lunedì 1 maggio 2023

Decimal point is comma

Premessa

Il separatore decimale è un simbolo usato per separare la parte intera da quella frazionaria in un numero. Con i numeri arabi sono usati come separatori decimali la virgola e il punto. La 22ª Conferenza generale dei pesi e delle misure ha dichiarato, nel 2003, che «il simbolo per il marcatore decimale deve essere il punto sulla linea [di base] o la virgola sulla linea [di base]». Ha inoltre ribadito che «i numeri possono essere divisi in gruppi di tre, al fine di facilitarne la lettura, né punti né virgole devono essere inseriti negli spazi tra i gruppi». (fonte Wikipedia). 

Non mi dilungo oltre, chi volesse approfondire l'argomento può attivare il link inserito a Wikipedia.

Ma perché questa lezione di matematica su un blog che principalmente pubblica post legati al mondo della corsa? Beh, un po' per curiosità ed un po' per “la precisione”!

Mi piace scoprire sempre delle novità nel mondo del “correre”. Chi pensa che sia un ambiente che non ha più nessuna novità da offrire, si sbaglia di grosso. Quando iniziai a correre il … secolo scorso sembrava che la maratona fosse il limite a cui aspirare; chi correva tale gara era visto quasi come un super uomo. Pochi decenni sono passati da allora ed il maratoneta è da molti visto quasi come un paria, beh, forse non proprio così, ma ora la maratona è alla portata di quasi tutti, e non fa più notizia anche un ottantenne che corre tale gara.


Un breve excursus sulla progressione negli anni, sulle difficoltà sempre crescenti della corsa: la 100 chilometri, di cui il Passatore è l'esempio più longevo. Alla distanza si è cercato di aggiungere difficoltà altimetriche; ne è un esempio la 9 colli: oltre 200 km, fino all'ultima nata, la Milano Sanremo, gara che rispecchia quella corsa in bicicletta di 294 km. Per non parlare dei trail massacranti, UTMB, 171 km con dislivello 9963 M+, con i suoi fratellini minori. E quando questo sembrava il punto di arrivo, ecco comparire sulla scena: il Tor de Giant (330 km con dislivello 24000 M+). Fine? No di certo: Tor de Glacier (450 km con dislivello 32000 M+). per non parlare delle gare che vanno dalla “distanza” (temporale) di ore: 6, 12, 24, 48, a quella di giorni 6. Uhmmm, forse mi sono dilungato un po' troppo e rischio di perdere il filo. Ecco la mia ultima scoperta: la “Backyard ultra”, una gara che credo sia di difficile interpretazione agonistica, dove la volontà a terminarla va di pari passo alle forze impegnate e probabilmente non rimarrà solo il più forte, ma il più determinato. Che sia questa l'ultima frontiera della gara di corsa? “L'inventore” di questo tipo di gare è Lazarus Lake, già organizzatore della (o delle) Barkley Marathons: “Un nome, una garanzia … di farvi soffrire sempre di più!”.

Backyard ultra

The backyard ultra is a form of ultramarathon race where competitors must consecutively run the distance of 6,706 meters (4.167 miles) in less than one hour.  Description Exactly one hour after a backyard ultra's first starting time, the competitors run 4.167 miles (6.706 km) with a one-hour window to finish. The distance the runners race each hour is set at 100:24 miles or 6705.6 meters, which is then rounded up to 6706 meters. (fonte Wikipedia vesione inglese).

La “Backyard ultra” ha pure un suo logo registrato …

… ed è appunto osservandolo che ho notato qualcosa di strano. Il logo riporta le distanze in modo errato. 

Logo italiano ...
corretto!

Infatti 6.706 meter NON corrispondono affatto a 4.167 miles. Delle due l'una: o correggiamo 6,706 meter = 4.167 miles quindi utilizzando il “.” (punto) come separatore frazionario del numero sistema anglosassone, oppure cambiamo l'unità di misura: 6.706 kilometres = 4.167 miles, soluzione che personalmente ritengo più corretta per affinità di lunghezza tra chilometri e miglia. Soluzioni che si possono anche facilmente evincere dalla lettura della descrizione della gara pubblicate sulla già citata fonte di Wikipedia.

Lo so che forse è un post che potevo anche tralasciare di scrivere per la scarsa importanza dell'argomento, ma due sono i motivi per cui l'ho scritto. Il primo è che correndo da solo sul percorso del parco Callioni devo in qualche modo tenere impegnata la mente, il secondo è per … la precisione!

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