Fine
giugno caldo, temperature alte, afa soffocante; queste generalmente
le condizioni in cui si corre questa gara. Ecco quindi che
l'organizzazione, per rendere questi disagi al minimo, sceglie un
tracciato su strade di campagna, in mezzo a coltivazioni di mais,
accanto a canali di irrigazione e su stradine in gran parte con
alberi. Terminata la gara, ecco una bella fetta di anguria fresca
attendere gli accaldati corridori, non una striminzita fettina, poco
più che un assaggio, come capita in molte gare, ma una fetta degna
di tale nome. Gli scorsi anni era il buon Giuliano a sopraintendere
al “catering anguria”; quest'anno ha preferito il fresco mare
Adriatico al caldo afoso e delle Prealpi Orobiche. Percorso in mezzo
ai campi, anguria fresca alla fine, poteva forse mancare un lato
positivo prima della gara? Certo che no! Ampio parcheggio a pochi
metri dalla partenza. Avere un parcheggio vicino alla partenza non
solo è gradito per … il ritorno, ma sconsiglia ai malintenzionati
di avvicinarsi alle auto per compiere qualche furto, dove il danno
maggiore non è il furto subito, ma le spese per riparare l'auto.
Quest'anno a fare da posteggiatore era pure presente Claudio, che ne
approfitta per una giornata di riposo in attesa di poter partecipare
al raid delle Orobie. Superato l'infortunio, la preparazione oggi è
consistita in un paio di birrette (eh sì, fare il posteggiatore
mette sete). A lui il mio miglior augurio per la sua prossima
impresa.
Queste
le premesse. Quelle che in condizioni normali sono dei vantaggi,
nella corsa di domenica si sono tramutate in svantaggi, non certo per
colpa dell'organizzazione, ma per colpa di Giove Pluvio. I giorni
precedenti la gara i telegiornali elencavano i danni prodotti dalla
siccità: fiumi con corsi d'acqua praticamente asciutti, raccolti
perduti, svenimenti in città per colpi di calore, per cui avevamo
messo in preventivo una corsa calda, ma... ore 7.00: alla partenza un
cielo plumbeo faceva presagire il peggio, ma gli amanti della
tecnologia, più che guardare il cielo consultavano i loro smarphone
e sentenziavano: “No, stamattina presto non pioverà; le
previsioni dicono che i temporali saranno dopo le 11.00....”.
Consolati (?) da questa previsione, partiamo ed infatti dopo pochi
minuti si scatena un violento temporale! Incontriamo numerosi
corridori che stanno percorrendo il percorso in senso contrario,
stanno tornando al coperto. Ma le Pecore Nere sono testarde e
continuano per il verso giusto... più che correndo quasi nuotando,
infatti il violento temporale in pochi minuti ha trasformato i
sentieri di campagna in veri e propri torrenti, dove l'acqua supera
abbondantemente la caviglia. Numerosi sono pure gli alberi abbattuti
dal vento per cui la corsa si trasforma in un percorso ad ostacoli.
L'asfalto è una chimera! Fortunatamente il violento temporale dopo
circa un'oretta termina, il cielo rimane ancora scuro e nuvole
minacciose si vedono all'orizzonte, ma per stamattina la pioggia non
si farà più sentire... L'ultimo ostacolo prima dell'arrivo è
rappresentato da due canali paralleli che, esondati per la pioggia,
si sono uniti ed hanno sommerso il sentiero che li divideva.
Osservando gli atleti che ci precedevano sembrava quasi che stessero
camminando sull'acqua!
Alla
fine, nonostante la giornata non fosse afosa, una bella fetta
d'anguria fresca l'ho mangiata ugualmente. Potevo forse non
rispettare la tradizione?
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