sempre un po' “strampalato” ed in linea con ...
la linea editoriale del blog.
Termino il post con un
argomento più serio. Come dicevo all'inizio, la manifestazione aveva
uno scopo benefico, beh, io direi due. Il primo raccogliere fondi per
l'ampliamento della Casa di Leo, ma il secondo, non certo per
importanza, è dare informazioni sulle attività.
Ma chi più della mamma
di Leo può spiegare che cosa rappresenta una realtà come la casa di
Leo? Lascio la parola a Susanna, la mamma …
Sono sicuro che molti
di voi avranno, dopo aver sentito le parole della mamma di Leo, ma
soprattutto le parole di Leo, gli occhi “sudati”. Mie parole a
questo punto sarebbero del tutto superflue …
Bene, allora ecco un
buon motivo per contribuire affinché la Casa di Leo diventi un po'
di più la casa di … tanti Leo!
“Non smettete di combattere,
resistete!”
(Leonardo Morghen)
Maggiori
informazioni sulla CASA DI LEO – clicca
qui -
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