lunedì 12 dicembre 2016

“E no, così non si fa!”

Mese di dicembre, due eventi che lo segnano: il Natale e la Maratona di Reggio. Più antico il primo evento, maggiorenne ieri il secondo. Evabbè, maggiorenne secondo le leggi di qualche anno fa!
Ieri si è disputata la 21a edizione della “Maratona di Reggio Emilia, città del Tricolore”, organizzata dalla società Tricolore Sport Marathon. Partecipare a questa gara è uno degli obiettivi che mi pongo all'inizio dell'anno e … anche quest'anno obiettivo raggiunto!
Ventuno edizioni, ventuno partecipazioni.

Partecipare da sempre a questa maratona ha un unico difetto: non sapere più cosa scrivere sulla gara. Tutto sempre prefetto. Un sintetico e veloce riepilogo: consegna dei pettorali di gara veloce e professionale, possibilità di avere la maglia della taglia desiderata anche per gli ultimi, palestra riscaldata utilizzata sia per cambiarsi sia come deposito borse autogestito, ristori che oltre ai soliti generi hanno sempre un bicchiere di tè caldo, spugnaggi con spugne (e non tutte le maratone, anche alcune internazionali, lo fanno.... vedi Milano) e con la possibilità di scegliere la propria fredda, tiepida o asciutta, asciugamano di stoffa offerto subito dopo aver tagliato il traguardo, medaglia sempre di ottima fattura. Oltre a tutto questo il sorriso di Paolo che ti accoglie a pochi metri dal traguardo e che di colpi ti fa sparire tutti i dolori (beh, quasi tutti). Per quanto riguarda i “Senatori” poi vi è un trattamento diverso, e poi dicono della casta... A parte l'iscrizione gratuita, viene riservata loro la possibilità di partire nella prima griglia accanto ad atleti che puntano a vincere la gara. Per la verità anche io punto alla vittoria, ma solo dopo un paio di metri mi rendo conto che non la posso raggiungere e così corro tranquillo! Partire nelle prime posizioni
generalmente non mi piace, ma qui è diverso. Questa è una maratona a cui partecipano moltissimi amici e partendo davanti ho la possibilità di salutarli e di fare gli auguri di buone feste... mentre mi passano velocemente davanti. Per la verità un elemento stona tra tutti questi pregi: il maratoneta, o meglio alcuni maratoneti! Mi riferisco a quelli che, dopo aver utilizzato un integratore od un gel, gettano il contenitore lungo il percorso. Ho notato che alcuni lo fanno a poche decine di metri dal punto di ristoro. Ma come? Si “pretende” che l'organizzazione offra una palestra pulita ed ordinata, servizi agibili, e poi non si ha neppure il buon senso di gettare il “blister” usato nei bidoni o quanto meno di portarlo fino al punto di ristoro? Ma forse sono io che faccio cattivi pensieri; vuoi vedere che non si tratta di maleducazione, ma solo di un buon gesto per segnalare il percorso, come novelli Pollicini, per gli atleti che seguono e far sì che non smarriscano la strada del traguardo? Beh, lasciamo questo compito all'organizzazione...

Ieri corsa in compagnia di Ferdinando, che ha gettato il cuore oltre l'ostacolo ed ha deciso di partecipare alla maratona nonostante non fossero del tutto superati i suoi acciacchi. Sono stati di buon auspicio e “performanti” le partecipazioni ad alcune non competitive, ma soprattutto un paio di allenamenti con i “pensionati”! Abbiamo fatto una buona parte del percorso assieme ed ha subito notato che il dolore al tallone non era poi così fastidioso. Certamente merito di una miracolosa pomata. Ma... verso il 15° chilometro, sul tratto in salita che porta nel comune di Montecavolo, mi è venuto un dolore al tallone, proprio nello stesso punto di Ferdinando!
Acc... a lui il dolore si attenua ed a me viene” penso, non è certo un caso. Ok, condividere i chilometri, ok condividere il freddo, ok condividere pure la fatica … ma che ognuno si tenga i suoi problemi fisici! “E no, Ferdinando, così non si fa!” Scherzi a parte mi ha fatto piacere correre in sua compagnia, come lo scorsa anno lo fu correre tutta la maratona con Alfonso. In fondo anche queste sono le piccole soddisfazione che si possono “ricevere dalla maratona”. Concludo segnalando il best personal di GianMario (il suo sorriso sulla via del ritorno vale più di mille parole), la prima posizione tra le Pecore Nere di Fausto, che ha potuto correre in tutta tranquillità sapendo dei malanni del “Ferdi”, infine la prestazione di Giuliano che termina la maratona entro il termine stabilito, anche se per pochi secondi, ma l'importante era portarla a termine... e “lui la portò!”.
Che dire della mia prestazione? Terminai in 4h 24' nel 2015, con il tempo di 4h 23' lo scorso anno e 4h 22' è il tempo dell'ultima edizione. Vuoi vedere che, mantenendo questo trend positivo, tra un paio di secoli posso pure io vincere la maratona di Reggio Emilia? 

- Maratona Reggio Emilia- 
4h 22' 32" 
 
 18
 629
4h 22' 25"  




1 commento:

  1. condivido la polemica con coloro che gettano oggetti ovunque invece di tenerseli in mano e gettarli nel primo cestino o in prossimità del ristoro, riguardo invece la polemica con le gare troppo costose o male organizzate il problema rimane che troppi sono drogati di corsa e non rinunciano ad alcune gare vnonostante vengano trattati come pezze da piedi. si lamentano, si lamentano e poi l'anno successivo ritornano, fanno quindi bene gli organizzatori a fregarli. Trabuk

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