Notte prima della
maratona. Come al solito,
nonostante ne abbia corse già parecchie, è una notte quasi insonne.
Dormo per bervi periodi, che sembrano interminabili, anche se durano
pochi minuti e rimango sveglio per il resto della notte. Ormai ci
sono abituato: sarà per lo stress da maratona, sarà per la paura di
non svegliarmi in tempo. Non ci posso fare nulla. La prima battuta
che Ferdinando mi rivolge prima della della partenze è ormai
scontata, quasi un mantra: “Hai dormito bene stanotte?”,
seguita da una risatina. Beh, questa notte avrei potuto dormire
tranquillamente. Infatti, pur essendo iscritto alla “Maratona
dei Luoghi Verdiani”, non prenderò il via.
A tenermi sveglio
però è il motivo della mia non partecipazione alla gara: un dolore
nella parte sinistra della schiena. Appena mi giro nel letto il
dolore mi fa svegliare ed allora … corro!
Beh, corro con la mente!
Ho partecipato a quasi tutte le edizione della maratona che parte da
Salsomaggiore ed arriva a Busseto (20 partecipazioni su 21 edizioni
fino ad ora disputate) ed, avendo la corsa mantenuto il percorso
quasi sempre uguale, lo conosco perfettamente. Eccomi quindi
schierato alla partenza che avviene in leggera discesa, arrivare a
Fidenza, dove è posto il traguardo della 10 chilometri. Si prosegue
poi per raggiungere il secondo traguardo: la mezza. Qui incontriamo
le due salite della gara, beh due cavalcavia, ma pur sempre con
salita!. Nella seconda parte della gara gli atleti in gara sono di
molto diminuiti. Prossimo traguardo posto a Soragna, dove si passa
all'interno dello splendido castello, 30° chilometro. Ultimi
chilometri, corsi in gran parte sulle note di Verdi, e finalmente
ecco l'acciottolato che contraddistingue gli ultimi metri… Arrivato? No, quest'anno tutto
rimane un “sogno”, un sogno ad occhi aperti, fatto nella
notte insonne prima della maratona! Se fossi stato in
corsa, ora, avrei dovuto essere più o meno a metà gara. Eh sì, non
riesco stare lontano della maratona; anche se in modo virtuale,
“sono” al fianco di Fausto che oggi sarà premiato, avendo
partecipato a tutte le edizioni. È uno dei tre ultimi rimasti, in
buona compagnia di Giuseppe e Fabio.Mentre scrivo le ultime
righe di questo post, mi tornano alla mente amici che a questa gara
non parteciperanno più. Rivedo William, che sotto la pioggia
dirigeva, con tanto di bacchetta, l'orchestra … nascosta in un
altoparlante; Antonio, che
in una della sue ultime apparizioni, sembrava un guerriero ninja,
tutto vestito di nero, con fazzoletto calato sul viso per ripararsi
dal freddo pungente. Ricordo il tempo passato, al traguardo, per
attendere l'arrivo di Giuseppe
che, pur essendo “stravolto”, aveva sempre un sorriso che gli
illuminava il volto. Qui il solito copione: intervista di Roberto e
foto con le “ragazze”. Da
parte mia spero, l'anno prossimo, di poter scrivere un post con il
resoconto “reale” della mia gara.
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