Diventa sempre più
difficile per me, correndo una normale maratona alla quale ho già
partecipato, trovare nuovi argomenti per il post. Ho riletto il post
scritto lo scorso anno e quest'anno lo potrei riscrivere “paro,
paro”. Maratona con stessi pregi e stessi (piccoli) difetti;
tutt'al più dovrei sottolineare la simpatia di tutti gli addetti lungo
il percorso, che hanno avuto anche per noi “chiudi fila” un
incitamento ed un sorriso. Credo sia necessaria una piccola premessa per capire fino in fondo il senso di questo post. Ho la massima considerazione degli atleti che vogliono ottenere in ogni gara un risultato di prestigio e per questo dedicano molto tempo alla preparazione: allenamenti mirati seguendo rigide tabelle, una cura quasi maniacale della dieta, etc. etc.
Certo questo impegno
alla fine rende. Molte volte il risultato è “pagato” con un
premio che in alcuni casi non è certo simbolico, essendo un premio
in denaro. Il più delle volte il premio consiste in meravigliosi
cesti con specialità gastronomiche locali che evitano al fortunato
la spesa settimanale. In alcuni gruppi sportivi, tra cui il nostro,
questi atleti sono supportati dalle società con vari benefit. Altro
vantaggio è la citazione nei vari articoli pubblicati dalla società,
sulle varie piattaforme, che offrono una vetrina mediatica.
Ma per fortuna del
mondo “podismo”, ci sono altre realtà che non sono eccezioni, ma
sono la normalità. Atleti che partecipano alle gare per il gusto di
esserci. Questo non vuol certo dire che anche loro non facciano
sacrifici, che non si allenino, che non prendano seriamente il loro
modo di essere atleti. È lo spirito diverso. L'allenamento è più
che altro un'occasione per ritrovare gli amici in settimana, per
prendere bonariamente in giro la prestazione deludente del compagno,
ma alla fine ci si ritrova tutti al tavolo di un bar per lanciare
nuove sfide nella prossima gara. In gara questi atleti non prendono
neppure in considerazione il ritiro, se il risultato finale non è
quello sperato: la gara va comunque onorata ed il risultato portato a
casa! Insomma corrono senza pensieri e, comunque vada la gara, sarà
sempre un successo.
Con l'amico alla partenza |
In occasione della
seconda edizione della Maratona dei Navigli,
che si è disputata ad Abbiategrasso ed è stata organizzata Rotary
Club locale, ho avuto modo di partecipare - visto che sono stato
abbandonato dalle Pecore Nere che hanno corso la Maratona di Venezia
- con un paio di questi atleti. “Correre senza pensieri”
non vuol certo dire andare piano; infatti, quando io stavo tagliando
il traguardo, loro stavano tagliando una bella bistecca di cervo,
disposta su una fumante fetta di polenta (questa volta senza nessun
additivo!). Potrei dilungarmi molto su questo argomento, ma
rischierei di annoiarvi e quindi di perdere... lettori.
Sono convinto che avete
capito il concetto.
Breve cenno della mia
gara da solitaria Pecora Nera. Solitaria, ma non sola. Ieri ho corso
tutta la gara in compagnia di Rita e di Ottavio. Conosco Rita dal
secolo scorso ed in varie occasioni abbiamo fatto gara di coppia,
certo con tempi molto più bassi degli attuali, ma eravamo molto più
giovani e più avvezzi alla fatica. Nella gara di ieri lo sforzo più
grande è stato ricordare aneddoti di quelle gare e di ricordo in
ricordo siamo arrivati alla fine trascinando con noi pure Ottavio che
in più di un'occasione voleva mollare, ma non volendo perdere i
nostri racconti è stato costretto a tenere il nostro passo.
Come ultima annotazione
vi invito ad osservare le foto dei miei compagni di viaggio
all'arrivo. Volti distesi, sorriso sulle labbra, pronti per una nuova
gara!
La foto del mio arrivo?
Assente! Beh, visto il tempo impiegato, pure il fotografo si è
stufato di aspettare!
Sito WEB
manifestazione
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Ordine di
arrivo
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- Maratona dei Navigli-
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4h 51' 23"
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639/10
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292/314
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8/10
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4h 51' 01"
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6'52"
min/km
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